Battesimo del Signore
Per introdurci
- Che valore diamo al Battesimo?
- Che valore spirituale diamo al nostro Battesimo?
In realtà non credo poi molto. Non penso di essere molto lontano dal vero se dico che non tutti noi ricordiamo, per esempio, la data del Battesimo o che raramente, per non dire mai, andiamo ad attingere acqua al fonte battesimale dove siamo stati battezzati. Credo poi che non si dia più al Battesimo quel valore che dovrebbe avere, tanto che si incomincia ad intravedere anche che qualcuno non dona la fede ai figli, differendo il Battesimo ad altri momenti della vita. Questa domenica, la prima dopo l’Epifania, ci mette in comunione non solo con questo evento della vita del Signore, ma ci chiede di fare memoria spirituale del Battesimo. Lasciamoci guidare, come ogni domenica, dalle Scritture.
La Parola di Dio
LETTURA Is 55, 4-7
Lettura del profeta Isaia
Così dice il Signore Dio: «Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona».
SALMO Sal 28 (29)
Gloria e lode al tuo nome, Signore.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R
La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. R
Tuona il Dio della gloria.
Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R
EPISTOLA Ef 2, 13-22
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne. Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.
VANGELO Mt 3, 13-17
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Vangelo
Parto dal Vangelo. Siamo sulle rive del Giordano, in uno dei molti posti che si chiamano Betania, dove, tra l’altro, ero solo pochi giorni fa con il pellegrinaggio dei chierichetti in Terra Santa. È qui che avviene la seconda epifania, ovvero la seconda manifestazione del Signore che la liturgia ci fa ricordare. Dopo la manifestazione ai Magi, ecco una seconda manifestazione. In che cosa consiste questa manifestazione?
Anzitutto il carattere più importante di essa: la voce di Dio e la presenza dello Spirito che, come una colomba, appare sul Giordano nel luogo del Battesimo. Dio si manifesta come voce. Non solo quella voce che, fisicamente, udirono tutti quelli che erano presenti in quel luogo, ma la voce che appare è quella di Cristo che, dopo questo avvenimento, dopo il suo Battesimo, inizia il suo ministero e, quindi, inizia la sua presenza come rivelazione dell’amore di Dio Padre. Da questo evento in avanti tutte le parole e tutti i gesti che Gesù compie sono gesti, parole, eventi di rivelazione. Al Battesimo del Giordano si ode la voce di Dio che introduce la voce di Cristo nel mondo. Ecco il cuore della manifestazione.
In secondo luogo dobbiamo dire che la manifestazione del Battesimo è manifestazione di umiltà. L’abbiamo sentito nella decisione di Gesù di scendere al fiume con tutti coloro che volevano vivere un itinerario spirituale di purificazione, ma anche nella voce del Battista, sorpreso fortemente dalla decisione di Cristo. Giovanni intuisce che la presenza del Messia è presenza di purificazione: egli non necessita di essere purificato perché è colui che dona purificazione. Anche questa è una rivelazione, una manifestazione. Giovanni la proclama apertamente, avendo intuito ciò che sta per realizzarsi. Cristo è l’annuncio della misericordia del Padre a tutti.
In terzo luogo dobbiamo dire che la manifestazione del Giordano è una manifestazione di amore. In questo senso oggi si compie il ciclo natalizio. Quell’amore di Dio annunciato dai profeti – era il cammino di Avvento – quell’amore di Dio apparso nella grotta di Betlemme – è stato il cuore della celebrazione del Natale – incomincia ora il suo ministero di amore per portare a tutti gli uomini che lo incontreranno nei secoli la rivelazione dell’amore di Dio.
Isaia
A queste chiare indicazioni si aggiungono quelle delle altre Scritture. Anzitutto quella del profeta che ci ricordava che il credente, partecipando alle realtà di Dio, diventa testimone di esse. Il credente che ha visto, che ha partecipato alla manifestazione del Giordano ha trasmesso questa verità. È diventato lui stesso testimone di ciò che ha visto e che ha udito. Così il battezzato, che è ciascuno di noi, è costituito testimone dell’amore di Dio. L’amore che salva, l’amore nel quale è stata immersa la nostra vita, l’amore che la Parola di Dio suscita dentro di noi.
Questo essere testimoni non è dato una volta per sempre. Nessuno può già dire di essere sufficientemente credente tanto da non avere più bisogno di nulla. Il profeta ci ha ricordato che anche il credente deve sempre più approfondire la sua fede e saper riconoscere il tempo opportuno per quell’itinerario di approfondimento della fede che è poi l’itinerario della speranza cristiana. Poiché la Parola che si è fatta carne rivela l’amore di Dio, poiché l’amore che diventa parola istituisce un itinerario di fede, il credente – testimone, continua la sua ricerca di fede perché sa bene che solo da essa dipende la sua capacità di approfondimento del mistero di Dio.
Anche il profeta, poi, ci ha ricordato che il cuore della testimonianza del credente è il continuo richiamo al perdono. È bello che queste feste natalizie si chiudano con questo ponte sul mistero pasquale, sul mistero della redenzione che riguarderà più da vicino il tempo della Quaresima.
