Settimana della 5 domenica dopo il martirio – martedì
La spiritualità di questa settimana
Iniziamo il mese di ottobre che è, per eccellenza, il mese missionario. Lo iniziamo con la cara e devota memoria di Santa Teresina, che è anche la patrona delle missioni cattoliche, lei che non si allontanò mai dal suo convento, ma che ebbe desiderio di essere vicina a tutti coloro che, per amore di Cristo, si recavano da fratelli e sorelle in umanità privi del senso della fede e privi della conoscenza del Risorto. Il titolo che abbiamo scelto per il secondo giorno degli esercizi viene da una frase di papa Francesco che, riprendendo San Paolo, ci sprona continuamente a vivere un cammino di speranza, ricordandoci che la speranza non delude. Anche noi, nelle Scritture e nella memoria di Santa Teresina, cercheremo di capire cosa significa che la speranza non delude.
La Parola di questo giorno
LETTURA Gc 5, 12-20
Lettura della lettera di san Giacomo apostolo
Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra e non fate alcun altro giuramento. Ma il vostro «sì» sia sì, e il vostro «no» no, per non incorrere nella condanna. Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia, canti inni di lode. Chi è malato, chiami presso di sé i presbìteri della Chiesa ed essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo solleverà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati. Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto potente è la preghiera fervorosa del giusto. Elia era un uomo come noi: pregò intensamente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto. Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore lo salverà dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati.
SALMO Sal 91 (92)
Il giusto fiorirà come palma.
È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte,
sulle dieci corde e sull’arpa,
con arie sulla cetra. R
Perché mi dai gioia, Signore, con le tue meraviglie,
esulto per l’opera delle tue mani.
Come sono grandi le tue opere, Signore,
quanto profondi i tuoi pensieri!
L’uomo insensato non li conosce;
ma tu, o Signore, sei l’eccelso per sempre. R
Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio;
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità. R
VANGELO Lc 20, 20-26
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Gli scribi e i capi dei sacerdoti si misero a spiare il Signore Gesù e mandarono informatori, che si fingessero persone giuste, per coglierlo in fallo nel parlare e poi consegnarlo all’autorità e al potere del governatore. Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni qual è la via di Dio secondo verità. È lecito, o no, che noi paghiamo la tassa a Cesare?». Rendendosi conto della loro malizia, disse: «Mostratemi un denaro: di chi porta l’immagine e l’iscrizione?». Risposero: «Di Cesare». Ed egli disse: «Rendete dunque quello che è di Cesare a Cesare e quello che è di Dio a Dio». Così non riuscirono a coglierlo in fallo nelle sue parole di fronte al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.
Vangelo
Una prima proposta di riflessione ci viene dal Vangelo. Qual è la speranza che non delude? Cosa rende meno pesante il cammino della speranza? La risposta è chiara: l’onestà. Si è sempre fatto fatica a pagare le tasse, per stare all’esempio del Vangelo, tanto più in tempo di occupazione, tanto più per gli stranieri. Eppure Gesù, con la sua risposta, ricorda che l’onestà è una moneta che paga. Non è possibile che tutto sia sempre messo in discussione da qualsiasi uomo. Ci sono realtà che, nella storia, occorre accettare. Anche se non sono giuste, anche se non corrispondono direttamente a ciò che Dio vorrebbe. Gli uomini hanno tanti modi diversi per allontanarsi dalla volontà di Dio. Eppure, ci dice il Vangelo, chi vive con onestà nel piccolo della sua vita, chi vive con onestà le cose di ogni giorno, chi vive con onestà anche le cose più odiose della vita quotidiana, come pagare le tasse, scopre che dentro di sé nasce una speranza che non delude. La speranza di essere un uomo onesto. La speranza di dare il buon esempio come figlio di Dio. La speranza di vedere che anche altri imitino il comportamento onesto che è in questione. L’onestà è una moneta che paga sempre. Ecco il primo insegnamento del Signore.
Giacomo
Altre due risposte dalla lettera di Giacomo. La speranza che non delude è quella della preghiera fatta con fede. Il Signore ascolta sempre la preghiera di ciascuno. Quando la preghiera è fatta con fede non c’è mai nulla da temere. Il Signore ascolta con pazienza e con intensità il grido di intercessione dei suoi.
L’altra realtà che non bisogna mai trascurare è il dolore. Il dolore è la realtà che mette più a dura prova l’uomo. Spesso è difficile accettarlo, sopportarlo, viverlo. Eppure, ci dice il Signore, nell’ottica della redenzione, nessun dolore è vano. Qualsiasi situazione di dolore, fisico, morale, spirituale, è sempre dentro la misericordia di Dio che, anche attraverso queste vie misteriose e sempre difficili da percorrere, permette a chi le vive di costruire il proprio cammino di speranza. San Giacomo, con la sapienza dell’apostolo e dell’uomo di fede, ci insegna che nessuna condizione è mai “disperata”, cioè in sé priva di speranza. Nemmeno quella del dolore e della malattia. Anzi, queste realtà, se vissute con fede, possono riaccendere la speranza in chi le prova.
Per noi e per il nostro cammino di fede
Anche noi siamo chiamati a ripetere la frase slogan della giornata: “La speranza non delude”. Dobbiamo farlo perché è la Parola di Dio che ci invita a non essere mai privi di speranza. Il cristiano può vivere qualsiasi condizione dell’uomo, anche la più difficile, anche la più disagiata perché le cose della vita vanno come vanno. Ma, anche in situazioni di questo genere, il cristiano non si dispera mai. Egli sa che la virtù della speranza può essere accesa e può fortificarsi in qualsiasi contesto. Il cristiano sa, poi, che la speranza non delude perché l’ultima speranza è quella dell’incontro con Cristo. Il credente vive ogni cosa anche con sopportazione, perché sa a quale meta è chiamato, sa a quale meta deve dirigersi. La speranza non delude e lo scopriremo nella vita eterna, quando, nella visione del volto di Dio, capiremo che anche tutte le cose difficili della vita hanno avuto il loro senso. Anche le cose più complesse, anche quelle che ci hanno fatto soffrire maggiormente, anche quelle di cui non avevamo capito il significato. Tutto ha un senso, tutto avrà un senso, quando saremo capaci di rileggerlo con gli occhi della fede nella visione del volto di Dio. Anche Santa Teresina, che ha avuto vita breve e non facile, ha sempre riposto in Dio, nella preghiera, nel desiderio del bene questa speranza. Non è stata delusa, tanto che noi la veneriamo come una di coloro che possono mediare per noi la grazia di Dio. Santa Teresina ci aiuti e ci sostenga sempre in questo nostro cammino singolare.
Qualche provocazione
- Quale tentazione vivo contro la speranza?
- Quando sono tentato di dire che la speranza che nasce dalla fede è un po’ una delusione?
- Mi comporto onestamente in attesa del giorno del Signore?