Martedì 05 marzo

Settimana della terza domenica di Quaresima – martedì

La spiritualità di questa settimana

Vi ricordo che siamo nella settimana nella quale riflettiamo sulla benedizione e sui suoi segni. Dopo la circoncisione un altro episodio fondamentale nella Genesi: quello di Sodoma e Gomorra.

La Parola di questo giorno

GENESI 19, 12-29
Lettura del libro della Genesi

In quei giorni. Quegli uomini dissero a Lot: «Chi hai ancora qui? Il genero, i tuoi figli, le tue figlie e quanti hai in città, falli uscire da questo luogo. Perché noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandato a distruggerli». Louscì a parlare ai suoi generi, che dovevano sposare le sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città!». Ai suoi generi sembrò che egli volesse scherzare. Quando apparve l’alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: «Su, prendi tua moglie e le tue due figlie che hai qui, per non essere travolto nel castigo della città». Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città. Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!». Ma Logli disse: «No, mio signore! Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato grande bontà verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. Ecco quella città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù – non è una piccola cosa? – e così la mia vita sarà salva». Gli rispose: «Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. Presto, fuggi là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia arrivato». Perciò quella città si chiamò Soar. Il sole spuntava sulla terra e Loera arrivato a Soar, quand’ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco provenienti dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale. Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato alla presenza del Signore; contemplò dall’alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace. Così, quando distrusse le città della valle, Dio si ricordò di Abramo e fece sfuggire Loalla catastrofe, mentre distruggeva le città nelle quali Loaveva abitato.

SALMO Sal 118 (119), 65-72

Conservami, Signore, nei tuoi precetti.

Hai fatto del bene al tuo servo,
secondo la tua parola, Signore.
Insegnami il gusto del bene e la conoscenza,
perché ho fiducia nei tuoi comandi. R

Prima di essere umiliato andavo errando,
ma ora osservo la tua promessa.
Tu sei buono e fai il bene:
insegnami i tuoi decreti. R

Gli orgogliosi mi hanno coperto di menzogne,
ma io con tutto il cuore custodisco i tuoi precetti.
Insensibile come il grasso è il loro cuore:
nella tua legge io trovo la mia delizia. R

Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari i tuoi decreti.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento. R

PROVERBI 8, 32-36
Lettura del libro dei Proverbi

La sapienza dice: «Ora, figli, ascoltatemi: beati quelli che seguono le mie vie! Ascoltate l’esortazione e siate saggi, non trascuratela! Beato l’uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte, per custodire gli stipiti della mia soglia. Infatti, chi trova me trova la vita e ottiene il favore del Signore; ma chi pecca contro di me fa male a se stesso; quanti mi odiano amano la morte».

VANGELO Mt 6, 16-18
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Sodoma e Gomorra

Rileggendo il testo sacro ci vengono molte domande: dove si parla di benedizione? Perché queste città sono state distrutte? Certamente sono domande alle quali l’esegesi biblica ha cercato di dare risposte, anche se alcune di esse rimangono senza risposta, perché sono avvolte in un profondo mistero. In effetti questo brano intende dire che è inspiegabile il perché queste due città sono state distrutte. Cosa che rappresenta ancora un mistero anche per gli archeologi che hanno trovato i resti di queste città ma non hanno mai saputo spiegare perché siano finite. La spiegazione che ne dà la Scrittura è molto semplice: esse sono finite perché erano città senza Dio, erano il luogo della non fede. Il che ci apre alla comprensione spirituale del testo.

Come abbiamo già visto e commentato, questa parte della terra “santa” era la parte più fertile, la parte migliore, la parte che, nella separazione di Abramo da Lot, venne scelta proprio da quest’ultimo. Lot e la sua famiglia rappresentano l’unica presenza di fede in mezzo a un popolo di non credenti. In una civiltà lontana da Dio, Lot, che è parente di Abramo e, quindi, non solo uomo di fede ma anche uomo che, in qualche modo, sperimenta la sua benedizione, non viene accolto come segno di speranza e invito a credere. Anzi, la sua presenza viene costantemente minacciata, anche attraverso i suoi famigliari. A poco serve la presenza di Lot e la famosissima intercessione di Abramo: per chi è radicato nel peccato e ostinatamente legato ad esso, nemmeno la mediazione e l’intercessione dei giusti può servire. Dove la libertà è chiusa ad ogni forma di bene, tutti i richiami alla fede, alla speranza, alla giustizia vengono disattesi e diventano infruttuosi.

