Settimana della prima domenica di Quaresima – mercoledì
Vangelo
Mt 5, 17-19
✠ Lettura del vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Anche oggi ci mettiamo in ascolto di questo Vangelo per capire chi è Dio Padre. Il Padre è Colui che porta a compimento la storia della salvezza attraverso Gesù Cristo. Lo dice, con chiarezza, questa parola del Signore. Gesù dice di sé stesso di essere venuto per dare compimento alla storia della salvezza nella sua globalità. Noi ci dirigiamo proprio verso questo compimento, perché l’annuale memoria della Pasqua del Signore ci dice esattamente questa verità. Il ricordo liturgico che noi facciamo del mistero della passione, morte e risurrezione del Signore, insegna a ciascuno di noi che tutto è nelle mani di Dio. La storia della salvezza, che ha avuto un inizio e che avrà una fine, ha anche un compimento nella pienezza del tempo. Questo compimento è Gesù Cristo, la sua rivelazione, la sua storia e, soprattutto, la sua risurrezione.
Il Padre è Colui che desidera che i suoi figli siano grandi nel regno dei cieli. Ecco il secondo insegnamento del Vangelo di oggi. Il Padre desidera che tutte le anime da Lui create, volute ed accompagnate nella loro vita, diventino grandi nel regno dei cieli e, per questo, chiede che sia “osservata la Legge”. Ovviamente non si tratta di quel formalismo molto spesso criticato da Gesù, ma di quel tendere a Dio attraverso una coraggiosa professione di fede e la ricerca di una grande coerenza tra fede vissuta e fede professata. Il Padre, attraverso la viva voce di Gesù, chiede questo! È grande nel regno dei cieli chi ha rispettato Dio, la fede, i valori che da essa provengono, e ha saputo insegnare questo agli altri.
Genesi
4, 1-16
Lettura del libro della Genesi
In quei giorni. Adamo conobbe Eva sua moglie, che concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo grazie al Signore». Poi partorì ancora Abele, suo fratello. Ora Abele era pastore di greggi, mentre Caino era lavoratore del suolo. Trascorso del tempo, Caino presentò frutti del suolo come offerta al Signore, mentre Abele presentò a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai». Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello? ». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?». Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto, lontano dal suolo che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono. Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi ucciderà». Ma il Signore gli disse: «Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché nessuno, incontrandolo, lo colpisse. Caino si allontanò dal Signore e abitò nella regione di Nod, a oriente di Eden.
Va in questa direzione anche il libro della Genesi, che ci aiuta a capire che il Padre è Colui che gradisce l’offerta che proviene da un cuore sincero. Dio gradisce l’offerta di Abele perché essa proviene da un cuore pieno di amore, da un cuore di un uomo che ama Dio. Caino, al contrario, offre un rito che è senza anima, un rito fine a sé stesso, senza che, nel suo cuore, vi sia traccia dell’amore per Dio. È per questo che “la sua offerta non viene accettata”. Non perché Dio discrimini ma perché, provenendo da un cuore senza amore, l’offerta di Caino non può nemmeno essere considerata una preghiera. Come abbiamo detto nel Vangelo, Dio si compiace di coloro che adorano il Padre in semplicità di cuore e in sincerità di vita.
Proverbi
3, 19-26
Lettura del libro dei Proverbi
Il Signore ha fondato la terra con sapienza, ha consolidato i cieli con intelligenza; con la sua scienza si aprirono gli abissi e le nubi stillano rugiada. Figlio mio, custodisci il consiglio e la riflessione né mai si allontanino dai tuoi occhi: saranno vita per te e ornamento per il tuo collo. Allora camminerai sicuro per la tua strada e il tuo piede non inciamperà. Quando ti coricherai, non avrai paura; ti coricherai e il tuo sonno sarà dolce. Non temerai per uno spavento improvviso, né per la rovina degli empi quando essa verrà, perché il Signore sarà la tua sicurezza e preserverà il tuo piede dal laccio.
Il Padre è Colui che vuole che i suoi figli custodiscano il “consiglio e la riflessione”, ovvero il Padre è Colui che desidera che i suoi figli non si stacchiamo mai da Lui. In realtà noi ci stacchiamo da Dio con ogni peccato della vita e Dio non attende altro che il nostro ritorno, come questo tempo di quaresima ci fa comprendere e vivere. Il tempo di quaresima è, quindi, il tempo del ritorno, il tempo per rimettere ordine nelle nostre idee, il tempo per vivere di fede, il tempo per lasciare che la “legge” di Dio, cioè l’insegnamento della fede, riempia il cuore e ci indichi come ritornare all’unico Padre di tutti.
In preghiera
Dio Padre di misericordia, donami di desiderare quella salvezza che Tu porti avanti nella storia. Donami di essere attento ai segni che Tu collochi nel tempo degli uomini per invitare tutti a quella salvezza eterna che hai preparato per tutti noi. Donami di vivere nel rispetto della tua legge non per “legalismo” o esteriorità, ma per tuo amore.
Esame di coscienza
- Rispetto la fede e i suoi insegnamenti e insegno anche ai miei cari a vivere con questo atteggiamento?
- La mia preghiera, specialmente in questi giorni di quaresima, viene da un cuore onesto e purificato?
- Vivo questa quaresima cercando il rispetto per le realtà della fede?