Settimana della 2 domenica dopo il martirio – giovedì – Beata Vergine Maria Addolorata
L’Addolorata è una delle feste mariane più diffuse in tutto il mondo. Una delle Madonne più raffigurate, una delle Madonne più invocate. Forse, se la devozione è stata tanto diffusa nel corso dei secoli, è perché tutti gli uomini soffrono e ciascuno vede riflesso nel dolore della Madre il proprio dolore. I dolori di Maria:
- La fuga in Egitto
- L’incontro con Simeone
- La perdita di Gesù nel tempio
- L’incontro di Maria con il Figlio sulla via dolorosa
- Maria sotto la Croce
- La pietà
- La sepoltura
Sette dolori, non a dire tutti i dolori della Vergine, ma a dire il numero perfetto. Come Maria è perfetta in tutte le cose della vita, così ebbe questa perfezione anche nel dolore. Il dolore di chi porta con sé una grandissima grazia ma, al tempo stesso, anche un grandissimo dolore.
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Lam 1, 1b. 2a-c. 6a. 11c-12b. 13e-f. 16a-c; 3, 13. 15. 49-50. 55. 31-32. 56a. 58
Lettura del libro delle Lamentazioni
È divenuta come una vedova, la grande fra le nazioni; piange amaramente nella notte: le sue lacrime sulle sue guance. Dalla figlia di Sion è scomparso ogni splendore. «Osserva, Signore, e considera come sono disprezzata! Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore. Mi ha reso desolata, affranta da languore per sempre. Per questo piango, e dal mio occhio scorrono lacrime, perché lontano da me è chi consola. Ha conficcato nei miei reni le frecce della sua faretra. Mi ha saziato con erbe amare, mi ha dissetato con assenzio. Il mio occhio piange senza sosta, perché non ha pace, finché non guardi e non veda il Signore dal cielo. Ho invocato il tuo nome, o Signore, dalla fossa profonda, poiché il Signore non respinge per sempre, ma, se affligge, avrà anche pietà secondo il suo grande amore. Tu hai udito il mio grido. Tu hai difeso, Signore, la mia causa, hai riscattato la mia vita».
SALMO Sal 85 (86)
Nella mia afflizione sostienimi, Signore.
Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida. R
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.
Nel giorno dell’angoscia alzo a te il mio grido
perché tu mi rispondi. R
Tutte le genti che hai creato verranno
e si prostreranno davanti a te, Signore,
per dare gloria al tuo nome.
Grande tu sei e compi meraviglie: tu solo sei Dio. R
EPISTOLA Col 1, 24-29
Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi
Fratelli, io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi. A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.
VANGELO Gv 19, 25-27
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quell’ora. Stavano presso la croce del Signore Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
La consolata
È tradizione tipica lombarda parlare anche di Maria “la Consolata”, cioè Maria che riceve consolazione da Dio nei suoi sette dolori, quasi a dire che per Dio è prezioso il dolore di tutti gli uomini. Davanti a Dio nessun dolore va sprecato, nessuna lacrima rimane senza consolazione. Consolazione visibile, consolazione sensibile, a volte, in molti modi. Consolazione spirituale, altre volte, in altri modi. Tutto il dolore dell’uomo, nella Vergine Santa, è davanti a Dio e consolato da Lui in modo misterioso, indicibile, insondabile.
