Settimana della 3 domenica di Pasqua – lunedì
Questa terza settimana di Pasqua non prevede interruzioni nella lettura del lezionario proprio del tempo se non domani, festa dei Santi Filippo e Giacomo.
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA At 8, 5-8
Lettura degli Atti degli Apostoli
In quei giorni. Filippo, sceso in una città della Samaria, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.
SALMO Sal 77 (78)
Diremo alla generazione futura la parola del Signore.
Oppure Alleluia, alleluia, alleluia.
Ascolta, popolo mio, la mia legge,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca con una parabola,
rievocherò gli enigmi dei tempi antichi. R
Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto. R
Ha stabilito un insegnamento in Giacobbe,
ha posto una legge in Israele,
che ha comandato ai nostri padri
di far conoscere ai loro figli,
perché la conosca la generazione futura,
i figli che nasceranno. R
Essi poi si alzeranno a raccontarlo ai loro figli,
perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio. R
VANGELO Gv 5, 19-30
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù riprese a parlare e disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato».
».
Atti
All’opera di San Filippo è dedicata proprio la prima lettura di oggi. Il libro degli Atti ci ha mostrato Filippo, in opera, cioè la missione di questo apostolo, che è missione di evangelizzazione.
Anzitutto è una missione in “territorio nemico”. La Samaria era stata ostile anche a Gesù.
In secondo luogo è una missione di annuncio: egli annuncia il Vangelo a tutti coloro che lo ascoltano.
Missione di guarigione: egli scaccia, nel nome di Cristo risorto, gli spiriti maligni e ridona salvezza alle persone possedute ma anche ai malati. Sono i segni miracolosi che gli apostoli potevano compiere nel nome del Signore.
Vangelo
È così che siamo introdotti nel Vangelo di Giovanni, che ha messo in primissimo piano, ancora una volta, l’unione di Gesù con il Padre. Unione che Gesù ha reso evidente in tutto il suo ministero. È per via di questa unione che Gesù invita a sperare nella vita eterna come dono del Padre attraverso di Lui. Poiché nella vita eterna si entra passando attraverso il giudizio, Gesù invita a non avere paura del giudizio che si svolgerà nel suo nome. Chi avrà amato, chi avrà creduto, chi avrà speso la sua vita nel compimento del bene, non avrà da temere nulla. “… tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna”. Questa parola del Signore deve essere per tutti noi fonte di consolazione. La consolazione che viene dal sapere che c’è un senso per il bene che compiamo, c’è un senso per tutti gli atti di amore con i quali viviamo i nostri giorni, talvolta con spontaneità e semplicità, qualche altra volta con fatica grande.
Per noi
È così che le due letture insieme ci invitano ad affrontare la fatica dei nostri giorni per mettere tutta la nostra esistenza a servizio del bene che possiamo fare. Sia la testimonianza degli Atti degli Apostoli con Filippo, sia la predicazione del Signore, ci stanno dicendo che ogni giorno è un tempo opportuno e propizio per chiedere il dono dello Spirito Santo che ci permetta di compiere il bene che è alla nostra portata. Magari con fatica, magari con la semplicità della vita di tutti i giorni, eppure noi siamo chiamati a vivere così. Ecco, quindi, come possiamo vivere il tempo che ci viene donato.
Abbiamo iniziato anche il mese di maggio, il mese di Maria. È proprio nel suo nome o grazie alla sua intercessione che tutti noi dobbiamo continuamente invocare il dono dello Spirito perché ci apra ogni giorno la possibilità di vivere una vita segnata continuamente da piccole donazioni di amore. Maria ha fatto questo. Nei giorni “feriali” della sua vita, nei giorni che hanno preceduto l’Annunciazione così come in quelli che hanno poi segnato la sua vita direttamente a servizio della storia della salvezza, Maria ha messo tutti i giorni la sua esistenza a disposizione di quegli atti di amore che erano alla sua portata. È così, con questo “allenamento” nel compiere il bene che ella è poi diventata capace di desiderare e di servire quel Bene Sommo che è Dio nella persona di Cristo. Maria, donna che ha vissuto la propria ferialità impregnandola di bene, aiuti ciascuno di noi a vivere così il proprio tempo, i propri giorni, la propria vita, sapendo che, per tutto il bene gratuito e disinteressato che riusciamo a compiere, c’è una ricompensa: l’eternità.
Maria, donna della ferialità spesa a servizio del bene, prega per noi!