Domenica 09 gennaio

Battesimo del Signore

Per introdurci

  • Che senso ha, nel nostro cammino di fede, il nostro Battesimo?
  • Pensiamo mai a questo evento della nostra vita spirituale?
  • Che valore diamo al Sacramento nel sentire comune?

Credo che le risposte vengano un poco da sé: non ricordiamo molto spesso il nostro Battesimo, forse la maggior parte di noi non sa nemmeno la data del proprio Battesimo! Non credo ci pensiamo molto spesso, come non credo che siamo molto attenti alla celebrazione di questo Sacramento che, a parte qualche eccezione, come è nella Messa centrale di questo giorno, releghiamo il Battesimo a qualche celebrazione pomeridiana che è solo per le famiglie direttamente coinvolte. Forse le scritture di oggi ci portano altrove e ci permettono di capire che solo da un rinnovamento della memoria del Battesimo nasce una fede che diventa cammino.

Isaia

Is 55, 4-7
Lettura del profeta Isaia

Così dice il Signore Dio: «Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona».

Efesini

Ef 2, 13-22
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

Fratelli, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne. Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittàdini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.

Vangelo

Lc 3, 15-16. 21-22
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Efesini

Credo che il punto nodale della meditazione di oggi ci venga dall’epistola.

Fratelli, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani, siete divenuti vicini”. L’Apostolo parte da questa constatazione. Chi ha ricevuto il battesimo è divenuto un’anima “vicina” a Cristo. Credo che potremmo discutere molto su questo concetto. Forse nessuno di noi si ritiene tanto vicino al Signore, ma, almeno noi che veniamo in Chiesa, comprendiamo di esserlo. Forse, oggi, moltissimi si dicono credenti, ma si sentono lontani dal Signore. Il battesimo ha fatto di noi dei “vicini” a Cristo Signore. Poiché gli effetti del battesimo sono eterni ed irrevocabili, ogni battezzato è per sempre uno che è vicino a Dio. Anche quando ci allontaniamo per diversi motivi, noi, di fatto, non siamo mai lontani dal Signore, che continua a tenerci stretti al suo fianco. Prova ne è il fatto che, quando un’anima che ha sospeso la pratica della fede, decide di riavvicinarsi al Signore, non c’è bisogno di un secondo battesimo. Il Battesimo è dato una sola volta, “imprime il carattere”, come si diceva un tempo, cioè crea degli effetti che sono irrevocabili e per sempre.

Egli, infatti, è la nostra pace, colui che ha fatto di due una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.”, proseguiva poi l’apostolo. San Paolo ci aiuta a capire che tra noi e Dio c’è il muro del peccato. È un muro di separazione. Ebbene questo muro è stato abbattuto una volta per sempre da Dio che, in Cristo, ha riconciliato a sé l’umanità. In Cristo il peccato, ogni peccato, è già sconfitto, perché ogni realtà che tiene lontani da Dio è già venuta meno. È per mezzo della sua carne, ovvero per mezzo della sua morte di Croce, che Egli ha abbattuto questo muro e ha riconciliato a sé tutta l’umanità. Il battesimo, come diciamo, è lavacro di ogni peccato ed è il Sacramento che ci introduce nella famiglia dei figli di Dio. Questa è la nostra pace. La pace che dovrebbe essere nel nostro cuore, nasce dal considerare che noi siamo amici di Dio e suoi familiari.

voi non siete più né ospiti, né stranieri, ma siete i concittadini dei santi e i familiari di Dio…”, è la frase più bella dell’Epistola. Noi non siamo stranieri rispetto a Dio, né estranei alla sua casa. Noi siamo suoi familiari e concittadini dei santi. Credo che questa immagine ci aiuti, ancor meglio, a comprendere la pace che viene dal Battesimo. Noi ci sentiamo nella pace perché sappiamo bene che siamo vicini a Dio, perché siamo figli. Noi siamo nella pace perché possiamo sentire vicino a noi tutti i santi del paradiso, che ci aiutano, ci sostengono, ci invitano ad essere vicini al loro modo di vivere, di pensare, di essere. Il Battesimo ci introduce in questa compagnia che è compagnia di santità.