Efesini
Anche San Paolo ci ha ricordato un ulteriore cuore di questa festa. Con un’immagine, l’apostolo ci ha detto e ricordato che Cristo viene per unire, viene per gettare un ponte e per aprire una strada di sicuro approdo a Dio. Cristo è il ponte, Cristo è la strada sicura per arrivare a Dio. Qualsiasi fonte di divisione ci sia tra gli uomini e Dio, Gesù viene per risolverla. L’ultima luce sul mistero che viene accesa dalle Scritture ci ricorda proprio questa verità: Dio è colui che, in Gesù Cristo, unisce. Di qui l’affermazione più bella: noi non siamo stranieri rispetto al mistero di Dio e nemmeno siamo suoi ospiti. Noi siamo chiamati a diventare sempre più parte di questo mistero, fino a che non lo saremo con l’ingresso nella sua vita, passando attraverso la morte. Quella morte che ci fa paura eppure, grazie al Battesimo, noi sappiamo di essere inseriti in Cristo e di attendere quel giorno di visione che rincuora l’anima e rende forte e saldo il cammino.
Il nostro cammino
Possiamo anche noi riprendere, per la nostra vita spirituale, queste provocazioni della Parola di Dio. Anzitutto tornando sul valore che il nostro Battesimo riveste nella nostra esperienza di fede e nel nostro cammino. Se non ci fosse stato il nostro Battesimo noi non saremmo familiari di Dio. Se non ci fosse stato questo primo evento della nostra storia spirituale, noi non potremmo chiamarci concittadini dei santi. Se mancasse questo primo evento della vita di fede, come potremmo affrontare tutte le cose della vita, specie le più tristi, le più tragiche, le più difficili? Incominciamo a ricordare noi per primi e ad insegnare che senza il dono della fede la vita stessa acquista un tono di drammaticità. Credo che questa riflessione sia da proporre a tutti coloro che voi conoscete e che non desiderano battezzare il proprio figlio. È questo un modo per vivere quella testimonianza di fede che ci ha richiamato il profeta e per esercitare appieno quel dovere di compagnia cristiana che è il cuore della nostra fraternità. Se davvero per noi la fede è un dono importante, raccomanderemo ad altri di trasmettere la propria fede a chi viene dopo di noi e dove vedremo passi traballanti di fede, tanto da spingere qualcuno a dilazionare questo evento, ci faremo compagni nel sostenere la fede degli adulti, per essere amici, testimoni, fratelli, educatori di fede per chi viene dopo di noi. Il credente, di fronte a quello che si sta palesando nel mondo, non rimane inoperoso e nemmeno rimane solamente critico. Il credente animato dalla speranza, come vi ho ricordato nella notte di Natale, getta ponti, costruisce vie, apre strade. E fa tutto questo nel nome del Signore.
In secondo luogo vi invito, ancora una volta, mentre concludiamo le feste natalizie e mentre anche chi ha avuto giorni di riposo e di pausa torna ai ritmi della vita normale, ad accogliere la manifestazione del Signore attraverso la sua Parola da leggere, possibilmente, ogni giorno e da celebrare il più spesso possibile. In questo anno tutto dedicato alla preghiera non voglio perdere l’occasione per sottolineare con forza il richiamo al cammino di fede che si nutre di Cristo. Il nostro cammino, sempre, comunque, ha bisogno di attingere a quella rivelazione del volto di Dio che è la Parola di Cristo, ma ne abbiamo ancor più bisogno quest’anno, se vogliamo vivere con frutto il richiamo alla preghiera che il Vescovo Mario ha fatto risuonare come linea guida di tutto l’anno pastorale. Non perdiamo la tensione spirituale dell’Avvento. Facciamo in modo che anche in quest’anno 2023 ci sia un ritorno alla Parola come guida di ogni giorno. Lasciamo che l’invito a celebrare la S. Messa almeno una volta alla settimana nei giorni infrasettimanali non sia solo l’impegno dei tempi cosiddetti forti, ma sia una costante del cammino. Facciamo memoria della grazia del nostro Battesimo attraverso questa decisione e questo impegno.
Il terzo impegno: gettiamo ponti, apriamo strade, cerchiamo luoghi di comunione fraterna. Vorrei che la continua ripresa della vita di comunità, alla quale stiamo dedicando la massima attenzione, fosse per noi tutti impegno concreto, fattivo, a gettare provocazioni per una maggiore partecipazione di tutti alla vita di fede. Se noi avvertiamo, proprio grazie al nostro Battesimo, che il Signore si è reso vicino a noi, se noi apprendiamo, grazie alla fede, che il Signore ha aperto una strada per noi tutti, cerchiamo di imitarne l’esempio e cerchiamo di vivere bene questo momento di fede che è la ripresa del cammino nel tempo dopo l’Epifania. Il ritorno ai ritmi usuali non sia un semplice ritorno alla normalità ma, sostenuti da ciò che abbiamo celebrato, diventi occasione per richiamare al cammino e rendere forte il cammino di altri.
Ci rivolgiamo alla Vergine Maria, che, sempre, guida il nostro cammino, perché possiamo far brillare il nostro Battesimo e sostenere il cammino che ci verrà offerto con la sua benedizione e il suo aiuto.