In questo panorama, però, ecco il segno della benedizione. Lot viene prelevato dalla città, insieme alla sua famiglia. Lui che si è opposto al male, lui che ha cercato di porre semi di bene anche nella città del male, viene salvato. Non solo viene tratto fuori dalla città, ma, addirittura, secondo la sua richiesta viene accorciato il viaggio verso la salvezza. È bellissima la preghiera di Lot che fa appello alla sua stanchezza e alla misericordia di Dio. Forte della sua condizione, Lot strappa a Dio un’ultima benedizione per la città nella quale si rifugerà e che abiterà. Ancora un chiaro segno di come i giusti siano principio di benedizione e attirino la benedizione di Dio non solo su di sé ma anche su chi vuole, in qualche modo, farne parte. Da questa benedizione si autoesclude solo l’uomo che rimane chiuso e ostinato nel suo vizio, senza porre alcuna attenzione agli appelli e ai richiami di Dio.

Su tutto, infine, veglia Abramo, l’uomo che è reso partecipe delle decisioni di Dio, l’uomo che condivide con Dio il suo pensiero, l’uomo che, vedendo l’agire di Dio nella storia, continua ad essere e continua a diventare segno di benedizione per tutti. Una lettura certamente complessa, che ci chiede di riflettere su tanti livelli.

L’importanza di una benedizione – invito alla riflessione

Anzitutto dovremmo riflettere su come la benedizione di Dio, che è pensata per tutti, non trova terreno fertile nel cuore di chi ad essa ostinatamente si chiude. Eppure i “giusti” hanno il dovere di intercedere fino all’ultimo. Penso che questa Parola di Dio, specie in Quaresima, ci ricordi che anche noi, come eredi e partecipi delle promesse di Dio che si sono già adempiute in Cristo, abbiamo il dovere di diventare principio di benedizione per tutti, anche per chi è radicato nel peccato, anche per chi è impenitente. Credo che raramente ci ricordiamo di questa verità e facciamo troppo poco per rendere altri partecipi di quelle benedizioni che, invece, guidano il nostro cammino.

In secondo luogo penso che tutti dobbiamo riflettere sulla chiusura al bene, sulla chiusura alla grazia di Dio che è presente nel mondo. Certo il testo biblico ci dice che, in fondo, è da sempre così e che ci sono anche luoghi della terra che sono più chiusi di altri alla benedizione di Dio Padre. Il che non può non farci riflettere. Intanto per ringraziare che siamo in un luogo dove la fede ha profondamente segnato non solo il cammino delle persone singole ma anche quello della civiltà. In secondo luogo, perché noi siamo quello che siamo proprio perché partecipiamo di questa lunga storia di fede e di benedizione, ma, proprio per questo, dobbiamo pregare, intercedere ed essere di esempio per tutti. Dalla gratitudine per quanto abbiamo ricevuto deve necessariamente nascere il richiamo ad un principio di responsabilità.

Chiediamo queste grazie, oggi, mentre vogliamo continuamente intercedere, presso la Croce del Signore, per chi rimane chiuso nella sua dinamica di peccato e di chiusura al bene.

Per noi e per il nostro cammino

  • Mi sento parte di una storia e di una vicenda cristiana che è benedizione?
  • Verso chi estendo questa storia, come testimonio l’importanza di avere ricevuto una benedizione di Dio particolare per essere benedizione di Dio per i nostri giorni?
  • Quali sono i luoghi che, oggi, mi sembrano totalmente chiusi e impenetrabili a qualsiasi benedizione? Quali sono i luoghi della terra più bisognosi di preghiera?
2024-03-01T12:21:03+01:00