Vangelo
Tutto questo è per via di un rapporto unico, misterioso, anch’esso insondabile: il rapporto che si sviluppa tra il Cristo morente, la Madre e il discepolo. Il Vangelo dice apertamente e testualmente che da quel momento, dal momento della Croce, il discepolo accolse Maria tra i suoi affetti, come anche Maria accoglie il discepolo Giovanni come se fosse un figlio. Al posto di quel Figlio unico, amato, il Figlio di Dio a lei donato, un figlio dell’uomo, a simboleggiare, però, tutti gli uomini che, nel medesimo modo, sarebbero stati accolti dalla Vergine Santa come figli. Il cuore del giorno dell’Addolorata è duplice. Da un lato il discepolo, qualsiasi discepolo e non certo solo Giovanni, capisce che Maria lo accoglie come un figlio. Dall’altro lato Maria riceve una nuova vocazione o forse meglio, un’estensione della sua vocazione di Madre. Non più solo un figlio ma, in Lui, tutti i figli del Figlio. Tutti coloro che sarebbero venuti, perché Maria è la Madre di ogni uomo, non solo di ogni credente. Ella guarda ad ogni uomo, e non solo a chi riconosce il Figlio suo come Dio, come ad un figlio, con la stessa tenerezza, con lo stesso amore, con la stessa premura.
Noi e la Madre
Così che anche noi, oggi, ci sentiamo custoditi da questa sollecita premura di Maria, ci sentiamo da lei protetti, da lei accompagnati, da lei rincuorati, magari anche da lei richiamati ad avere più fede, ad avere maggior forza, ad esprimere maggiore attenzione nel seguire la via del Figlio unigenito di Dio. Così che anche noi possiamo capire che il cuore di questa festa, il cuore della consolazione che anche noi possiamo avvertire, sta proprio in questo misterioso piano di accoglienza che anche noi siamo chiamati a offrire alla Vergine. Ella si offre a noi come Madre. Noi dovremmo offrire il nostro cuore di figli. Accoglienza che si deve esprimere nella spiritualità mariana di ogni credente. Spiritualità che non deve mai trascurare il mistero di Maria, la presenza di Maria. Forse la preghiera dell’Ave Maria è davvero la più diffusa tra tutti gli uomini. Forse perché l’abbiamo imparata a memoria, forse perché è quella più cantata, quella che rimane più in mente. Credo che oggi siamo tutti invitati a rendere più forte la nostra preghiera per la Vergine, sapendo che lei offre consolazione e amore a coloro che si ricordano di lei e che la invocano come la Madre di Dio, la Madre di tutti, l’Addolorata, la Consolata.
Intenzioni di preghiera
Quali intenzioni di preghiera affidare alla Vergine?
- Preghiamo per imparare a valorizzare la devozione mariana. Invito tutti ad interrogarsi sulla propria devozione a Maria, a scoprire le radici del proprio rapporto con Maria, a capire che siamo tutti chiamati a guardare a lei, sempre, come ad una Madre affettuosa, premurosa, vicina. Credo che nella nostra comunità non manchino momenti nei quali preghiamo con intensità la Vergine in forma comunitaria e momenti nei quali siamo invitati a pregarla in forma privata. Impariamo davvero che la fede mariana è uno dei cardini fondamentali della nostra fede, del nostro essere cattolici.
- Preghiamo per i dolori della gente. Vorrei che oggi affidassimo a Maria tutto il dolore dell’uomo, non solo il dolore di chi soffre nello spirito, ma il dolore di tutti, il dolore di ogni uomo, piccolo o grande che sia, nascosto o manifesto che sia. Maria sa cosa c’è nel cuore di tutti noi, esattamente come una madre sa cosa c’è nel cuore di suo figlio. Affidiamo il dolore di tutti a Maria perché tutti possano avvertire anche la sua consolazione. Ad imitazione dell’Addolorata diventiamo anche dei consolati.
- Preghiamo per tutte le madri che piangono a causa dei loro figli. Ci sono tante mamme che piangono la morte di un figlio. Ma ci sono anche mamme che piangono a causa dei loro figli. Come ci sono anche figli che piangono a causa delle loro madri. Noi affidiamo tutti a Maria, senza giudicare, senza dire, senza chiedere. Sappiamo che lei, con cuore di vera Madre, tutti accoglie, tutti accompagna, tutti incoraggia.
L’Addolorata accolga il nostro dolore e accolga ciascuno di noi tra quei figli amati che lei non cessa mai di benedire e di accompagnare.