Lunedì 05 luglio

Settimana della 6 domenica dopo Pentecoste – Lunedì

Questa settimana prevede solo per oggi la memoria di un Santo: Sant’Antonio Maria Zaccaria; per il resto seguiremo il lezionario previsto per questi giorni del tempo dopo Pentecoste. Credo che tutta la settimana, almeno per quanto riguarda la lettura evangelica, potrebbe farci riflettere su cosa fa il Signore per noi.

Vangelo

Lc 8, 34-39
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nelle campagne. La gente uscì per vedere l’accaduto e, quando arrivarono dal Signore Gesù, trovarono l’uomo dal quale erano usciti i demòni, vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto riferirono come l’indemoniato era stato salvato. Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Egli, salito su una barca, tornò indietro. L’uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo: «Torna a casa tua e racconta quello che Dio ha fatto per te». E quello se ne andò, proclamando per tutta la città quello che Gesù aveva fatto per lui.

A darmi questo spunto di riflessione è, anzitutto, il Vangelo di oggi, mentre rileggiamo la seconda parte dell’incontro tra Gesù e l’indemoniato di Gerasa. Quest’uomo, risanato e restituito alla vita, vorrebbe seguire il Signore. Gesù a lui non chiede questo. Chiede, piuttosto, di rimanere nella sua casa, che significa non solo con i suoi ma nelle terre di cui è originario, tra quella gente che egli conosce bene – si tratta di piccoli villaggi che erano a conoscenza della storia del demonio che lo infestava – per testimoniare ciò che ha ricevuto dal Signore e cioè attenzione, ascolto, possibilità di entrare in dialogo con lui e poi, certo, anche quella guarigione miracolosa e spettacolare che aveva fatto discutere tutta quella regione. Come abbiamo sentito i demoni che lo infestavano erano entrati in un numeroso branco di porci, il caso era noto ovunque. Quest’uomo deve essere la prova vivente dell’attenzione personale che il Signore ha riservato a un uomo che tutti, ormai, consideravano perduto, irrecuperabile, un caso perso. L’indemoniato risanato deve attestare che, per Dio, nessuno è perso per sempre e che la potenza di Dio può operare grandi cose anche nell’anima di chi, apparentemente, è lontanissimo da Dio. Questa sarà la “vocazione” di quest’uomo, il suo compito, la sua testimonianza alla potenza di Dio che tutto può.

Giosuè

Gs 1, 1-5
Lettura del libro di Giosuè

In quei giorni. Dopo la morte di Mosè, servo del Signore, il Signore disse a Giosuè, figlio di Nun, aiutante di Mosè: «Mosè, mio servo, è morto. Ora, dunque, attraversa questo Giordano tu e tutto questo popolo, verso la terra che io do loro, agli Israeliti. Ogni luogo su cui si poserà la pianta dei vostri piedi, ve l’ho assegnato, come ho promesso a Mosè. Dal deserto e da questo Libano fino al grande fiume, l’Eufrate, tutta la terra degli Ittiti, fino al Mare Grande, dove tramonta il sole: tali saranno i vostri confini. Nessuno potrà resistere a te per tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te: non ti lascerò né ti abbandonerò».

Come abbiamo sentito anche ieri, inizia la storia di un altro grande comandante di Israele: Giosuè, colui che raccoglie il testimone di Mosè e introduce fisicamente il popolo nella terra dei padri, la terra della promessa. Compito spaventoso: chi può succedere al profeta di cui la Scrittura aveva detto che non vi era uomo pari a lui? Come non temere di raccogliere proprio da lui il testimone della fede e del comando? Eppure Giosuè avverte che la voce di Dio lo sostiene, “sente” per così dire quella voce di Dio che dice proprio a lui: “io sarò con te”, voce che diventa una certezza di accompagnamento, una sicurezza grande, inestimabile, quella che porterà Giosuè a vivere quelle grandi opere che hanno accompagnato il popolo di Israele mentre entrava nella terra. Dunque anche Giosuè è fortemente convinto che Dio sta facendo qualcosa per lui, è certo che Dio non lo abbandonerà mai, è convinto che la potenza di Dio sarà all’opera nella sua vita e in quella di tutto il popolo che egli accompagna in un momento così importante della sua storia.

Per noi

Mi sembra importantissima la consapevolezza di fede che i protagonisti delle due pagine bibliche offrono anche a noi. Talvolta ho l’impressione che, come cristiani, pensiamo che i grandi benefici di Dio non riguardano noi in prima persona. Talvolta ho l’impressione che un credente legga le grandi pagine della Scrittura e pensi che alcune cose, alcuni interventi diretti di Dio nella storia delle persone hanno riguardato solo gli uomini di cui si narra nei diversi libri della rivelazione! Qualcuno pensa poi davvero che la sua vita non sarà mai oggetto della benevolenza di Dio e qualcun altro, magari con rabbia, afferma anche che Dio non ha mai fatto niente per lui.

Le Scritture di oggi ci dicono proprio il contrario. Se Dio si è preso cura della vita di Giosuè, se Dio ha manifestato la sua potenza nell’indemoniato di Gerasa per dire che a tutti è possibile sperimentare l’azione di Dio nella propria esistenza, perché dubitare? Perché pensare che vi siano uomini più fortunati che sperimentano l’azione benevola di Dio e altri che sono da Lui “dimenticati”?

La Scrittura ci deve far percepire che Dio si occupa proprio di ciascuno di noi, ciascun uomo, ciascuna donna, con i suoi pregi e i suoi difetti, con i suoi limiti e le sue possibilità, con la sua ricchezza unica ed irripetibile e con la sua precarietà. Dio si occupa di tutto e di tutti con uguale amore. La differenza è tra chi, nella fede, si rende conto di questa verità e percepisce l’intervento di Dio nei suoi giorni e chi, invece, non riesce a capire come Dio intervenga nella vita di ciascuno.

  • Credo nell’intervento di Dio nella mia storia?
  • Quando vedo Dio operare a mio favore e come reagisco?

Preghiamo perché sappiamo sempre vedere le grandi opere che Dio compie nella nostra vita. Dio, infatti, è grande nelle cose piccolissime!

2021-07-02T09:50:02+02:00