Settimana della 4 domenica di quaresima – Sabato
La misericordia di Dio
Anche oggi, quarto sabato di Quaresima, cerchiamo di trarre dalle Scritture un segno di consolazione. Come sappiamo e come ripeto, le Scritture del sabato vogliono essere una preparazione al Battesimo o un richiamo alla formazione battesimale che tutti abbiamo ricevuto e della quale vogliamo fare particolare memoria. Oggi credo che sia facile comprendere il legame tra la manifestazione della misericordia di Dio e il dono dello Spirito Santo.
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Gl 3, 1-5
Lettura del profeta Gioele
Così dice il Signore Dio: «Dopo questo, io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave in quei giorni effonderò il mio spirito. Farò prodigi nel cielo e sulla terra, sangue e fuoco e colonne di fumo. Il sole si cambierà in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il giorno del Signore, grande e terribile. Chiunque invocherà il nome del Signore, sarà salvato, poiché sul monte Sion e in Gerusalemme vi sarà la salvezza, come ha detto il Signore, anche per i superstiti che il Signore avrà chiamato».
SALMO Sal 88 (89)
Effondi il tuo Spirito, Signore, sopra il tuo popolo.
Tu hai un braccio potente,
forte è la tua mano, alta la tua destra.
Giustizia e diritto sono la base del tuo trono,
amore e fedeltà precedono il tuo volto. R
Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia. R
Perché tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele. R
EPISTOLA Rm 8, 12-17b
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali, perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo.
VANGELO Mt 19, 13-15
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Furono portati al Signore Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
Gioele
“Effonderò il mio Spirito sopra ogni uomo”. È la frase centrale della prima Scrittura. Il profeta comprende che lo Spirito di Dio, lo Spirito Santo forza inesauribile di amore, viene donato ad ogni uomo. Ogni uomo, ogni donna, dal momento che tutti sono immagine e somiglianza di Dio, porta in sé un piccolo riflesso dello Spirito di Dio. Potremmo dire che l’unicità di ogni uomo è qualcosa di sacro perché creata dallo Spirito Santo. Per questo occorre rispettare e circondare di onore ogni persona, perché tutti sono il tempio dello Spirito Santo. Molto forte anche il richiamo al fatto che i giovani possiedono questo dono. Il che implica che tutti gli adulti e gli anziani sono chiamati a riconoscere il dono dello Spirito che è presente nei giovani e a permettere loro di viverlo in pienezza.
Vangelo
“Furono portati al Signore Gesù dei bambini, e dopo aver imposto loro le mani andò via di là”. Come ho già avuto modo di dire, nella società antica il bambino non era titolare di diritti particolari. Men che meno poteva avere una vita di fede. Fino ai 12 anni si era sotto l’autorità dei genitori, si professava la fede con le donne. Solo dopo il compimento dei 12 anni un maschio era ammesso alla società degli uomini e aveva diritto di parlare secondo ciò che lo Spirito di Dio gli concedeva di dire. Gesù ribalta questa situazione e imponendo le mani ai bambini, testimonia che lo Spirito di Dio scende anche su di loro. Il gesto dell’imposizione delle mani è un gesto preciso ed importante nella Scrittura e nella liturgia. Indica, appunto, partecipazione, conferimento di un dono, sostegno. Gesù dona lo Spirito anche ai bambini, sostiene la loro crescita, attende il giorno in cui questi bambini potranno lodare il suo nome con quella consapevolezza della fede che, invece, è tipica degli adulti.
Romani
“Lo stesso Spirito attesta al nostro Spirito che siamo anche eredi. Eredi di Dio, coeredi di Cristo!”. San Paolo, forte nell’ebraismo, conosceva bene il testo di Gioele e sapeva bene che lo Spirito di Dio era destinato a tutti. Per questo, con forza, sottolinea che ciò che era già stato promesso nel Primo Testamento, ora è diventato attuale. Nella passione, morte e risurrezione del Signore, il dono dello Spirito è diventato per tutti realtà. In Cristo, salvatore di tutto il genere umano, tutti hanno ricevuto la sua grazia e il suo Spirito. Così che tutti possiamo dire con certezza che siamo suoi eredi! L’eredità che Dio lascia è la consapevolezza di essere sotto l’azione dello Spirito Santo, quello Spirito di amore che rende possibile e bella ogni cosa. Chi è erede dello Spirito di Dio cerca di compiacere lo Spirito, non ricade nelle “opere della carne”, ma cerca di elevarsi, il più possibile, al piano di Dio, ovvero cerca di compiere il bene in ogni occasione. Perché ogni istante della vita del mondo è stato creato per il bene.
Per uscire dalla paura, la misericordia
In questa settimana abbiamo riletto alcune paure che sono nel cuore dell’uomo e che possono essere anche nel nostro cuore:
- La paura dell’altro
- La paura della rivalità
- La paura di sostenere la lotta
- La paura di non riuscire a costruire niente
e abbiamo trovato, come antidoto alla paura,
- Il richiamo a non giudicare
- Il richiamo ad essere buoni
- Il richiamo a portare frutti di opere buone
- Il richiamo a costruire la propria casa sulla roccia.
Il tutto ci ha portato a dire, proprio oggi, che tutti siamo sotto l’azione dello Spirito Santo che dovremmo cercare di assecondare per vivere da figli di Dio.
Esame di coscienza quaresimale
- Come ho vissuto questa settimana?
- Quale paura ho trovato nel mio cuore?
- Quale rimedio alla paura già di fatto vivo? Quale dovrei vivere maggiormente?
- Tra gli impegni che mi sono preso, quale mi è stato di maggiore aiuto?
Cerchiamo di vivere bene il richiamo alla penitenza già fin d’ora, in vista della confessione pasquale, a fine Quaresima.