Giovedì 07 aprile

Settimana della 5 domenica di quaresima – giovedì 

La paura di perdere tutto

Forse ci sono stati momenti della vita in cui abbiamo avuto paura anche noi di perdere tutto

La Parola di Dio per questo giorno

GENESI 50, 16-26
Lettura del libro della Genesi

In quei giorni. I fratelli mandarono a dire a Giuseppe: «Tuo padre prima di morire ha dato quest’ordine: “Direte a Giuseppe: Perdona il delitto dei tuoi fratelli e il loro peccato, perché ti hanno fatto del male!”. Perdona dunque il delitto dei servi del Dio di tuo padre!». Giuseppe pianse quando gli si parlò così. E i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra davanti a lui e dissero: «Eccoci tuoi schiavi!». Ma Giuseppe disse loro: «Non temete. Tengo io forse il posto di Dio? Se voi avevate tramato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso. Dunque non temete, io provvederò al sostentamento per voi e per i vostri bambini». Così li consolò parlando al loro cuore. Giuseppe con la famiglia di suo padre abitò in Egitto; egli visse centodieci anni. Così Giuseppe vide i figli di Èfraim fino alla terza generazione e anche i figli di Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di Giuseppe. Poi Giuseppe disse ai fratelli: «Io sto per morire, ma Dio verrà certo a visitarvi e vi farà uscire da questa terra, verso la terra che egli ha promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe». Giuseppe fece giurare ai figli d’Israele così: «Dio verrà certo a visitarvi e allora voi porterete via di qui le mie ossa». Giuseppe morì all’età di centodieci anni; lo imbalsamarono e fu posto in un sarcofago in Egitto.

SALMO Sal 118 (119), 145-152

Risplenda su noi, Signore, la luce del tuo volto.

Invoco con tutto il cuore: Signore, rispondimi;
custodirò i tuoi decreti.
Io t’invoco: salvami
e osserverò i tuoi insegnamenti. R

Precedo l’aurora e grido aiuto,
spero nelle tue parole.
I miei occhi precedono il mattino,
per meditare sulla tua promessa. R

Ascolta la mia voce, secondo il tuo amore;
Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio.
Si avvicinano quelli che seguono il male:
sono lontani dalla tua legge. R

Tu, Signore, sei vicino;
tutti i tuoi comandi sono verità.
Da tempo lo so: i tuoi insegnamenti
li hai stabiliti per sempre. R

PROVERBI 31, 1. 10-15. 26-31
Lettura del libro dei Proverbi

Parole di Lemuèl, re di Massa, che apprese da sua madre. Una donna forte chi potrà trovarla? Ben superiore alle perle è il suo valore. In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. Gli dà felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita. Si procura lana e lino e li lavora volentieri con le mani. È simile alle navi di un mercante, fa venire da lontano le provviste. Si alza quando è ancora notte, distribuisce il cibo alla sua famiglia e dà ordini alle sue domestiche. Apre la bocca con saggezza e la sua lingua ha solo insegnamenti di bontà. Sorveglia l’andamento della sua casa e non mangia il pane della pigrizia. Sorgono i suoi figli e ne esaltano le doti, suo marito ne tesse l’elogio: «Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma tu le hai superate tutte!». Illusorio è il fascino e fugace la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani e le sue opere la lodino alle porte della città.

VANGELO Gv 7, 43-53
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. Tra la gente nacque un dissenso riguardo al Signore Gesù. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

