mercoledì 09 novembre

Ultima settimana dell’anno liturgico – mercoledì – dedicazione della Basilica Lateranense

Il tema del giorno

La dedicazione della Basilica Lateranense non è solo la festa di una bella chiesa di Roma, non molto sentita da noi perché non la viviamo, non la abitiamo. Questa festa ci ricorda l’origine della Chiesa in ogni luogo della terra. Celebrare la festa della cattedrale del Papa significa ricordare l’origine di ogni chiesa e, quindi, il nostro legame con Roma, con la sede di Pietro, con il cuore della cristianità.

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA 1Re 8, 22-23. 27-30
Lettura del primo libro dei Re

In quei giorni. Salomone si pose davanti all’altare del Signore, di fronte a tutta l’assemblea d’Israele e, stese le mani verso il cielo, disse: «Signore, Dio d’Israele, non c’è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l’alleanza e la fedeltà verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore. Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito! Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore, mio Dio, per ascoltare il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: “Lì porrò il mio nome!”. Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo. Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali nel luogo della tua dimora, in cielo; ascolta e perdona!».

SALMO Sal 94 (95)

Adoriamo il Signore nella sua santa casa.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R

Grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra,
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, è lui che l’ha fatto;
le sue mani hanno plasmato la terra. R

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R

EPISTOLA 1Cor 3, 9-17
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l’opera di ciascuno sarà ben visibile: infatti quel giorno la farà conoscere, perché con il fuoco si manifesterà, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno. Se l’opera, che uno costruì sul fondamento, resisterà, costui ne riceverà una ricompensa. Ma se l’opera di qualcuno finirà bruciata, quello sarà punito; tuttavia egli si salverà, però quasi passando attraverso il fuoco. Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

VANGELO Gv 4, 19-24
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. La donna Samaritana dice al Signore Gesù: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità».

Corinti

Vorrei che allora riprendessimo insieme questo brano della lettera ai Corinti che ci aiuta a continuare ad avere quello sguardo di fede sulla Chiesa che ci viene chiesto in questa settimana.

Anzitutto una consapevolezza: noi siamo il campo di Dio, noi siamo l’edificio di Dio. Paolo, parlando della Chiesa ai battezzati, ricorda una grandissima verità: tutti, proprio per il nostro Battesimo, siamo parte di quell’edificio di Dio che è la Chiesa. Tutti noi, essendo stati inseriti in Cristo grazie al Battesimo, siamo parte di quell’edificio che è la Chiesa.

Questa edificazione è molto differente. Come in una casa si utilizzano materiali diversi per le diverse parti dell’edificio, così è nella Chiesa. Tutti siamo parte dell’edificio – Chiesa, ma tutti in modo diverso. Ci sono anime che sono come delle rifiniture d’oro e ci sono anime grezze come la pietra. Ci sono anime elette e trasparenti come il cristallo e ci sono anime che sono come il legno, bruciano in fretta quando sono esposte al pericolo. Tutta la Chiesa è fatta così, è fatta di anime tutte diverse tra di loro, ciascuna delle quali occupa un posto. Anche se ci sono anime più forti e anime meno forti, tutte sono ugualmente preziose per l’edificio della Chiesa agli occhi di Dio.

Non solo. San Paolo continua. Tutte le anime dell’edificio Chiesa sono come esposte al fuoco. Il fuoco del tempo, il fuoco delle avversità, il fuoco degli scandali… potremmo anche andare avanti. Ci sono diversi fuochi che cercano di incendiare l’edificio Chiesa. Questa occasione deve essere vista come una vera opportunità. Il fuoco non ha solo il compito di distruggere, ma anche quello di purificare. La Chiesa è, per sua natura, una realtà che deve essere purificata. Le diverse cose che avvengono nel tempo sono come una purificazione della Chiesa. Come ogni incendio manda in rovina qualcosa e la distrugge, così l’incendio che divampa nella Chiesa, distrugge dei pezzi. Ogni purificazione toglierà degli uomini. È una cosa molto dolorosa, eppure è necessaria. Ad ogni purificazione alla quale Dio sottopone la Chiesa si perdono quelle anime che non ricercano il mistero di Dio, ma che sono nella Chiesa solo per compiacere loro stesse o per tradizione, o per motivi futili.

Infine l’affondo di Paolo. Noi siamo tempio dello Spirito Santo. Ecco perché siamo chiamati a non mortificare lo Spirito che è già in noi ma a purificarci continuamente perché, per quanto sta a noi, l’edificio della Chiesa possa sempre crescere, fortificarsi, illuminarsi… Noi siamo un corpo santo che edifica quel corpo spirituale che è la Chiesa. Questa è la consapevolezza che ci deve muovere e che ci deve sempre illuminare.

Intenzioni di preghiera

Rileggendo queste pagine:

  1. Preghiamo per imparare ad essere corpi santi che edificano la Chiesa. Questa è la realtà che ci deve riguardare da vicino, questa è la dimensione nella quale tutti ci dobbiamo ritrovare. Ecco perché oggi siamo invitati a pregare per noi e per il nostro modo di essere Chiesa. Chiediamo questa consapevolezza e questa grazia.
  2. Preghiamo per la Chiesa universale. In questo tempo, così pieno di difficoltà, scandali, nubi all’orizzonte, chiediamo al Signore di essere parte di una Chiesa che si sa rinnovare e che, proprio perché si rinnova continuamente, sa camminare con il suo Signore.
  3. Preghiamo per essere corpi santi nella Chiesa. Preghiamo perché, con il nostro modo di essere, di fare, di vivere, possiamo essere capaci di illuminare la riflessione, il pensiero, l’intelligenza di tutti. È questo il cuore della nostra fede. È questo il cuore di ciò che siamo chiamati a fare. Nella Chiesa universale, noi siamo coloro che devono essere come piccole luci, consolazioni, sicurezze per il cammino di tutti. Preghiamo perché, anche con il nostro modo di vedere e di approcciarci alle cose della vita, possiamo essere luce che rincuora e riscalda.
2022-11-04T08:29:15+01:00