Mercoledì 14 aprile

Settimana della 2 domenica di Pasqua – Mercoledì

Vangelo

Gv 3, 1-7
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò dal Signore Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto».

Le due Scritture di oggi possono essere radunate attorno ad un’unica domanda che esplicitamente viene proposta solo nella lettura degli Atti degli apostoli, ma che in realtà è sottesa anche al Vangelo. La domanda è “cosa dobbiamo fare?”.

Nicodemo non dice esplicitamente queste parole, ma è chiaro che si sente mosso proprio da questo interrogativo quando decide di incontrare il Signore Gesù. Lui, sapiente e membro del Sinedrio, uomo che certamente sapeva molte cose circa il mistero di Dio o la fede, si sente piccolo e si fa piccolo nell’andare da Gesù, di notte, per chiedergli: “cosa devo fare?”.  La risposta di Gesù suona un po’ sibillina: “dovete rinascere dall’alto!”. Certamente Nicodemo non ha capito il senso di quelle parole e il perché di quel discorso, ma ha capito certamente che non bastava la sua buona volontà per vivere un rinnovamento di fede autentico. Occorreva proprio l’aiuto di Dio! Il senso di “rinascere dall’alto” è legato intrinsecamente al Battesimo, che non è ancora stato istituito e al quale Nicodemo non può arrivare. Ma le parole di Gesù lo indirizzano sulla buona strada: per ottenere un rinnovamento interiore, per vivere un rinnovamento della fede, non basta la propria buona volontà: occorre affidarsi a Dio. È esattamente quello che Nicodemo sta già facendo: avendo deciso di andare dal Signore Gesù per interrogarlo, egli si è già messo sulla buona strada. Dopo gli eventi della Pasqua capirà che cosa è il Battesimo e come si rinasce alla grazia del fonte battesimale. Nicodemo si arrende così alla grazia di Dio che già opera in Lui, lasciando fare a Dio.

Atti

At 2, 29-41
Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. Pietro disse alla folla: «Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione. Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire. Davide infatti non salì al cielo; tuttavia egli dice: “Disse il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi”. Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

La domanda “che cosa dobbiamo fare?”, come ho detto, è invece contenuta esplicitamente nella prima lettura. È a Pietro che viene posta questa domanda. Nel contesto post pasquale, mentre sta iniziando la predicazione dei discepoli, Pietro, colui che è il garante della comunità e della sua unità, viene raggiunto, perché venga posta a lui la domanda. Pietro, uomo pratico che aveva anche lui proposto la stessa questione al Signore, risponde. Risponde in modo diretto: “convertitevi e ciascuno si faccia battezzare”. L’indicazione è duplice: intanto è richiesta di conversione, cioè di modo diverso di pensare le cose, di mentalità che si lascia plasmare da Dio per le cose della vita; dall’altro lato è offerta del Battesimo, come sacramento di vita nuova, come unione con il gruppo dei discepoli che formano la Chiesa e al quale a tutti è proposto di aderire. Solo così, solo nel cammino di sapienza che proviene dalla conversione e dal Battesimo è possibile rinnovare sé stessi per una più vera e più profonda sequela di Cristo.

Per noi

La domanda: “che cosa dobbiamo fare?” è molto presente anche dentro di noi. Anche noi, infatti, ci chiediamo spesso cosa dobbiamo fare per molte cose della vita ma anche per le cose che riguardano la fede. Anche noi ci domandiamo se è bene ciò che stiamo facendo, o se ci sarebbe dell’altro da fare, o se occorre che ci muoviamo in qualche altra direzione rispetto a quella che abbiamo preso…

La domanda pratica che il Vangelo, con Nicodemo, o gli Atti, con questi nuovi credenti, ci lasciano è proprio questa: avere la capacità di interrogarci su cosa la nostra fede ci spinge a fare. Altrimenti avremmo paralizzato la fede. Se non ci domandassimo cosa fare anche per il nostro cammino cristiano, la nostra fede sarebbe tronca, monca, mancherebbe di qualcosa.

Non dobbiamo chiederci cosa dobbiamo fare solo nei momenti spirituali più intensi, solo nei momenti di preparazione alle grandi feste. Ogni giorno dovremmo chiederci cosa dobbiamo fare per viver bene la fede!

  • Siamo disposti a fare questo?
  • Ci facciamo questa domanda tutti i giorni?

Disponiamoci ad una verifica per essere, poi, pronti a vivere bene quel costante rinnovamento della vita che è iniziato nel Battesimo, ma che deve proseguire ogni giorno della nostra vita.

2021-04-09T09:28:20+02:00