Genesi

Come i fratelli di Giuseppe di cui stiamo leggendo la saga. Sono proprio loro, che hanno rischiato di perdere tutto con il loro comportamento, che cercano di intervenire per fare qualcosa. Prima mettono sulla bocca del loro padre una richiesta di misericordia: “tuo padre prima di morire ha dato quest’ordine: direte a Giuseppe: “perdona il delitto dei tuoi fratelli”, poi proponendosi come schiavi: “eccoci tuoi schiavi”. Due frasi che intendono dire la reale paura di questi fratelli di Giuseppe che temono di perdere tutto. Ora che Giacobbe non c’è più, anche se il padre morente ha dato le sue benedizioni e le sue disposizioni, cosa accadrà? Ecco il motivo che spinge i fratelli a ricordare la richiesta del padre e a spingere Giuseppe alla misericordia. Invito di cui, di fatto, non c’è bisogno. È proprio Giuseppe a fugare qualsiasi paura in questo senso: “se voi avete pensato il male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire ad un bene”. Giuseppe ha uno sguardo di fede che gli altri non hanno e non possono avere. È per questo sguardo di fede che Giuseppe riesce anche a comprendere il futuro. Egli sa che un giorno tutto il popolo di Israele che ora è sceso in Egitto, tornerà nella sua patria. Ecco il motivo che raccomanda di portare via le ossa da quella terra straniera. Anche da morto, Giuseppe vuole riposare nella terra dei padri, la terra di Canaan.

Vangelo

Anche il Vangelo ci mostra tre casi di paura. Il primo è quello dei sacerdoti, che hanno già deciso di uccidere Gesù. In questo caso la loro paura è che se non si arresta il ministero di Gesù, molti altri potranno seguirlo. Ecco il motivo per cui mandano le guardie ad arrestarlo.

La seconda paura è quella dei soldati che si muovono per eseguire l’ordine, ma non possono portare a termine quanto è stato comandato, perché “mai nessuno ha parlato come parla quest’uomo”. Tecnicamente hanno disobbedito, ma la paura di mettere le mani addosso a uno che parla come parla Gesù è più forte della paura della punizione per non avere eseguito l’ordine.

La terza paura, anche in questo caso paura di perdere tutto, è quella di Nicodemo. “La nostra legge giudica forse un uomo prima di avere ascoltato ciò che fa?”. Nicodemo dimostra così che si può perdere la vita di un uomo, se si agisce per pregiudizio. Si può perdere la bellezza di una civiltà, se si agisce in modo non conforme al diritto. Si può perdere tutto, infine, se si agisce contro Dio. A parte il primo caso, abbiamo uomini che sanno il fatto loro, ragionano con la propria testa, reagiscono alla paura in modo razionale o anche di fede.

Noi e la paura di perdere tutto

Forse abbiamo provato anche noi una paura di questo genere. Lo sa bene chi magari ha perso il lavoro in modo improvviso e gli è mancata la terra sotto i piedi. Lo sa bene chi ha chiuso una storia d’amore o si è visto chiudere in faccia una relazione d’amore importante. Anche in questo caso si può avere avuto la sensazione di perdere tutto. Certo, poi, vediamo bene la paura sul volto di quegli uomini e di quelle donne che sono costretti, in qualche modo, a migrare. Persone che hanno davvero perso tutto e che si muovono in condizioni deplorevoli pur di tentare un riscatto, pur di riprendere qualcosa.

Per uscire dalla paura

Come si esce dalla paura di “perdere tutto”? Anzitutto utilizzando bene la propria ragione. Come i soldati, che non eseguono un ordine che non ha senso. Come Nicodemo che osa rispondere ai sommi capi. Difendere una persona, difendere un principio, difendere un diritto chiede anche questo.

Poi, in secondo luogo, si esce da questa paura di perdere tutto quando si sgancia la propria posizione dalle possibili conseguenze. Quando uno calcola tutto, finisce per morire di paure. Quando uno vive di valori, di ideali, quando uno agisce senza calcolare tutto ma in coerenza con i propri principi, vince questo genere di paure.

Si perde questa paura quando si vivono anche i valori di una civiltà, quando si crede nel diritto e non lo si calpesta, quando si partecipa a ciò che la gente comune vive.

Esercizio quaresimale

  • Ho mai avuto la paura di perdere tutto?
  • Come ne sono uscito?
  • In questo momento, quale insegnamento posso trarre dalla Parola di Dio e da quello che posso avere vissuto?
  • Cosa mi spaventa del mio futuro?
  • Saprei dare un giudizio di fede come quello di Giuseppe anche sulle cose che vanno male?

Proposito quaresimale

Mi impegno oggi a valorizzare la società in cui vivo, condividendone, ma anche difendendone la storia e le acquisizioni del diritto.

2022-04-14T08:03:17+02:00