Feria prenatalizia 4
Le sorprese di Dio non finiscono mai!
La Parola di Dio per questo giorno
RUT 2, 19 – 3, 4a
Lettura del libro di Rut
In quei giorni. La suocera chiese a Rut: «Dove hai spigolato oggi? Dove hai lavorato? Benedetto colui che si è interessato di te!». Rut raccontò alla suocera con chi aveva lavorato e disse: «L’uomo con cui ho lavorato oggi si chiama Booz». Noemi disse alla nuora: «Sia benedetto dal Signore, che non ha rinunciato alla sua bontà verso i vivi e verso i morti!». E aggiunse: «Quest’uomo è un nostro parente stretto, uno di quelli che hanno su di noi il diritto di riscatto». Rut, la moabita, disse: «Mi ha anche detto di rimanere insieme ai suoi servi, finché abbiano finito tutta la mietitura». Noemi disse a Rut, sua nuora: «Figlia mia, è bene che tu vada con le sue serve e non ti molestino in un altro campo». Ella rimase dunque con le serve di Booz a spigolare, sino alla fine della mietitura dell’orzo e del frumento, e abitava con la suocera. Un giorno Noemi, sua suocera, le disse: «Figlia mia, non devo forse cercarti una sistemazione, perché tu sia felice? Ora, tu sei stata con le serve di Booz: egli è nostro parente e proprio questa sera deve ventilare l’orzo sull’aia. Làvati, profùmati, mettiti il mantello e scendi all’aia. Ma non ti far riconoscere da lui prima che egli abbia finito di mangiare e di bere. Quando si sarà coricato, tu dovrai sapere dove si è coricato».
SALMO Sal 17 (18)
Sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Con l’uomo buono tu sei buono,
con l’uomo integro tu sei integro,
con l’uomo puro tu sei puro
e dal perverso non ti fai ingannare. R
Perché tu salvi il popolo dei poveri,
ma abbassi gli occhi dei superbi.
Signore, tu dai luce alla mia lampada;
il mio Dio rischiara le mie tenebre. R
Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza,
la tua destra mi ha sostenuto,
mi hai esaudito e mi hai fatto crescere.
Hai spianato la via ai miei passi,
i miei piedi non hanno vacillato. R
ESTER 7, 1-6; 8, 1-2
Lettura del libro di Ester
In quei giorni. Il re e Amàn andarono a banchettare con la regina. Il secondo giorno che si beveva, il re disse a Ester: «Che c’è, regina Ester? Qual è la tua domanda e quale la tua richiesta? Fosse anche la metà del mio regno, ti sarà data». Rispose: «Se ho trovato grazia davanti al re, sia risparmiata la vita a me, secondo la mia domanda, e al mio popolo, secondo la mia richiesta. Infatti siamo stati venduti, io e il mio popolo, siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi e fatti schiavi, noi e i nostri figli, per diventare servi e serve; ma io finsi di non udire, perché quel calunniatore non è degno del palazzo del re». Disse il re: «Chi è costui, che ha osato fare queste cose?». Ester rispose: «Un nemico: Amàn è quel malvagio». Amàn fu preso da terrore in presenza del re e della regina. Lo stesso giorno, il re Artaserse donò a Ester la proprietà di Amàn, il calunniatore, e Mardocheo fu chiamato dal re, perché Ester aveva rivelato che egli era legato da parentela con lei. Allora il re prese l’anello che aveva fatto ritirare ad Amàn e lo diede a Mardocheo, ed Ester stabilì Mardocheo su tutte le proprietà di Amàn.
VANGELO Lc 1, 57-66
✠ Lettura del vangelo secondo Luca
In quel tempo. Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
La sorpresa di una novità
Pare di nuovo che la liturgia vada in parallelo sulle tre letture e, oggi, metta al centro proprio la grandezza e la bellezza delle novità.
La novità per Rut è che quell’uomo gentile che si è interessato a lei è anche suo parente e, secondo il diritto di Israele vigente al tempo, è anche uno di quelli che può aiutarla, donando discendenza al defunto marito. È una novità sconvolgente per Rut che da donna straniera, e quindi senza diritti, da donna povera, da donna sola, passa ad essere un soggetto! Un soggetto degno di diritti, una donna da rispettare, una donna a cui, nella società, viene donata una possibilità di riscatto. È il rifiorire della vita. Rut, che si era già messa, per così dire, su un binario morto, capisce che in quegli eventi è iscritta la possibilità di riscatto. È una novità che dà origine ad un sogno.
La novità per Ester consiste nel coraggio con il quale questa donna straniera ad una corte potentissima nell’antico vicino oriente, riesce a dire come stanno le cose. È lei che smaschera Aman, è lei che lo definisce “il calunniatore”, colui che ha tentato di distruggere il suo popolo, infamando perfino il nome del re. È questa donna che sembrava poco affine ai riti di corte, debole, una “fuori dai giochi”, che, invece, permette al suo popolo di recuperare tutta la sua dignità e tutto il suo prestigio. È la novità che riguarda non solo Ester ma tutto il popolo degli ebrei deportato.
Infine la novità per Zaccaria ed Elisabetta ma non solo per loro. Il bambino che nasce, Giovanni, quel bambino che è dono di Dio nella vecchiaia e dopo la sterilità, non è solo per loro. È il precursore! Un bambino che sarà un segno in Israele. Non solo. Un bambino che, con il suo ruolo centrale nella storia della salvezza, diventa anche un perno, un centro della spiritualità biblica. Giovanni è colui che spiana la strada a Cristo. Ecco perché il nostro rito ha tanta insistenza sulla figura di Giovanni e sul suo ministero.
Novità importanti, sia nelle storie che leggiamo in questi giorni, sia nella storia del popolo di Israele, sia nella storia della spiritualità che nella storia dei cristiani e, quindi, della Chiesa. Novità da custodire, come fanno tutti i protagonisti delle storie ma anche coloro che le vedono, i testimoni di questi eventi.
Per gli sposi e la famiglia
Anche nelle nostre famiglie ci sono continue novità. Certo, non di questa portata, ma c’è una stagione della vita di ogni famiglia che assomiglia a queste storie. Ci sono le stagioni dei sacramenti con le loro proposte di fede; le stagioni dei ragazzi che crescono con le loro decisioni per la vita; le stagioni dell’età più avanzata con le loro preoccupazioni e con quello sguardo proteso all’indietro per individuare il filo rosso che tiene insieme i giorni. Nelle nostre famiglie c’è un po’ di tutto. Tornare a quelle che furono delle novità che hanno segnato il tempo della nostra famiglia o custodire le novità che stanno accadendo ora, è segno di sapienza, ma è anche segno di attenzione a ciò che Dio rivela.
Per noi
- Siamo attenti alle novità di vita che capitano in famiglia?
- Custodiamo il gusto per le novità?
- Facciamo memoria dei segni che Dio non ha dimenticato di mettere sul nostro cammino?
Impegno del giorno
Facciamo memoria o custodiamo le novità che segnano o che hanno segnato già il cammino della nostra famiglia. Mettiamo tutto nelle mani di Dio.