Mercoledì 17 febbraio

Settimana dell’ultima domenica dopo l’Epifania – Mercoledì

Qoelet

Qo 4, 17 – 5, 6
Lettura del libro del Qoèlet

Bada ai tuoi passi quando ti rechi alla casa di Dio. Avvicìnati per ascoltare piuttosto che offrire sacrifici, come fanno gli stolti, i quali non sanno di fare del male. Non essere precipitoso con la bocca e il tuo cuore non si affretti a proferire parole davanti a Dio, perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; perciò siano poche le tue parole. Infatti dalle molte preoccupazioni vengono i sogni, e dalle molte chiacchiere il discorso dello stolto. Quando hai fatto un voto a Dio, non tardare a soddisfarlo, perché a lui non piace il comportamento degli stolti: adempi quello che hai promesso. È meglio non fare voti che farli e poi non mantenerli. Non permettere alla tua bocca di renderti colpevole e davanti al suo messaggero non dire che è stata una inavvertenza, perché Dio non abbia ad adirarsi per le tue parole e distrugga l’opera delle tue mani. Poiché dai molti sogni provengono molte illusioni e tante parole. Tu, dunque, temi Dio!

Profonda è la sapienza di Qoelet che si svela in questo brano.

Bada ai tuoi passi quando ti rechi alla casa di Dio”. Tutti abbiamo in mente che un rito, una preghiera iniziano con un segno, un’introduzione. Qoelet è molto più profondo e molto più attento. I passi di una preghiera vanno custoditi, il desiderio di incontrare il Signore va custodito. Questo rende la preghiera ancora più profonda, ancora più bella, ancora più intensa.

Avvicinati per ascoltare, piuttosto che per offrire sacrifici”. Anche questa è un’affermazione di sapienza grande. Ovviamente il Qoelet ha in mente l’orante dell’Antico Testamento, che si reca al tempio per comprare qualche animale da offrire in sacrificio a Dio. Il sapiente dice: non è questo il cuore della fede. Cuore della fede è ascoltare il Signore che parla. Cuore della fede è mettersi in silenzio, per lasciare spazio a Dio, altrimenti anche l’opera di unione al Signore rischia di diventare un’ulteriore opera dell’uomo, che riempie ogni spazio con le sue cose, con le sue preoccupazioni o che, peggio, pensa di poter “pagare” in qualche modo Dio stesso.

Quando fai un voto a Dio non tardare a soddisfarlo!”. Anche queste parole sono parole di sapienza grande. Dio non ha bisogno delle promesse degli uomini. Sono gli uomini che possono trarre profitto dai loro voti! Però un voto, quando viene emesso, deve poi essere rispettato. A poco varrebbe fare promesse a Dio se poi non si rispettano! Un richiamo a vivere gli impegni della fede sempre con grande deferenza e rispetto.

Vangelo

Mc 12, 38-44
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Così è della donna vedova e della sua offerta. Ella non si reca al tempio per farsi vedere, non celebra grandi sacrifici, non si perde nella compera delle cose. Questa donna è capace di un silenzio profondo, che dice il rispetto per le cose di Dio e per la sua casa. Questa donna sa fermare i propri passi lì dove si donavano le offerte. Non ha molto da dare, ma quel poco che ha rappresenta il suo tutto. La sapienza di questa donna è la sapienza di chi si fida di Dio. Questa donna non dice nulla, non spreca parole, non si inganna. Questa donna sa che il cuore della fede non è altro che rimettere nelle mani di Dio il proprio niente. È questo che la fa stare tranquilla, è questo che consuma tutte le sue forze, è questo il desiderio profondo del suo cuore. Questa donna sa che solo nelle mani di Dio potrà essere tranquilla, solo nelle mani di Dio placherà la sete di pace dei suoi giorni, solo nelle mani di Dio realizzerà quella vita che, apparentemente, non ha prodotto nulla ma che, invece, è stata capace di realizzare la più grande delle cose che l’uomo può realizzare: sprofondarsi nel cuore di Dio. Questo è ciò che dice la donna che, nella sua umiltà, custodisce i suoi passi, mette a frutto i suoi voti, si avvicina a Dio non per offrire sacrifici, ma per ascoltare.

Per noi

  • Custodisco i miei passi quando mi reco da Dio?

Forse ci rechiamo in chiesa come facciamo qualsiasi altra attività. Dovremmo, invece, imparare a custodire il desiderio dell’incontro con il Signore, imparando, come dicevano gli antichi, che la Messa inizia quando esci di casa e non quando entri in chiesa!

  • So ascoltare Dio o sono preoccupato delle offerte da fare?

In effetti molti sono preoccupati di cosa dare, dell’offerta da mettere in chiesa, della busta da dare per la Messa… non è forse vero che, invece, dovremmo essere più preoccupati di ascoltare la Parola di Dio?

  • Cosa so offrire a Dio?

Cerchiamo di vivere questo atteggiamento la prossima volta che veniamo a Messa. Dio si compiacerà della nostra offerta.

2021-02-13T10:35:11+01:00