Sabato 04 giugno

Settimana della 7 domenica di Pasqua – sabato 

Introduzione

La Messa di questa mattina è un po’ un’eccezione. Infatti è una Messa che dovrebbe non essere celebrata! Noi la manteniamo per via della tradizione di questa comunità cristiana. Non dovrebbe essere celebrata in favore della S. Messa di questa sera che, per chi verrà, sarà molto diversa dal solito, specialmente per la molteplicità delle letture che verranno inserite nella struttura del Vespero. Un modo per segnalare che questa è una solennità del tutto singolare tra quelle che celebriamo nell’anno liturgico. Di per sé sarebbe una veglia da continuare tutta la notte, come nella notte di Pasqua. Come all’inizio di questo tempo pasquale c’è una veglia che ci riporta all’annuncio centrale della nostra fede, così alla fine di questo tempo un’altra veglia ci aiuta a chiedere il dono dello Spirito perché il nostro cammino di fede possa continuare spedito e costante. Con questa intuizione della nostra liturgia, rileggiamo le Scritture.

La Parola di Dio per questo giorno

EPISTOLA 1Cor 2, 9-15a
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, sta scritto: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa.

SALMO Sal 103 (104)

Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra.
Oppure Alleluia, alleluia, alleluia.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
La terra è piena delle tue creature. R

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. R

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore. R

VANGELO Gv 16, 5-14
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Romani

Fratelli, quelle cose che occhio non vide, né orecchio ascoltò, queste Dio ha preparato per coloro che lo amano”. In questo modo la liturgia ci permette di tornare sul tema della speranza cristiana che abbiamo già introdotto ieri. San Paolo ci ricorda che l’oggetto della fede non è mai stato spiegato esaurientemente né mai potrà farlo un uomo! Ci sono delle realtà che sono solo intuibili, solo accennabili. Non ci sarà piena comprensione delle cose di Dio se non nella vita eterna. Altrimenti non ci sarebbe bisogno della fede! Paolo così al tempo stesso rilancia il nostro cammino e conferma ciò che possiamo fare nel tempo presente. Rilancia il cammino perché ci aiuta a capire che il cammino della fede dura quanto la vita di un uomo. Non si potrà mai sentirsi arrivati, perché il mistero di Dio rimarrà sempre mistero. Il cristiano cammina nel tempo sorretto dalla speranza che tutte le cose che ora non comprende, tutte le cose che ora non capisce, saranno comprensibili dopo la sua morte, quando entreremo anche noi ad essere parte del mistero della stessa eternità.

Alcune cose non siamo proprio capaci di intenderle, diceva l’Apostolo! Solo quando giungeremo alla meta, magari anche riconoscendo la fatica del cammino fatto, riusciremo a capirle nella loro essenza. Questo è ciò che dovrebbe accendere in noi il gusto della fede. Gusto per le cose di Dio, senza le quali nulla di ciò che siamo e nemmeno di ciò che facciamo acquista senso.

Vangelo

Continuando la lettura del Vangelo di ieri, che ci è stato in parte riproposto, comprendiamo che la fede è sempre e tutta un continuo, costante e perenne ritornare sulle parole di Gesù che noi non avremo mai compreso fino in fondo. Ecco perché il Vangelo che noi conosciamo, non lo possederemo mai! Ogni volta che rileggiamo la Parola di Cristo, lo Spirito, che è il nostro consolatore, ci aiuterà a comprendere qualcosa di nuovo di ciò che il Signore ha detto. Questo sarà propriamente lo spazio del nostro cammino di fede. Cammino che avrà fine solo quando saremo nel mistero di Dio.

Questa riflessione si può applicare anche alla Chiesa, che è il frutto dell’opera dello Spirito Santo. È lo Spirito di Dio che costruisce la Chiesa e che ci rende sempre più figli in essa. A noi è chiesto anche questo, è chiesto di rimanere fedeli alla Chiesa, costi quel che costi, nonostante tutto quello che accade. È il nostro compito di figli rigenerati nel Battesimo come figli di Dio ma anche come figli della Chiesa. Lo Spirito Santo, che ci è stato dato al Battesimo, è caparra per vivere bene anche questa appartenenza che sa anche di capacità di resistere.

Per noi

Così concludiamo anche noi questo lungo periodo, i 50 giorni, dopo la Pasqua. Lo concludiamo invocando per noi una rinnovata Pentecoste. Abbiamo aperto questa settimana ricordando proprio l’atteggiamento di San Paolo VI, che guardava al tempo, al mondo, alla Chiesa nel mondo come al frutto di una Pentecoste che non finisce mai. Anche noi dovremmo fare altrettanto. Il tempo presente, con le sue difficoltà, con le sue incomprensibili difficoltà, con il male che pure c’è e che non possiamo negare, diventa comunque anche il “teatro” dell’azione dello Spirito Santo. Fino a quando ci saranno uomini e donne di Dio che pregheranno, fino a quando ci saranno anime che saranno appassionate del mistero di Dio e che edificheranno la Chiesa, lo Spirito di Dio continuerà ad essere invocato. È questa la Pentecoste perenne che deve lasciarci sempre pieni di speranza. La speranza che Dio non si stanca mai del mondo, la speranza che Dio è sempre pronto a venire in nostro aiuto, la speranza che Dio è sempre dalla nostra parte, cioè aiuta il cammino di chi lo cerca con cuore sincero. Invochiamo anche noi Maria, questa mattina, in questo “sabato del tempo”, per chiedere quella consolazione della fede che ci deve sostenere fino al “sabato eterno” al quale siamo chiamati, nel quale siamo stati pensati, al quale siamo diretti con tutti i nostri fratelli e sorelle in umanità che attendono la manifestazione piena e salvifica del Signore.

Così sia.

2022-05-27T07:58:07+02:00