Settimana della terza domenica di Pasqua – Venerdì
Iniziamo oggi il mese di Maggio. Ovviamente la grande attenzione che vogliamo avere per tutto questo mese sarà quella di rivolgere ogni giorno una preghiera a Maria, che onoriamo e veneriamo come Madre del Signore con tutte quelle “litanie”, cioè con tutti quei titoli che la chiesa le ha, da sempre, attribuito. Oggi, giorno di “festa del lavoro”, vogliamo anche onorare la memoria di San Giuseppe lavoratore, mettendo sotto la sua protezione, alla quale siamo già ricorsi molte volte quest’anno, tutti i lavoratori di Italia.
Atti
At 9, 10-16
Lettura degli Atti degli Apostoli
In quei giorni. C’era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome».
Anzitutto mi sembra giusto far partire la nostra riflessione dagli Atti. Con molta ironia e al tempo stesso con molta verità San Luca ci parla dell’intervento di Anania nella vita di Saulo. Anania è un credente che viene invitato, per rivelazione, a recarsi da Saulo. Con molta discrezione, quest’’uomo cerca di rispondere al Signore che gli appare, un cordiale no! “Signore, riguardo quest’uomo, ho udito…”, espressione soft che intende dire: Signore quest’uomo è un persecutore. Devo andare io a cercarlo? Se vuole perseguitarmi faccia almeno la fatica di prendermi! Geniale, Anania, che con molta ironia e con molta forza dice, in quel colloquio con Dio che sempre dovrebbe essere la preghiera, i suoi sentimenti, le sue ansie, le sue paure… senza mancare di rispetto a Dio e al suo mistero.
Andrà, Anania, da Saulo. Lo curerà. Lo introdurrà nella comunità cristiana, scoprendo che la forza di Dio può veramente tutto, anche mutare il persecutore in fedele, in apostolo, in predicatore eccelso della verità di Dio.
Vangelo
Gv 6, 22-29
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. La folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che il Signore Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo ». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
La ricerca di Cristo è anche il tema predominante del Vangelo. Molte persone, lo abbiamo sentito, si mettono a cercare Gesù. La loro ricerca non è disinteressata. Essi si sono di nuovo recati nel luogo dove Gesù ha moltiplicato i pani per poter vedere un prodigio del genere. Non avendo trovato Gesù e avendo scoperto che egli si è diretto a Cafarnao, ecco che molti cercano di raggiungerlo per udire di nuovo la sua parola e per poter magari vedere qualche prodigio uguale a quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Troveranno Gesù nella predica, famosa, nella sinagoga di Cafarnao. Il vangelo credo che ci dica che ci sono modi diversi di cercare il Signore. Non tutti nascono sempre da qualcosa di puro, di vero, di nobile. Qualche volta la ricerca di Dio è dettata da cose concrete che attanagliano la vita dell’uomo. Il Vangelo ci dice che, comunque, vale sempre la pena di intraprendere questa ricerca. Si purificherà poi quello che ha fatto iniziare un itinerario e che non è proprio secondo la fede!
A Gesù per Maria.
Una giaculatoria molto nota ci fa dire: “Ad Jesum per Mariam”, cioè cerchiamo di arrivare al Signore chiedendo a sua Madre di intercedere per noi. È questa la spiritualità di tutto il mese di maggio che vogliamo vivere insieme. Penso che oggi possiamo pregare con queste litanie la Santa Madre di Dio:
- Refugium peccatorum. La Vergine è il rifugio di tutti i peccatori. È la figura con la quale ci ha parlato il Vangelo, la presenza di quegli uomini e di quelle donne che hanno cercato il Signore pur partendo da qualcosa di pratico e di interessato. Anche noi chiediamo alla Vergine di intercedere per noi, anche quando la nostra ricerca di fede non parte da qualcosa di vero, nobile, bello.
- Consolatrix afflictorum. Questa litania ci permette di capire che Maria è la dolce consolazione di coloro che soffrono. Consolatrice che “assume” altri consolatori umani, perché siano la concreta espressione della sua vicinanza all’uomo che soffre.
- Regina apostolorum. Paolo ancora non conosce Maria. La conoscerà, nel suo itinerario di avvicinamento alla fede. Sarà lì che la sua fede crescerà ancora. Maria sarà anche la regina di questo apostolo un po’ “sui generis”.
Iniziamo così questo mese di Maggio e chiediamo alla Vergine di intercedere per tutti noi.