Settimana della 7 domenica di Pasqua – venerdì
La spiritualità di questo giorno
Camminare nella speranza.
La Parola di questo giorno
LETTURA Ct 7, 13a-d. 14; 8, 10c-d
Lettura del Cantico dei Cantici
Di buon mattino andremo nelle vigne; vedremo se germoglia la vite, se le gemme si schiudono, se fioriscono i melograni. Le mandragore mandano profumo; alle nostre porte c’è ogni specie di frutti squisiti, freschi e secchi: amato mio, li ho conservati per te. Così io sono ai suoi occhi come colei che procura pace!
SALMO Sal 44 (45)
La figlia del re è tutta splendore.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio. R
Entra la figlia del re: è tutta splendore,
tessuto d’oro è il suo vestito.
È condotta al re in broccati preziosi;
dietro a lei le vergini, sue compagne,
a te sono presentate. R
Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli;
li farai prìncipi di tutta la terra.
Il tuo nome voglio far ricordare per tutte le generazioni;
così i popoli ti loderanno in eterno, per sempre. R
EPISTOLA Rm 8, 24-27
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, nella speranza siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.
VANGELO Gv 16, 5-11
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
La speranza cristiana
Anche se non rientra nei classici doni dello Spirito Santo, noi possiamo dire che la speranza, essendo una virtù, è generata dallo Spirito di Dio, dallo Spirito di Gesù Risorto. Tutti e sette i doni dello Spirito suppongono questa virtù nobile. In che cosa consiste questa virtù? San Paolo ci spiegava molto bene alcune cose. Anzitutto la speranza deve riguardare una realtà che non si può vedere, non si può conoscere e che rimane un mistero. Differentemente sarebbe qualcosa di concreto, da sperare come semplice arrivo di una realtà futura. La speranza cristiana non è solo questo, è molto di più. Non è solo ciò che sostiene l’attesa di una cosa che conosciamo bene e che avverrà nel tempo. La speranza cristiana riguarda una realtà misteriosa, che può essere solo intuita, verso la quale ci sentiamo in cammino e che, certamente, riguarda il futuro, ma che viene, per così dire, anticipata al presente nel desiderio di essa. La speranza è la vita eterna, vita con Dio della quale sappiamo molte cose, quelle che il Signore ci ha detto, ma che non possiamo possedere, adesso, nella pienezza. Questo tempo è tempo di attesa, è tempo di cammino, è tempo di fede. Tutto ciò che avverrà è nelle mani di Dio e noi lo conosceremo quando, al termine della nostra esistenza, entreremo in quella dimensione di vita eterna che sarà per tutti noi.
Di questo parlava anche il Signore, dicendoci quello che avveniva dinanzi a lui e che avviene anche ai nostri giorni. Di fatto, quando si parla di vita eterna, sono molti i dubbi, le difficoltà, le perplessità, gli scetticismi! Tutti noi sentiamo qualcosa di vero per noi stessi, per il nostro modo di pensare, di ragionare, di vivere e, poi, sappiamo anche bene queste cose perché ci vengono dette da altri, da persone che conosciamo, da persone con cui siamo in contatto e con le quali osiamo andare su questi argomenti. Molti, quando si parla di vita eterna, rimandano il discorso o espongono i loro dubbi e le loro perplessità, per non dire le loro critiche. Se poi, come spesso capita, non giungono a negare la speranza della vita eterna, pur essendo battezzati!
Cosa fare? Come uscire da questa situazione? La prima lettura ce lo raccomanda: è solo nella preghiera che noi possiamo trovare quella pace che ci è necessaria. Pace che ci viene donata da Maria, colei che noi preghiamo perché sia presente accanto a noi non solo ora ma, e soprattutto, nell’ora della nostra morte.
Per il nostro cammino di fede
Anche noi sentiamo che, su questo tema, siamo in cammino. Anche noi, che siamo credenti, avvertiamo che non c’è nulla che possiamo o che dobbiamo dare per scontato. Anche noi avvertiamo che ci occorre non solo tempo, ma anche attenzione, e, soprattutto, molta preghiera. Credo che sia giusto, ormai al termine della nostra novena, ma anche quasi del mese di maggio, cercare conforto nella preghiera mariana. A Maria, che vive nella trasfigurazione del mistero di Dio, chiediamo di essere aiutati per vivere bene, con fede questo momento di attesa, di cammino, sorretti da quella virtù di santa speranza che ci immette direttamente nella dimensione di Dio. Mentre siamo alla conclusione di questo periodo pasquale, continuiamo a contemplare Gesù risorto, per essere certi di qual è il destino di gloria che attende ciascuno di noi al termine di questa vita. Facciamo in modo non solo che questa meditazione ci accompagni, ma anche che questo tempo ci serva per continuare a riflettere su quella dimensione di gioia che adesso è sperimentabile in questa esistenza, prima di avere quella gioia che chiamiamo eterna e che sarà l’essere per sempre nella contemplazione del mistero di Dio.
Preghiera a Maria
Maria, tu che vivi nella gloria di Dio, tu che contempli ogni cosa nello splendore della vita eterna, aiuta anche noi, ancora pellegrini, ancora in cammino, a dirigerci sempre più speditamente verso quella meta di gioia che è stata promessa a ciascuno di noi. Sia il nostro cuore in festa perché ci sentiamo chiamati dal Signore alla vita in Dio. Maria, tu che sei la madre della pace, donaci di sperimentare quella pace profonda del cuore che viene dalla vicinanza e dalla comunione con il tuo Figlio che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.