In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata…”. È un’ultima nota, con la quale San Paolo ci aiuta a capire che il Battesimo ci inserisce nella Chiesa. La Chiesa è quel corpo che, se noi lo desideriamo, cresce in modo “ben ordinato”. Non è sempre questa l’impressione che abbiamo. Anzi, talvolta credo che abbiamo proprio l’impressione contraria della Chiesa, e cioè che non sia affatto un corpo ordinato, ma un insieme di persone che vanno un po’ per il proprio conto. Quando abbiamo questa impressione? Dove nasce questa idea? Nasce quando noi non siamo in grado di vivere il nostro Battesimo, quando noi siamo dimentichi della grazia che ci è stata accordata. La chiesa non è più un corpo ordinato quando ciascuno fa quello che vuole e vive una fede “fai da te”, senza riferimento alla Verità e senza riferimento ai pastori che guidano la compagine ecclesiale. Forse questa ultima notazione è un vero richiamo che Paolo mette, in modo molto velato, nelle sue pagine, per dire a quale condizione si può perseverare nel cammino del bene e della Verità.

Vangelo

Paolo ha compreso questa verità e l’ha spiegata ai credenti, perché ha ripensato all’immagine del Battesimo del Signore così come il Vangelo ce l’ha descritta. L’unico Figlio amato, atteso, colui che mette la propria libertà nella mani di Dio, colui che si conforma al suo volere perfettamente, è solo il Signore Gesù. Gesù, sul quale splende la colomba dello Spirito e per il quale si ode la voce del Padre, è il vero modello di figlio di Dio, il vero modello di uomo che ascolta la voce e mette in pratica la volontà di Dio. Noi tutti possiamo essere questo solo per imitazione. Solo per il Figlio di Dio ci furono questi segni. Per gli uomini occorre un lento cammino di progressiva conoscenza del mistero di Dio, per poter sperimentare questa verità. Paolo ha impiegato tutta la sua vita per questo, come ogni fedele dovrebbe fare.

Isaia

Così si capisce anche la prima lettura che abbiamo ascoltato, il profeta Isaia, che ricordava che l’uomo spirituale, l’uomo di fede, è un esempio per tutti. Questa verità si può dire in modo particolare di Cristo, venuto per rinfrancare la fede di ciascuno attraverso di Lui, e, per estensione, si può dire di ogni battezzato. Ogni battezzato dovrebbe essere di esempio per gli altri. Ogni battezzato dovrebbe essere esempio per coloro che si avvicinano al mondo della fede.

Per noi

Credo che per tutti noi questa meditazione suoni come un invito alla responsabilità. Chi ha ricevuto il battesimo è responsabile della sua vita di fede, non meno che di quella di tutta la comunità. Il Battezzato che siamo tutti noi dovrebbe essere di esempio per la testimonianza di quella pace che dovrebbe essere nel cuore di coloro che amano Dio. Il Battezzato dovrebbe essere di esempio per tutti, perché uomo di pace e di riconciliazione. Noi perdiamo spesso questa coscienza battesimale. Noi perdiamo spesso il riferimento a Dio, da cui viene ogni bene e ci lasciamo andare a molte cose, non di rado perdendo quella pace che, invece, dovrebbe essere nel cuore di tutti i battezzati. Spesso, poi, con il nostro modo di fare e con il nostro avvicinarci pericolosamente al male, quasi ricostruiamo quel muro che ci divide da Cristo, per utilizzare l’immagine dell’Epistola. Ricostruendo questo muro, noi non siamo più immagine della vita buona del Vangelo, non siamo più di esempio a coloro che, con noi, vivono, lottano, sperano, muoiono. Credo che il dono spirituale da invocare in questo giorno sia proprio questo, il dono di ottenere quell’abbondante effusione dello Spirito che fa di noi un popolo riconciliato con il Padre, un popolo di persone che vogliono essere modelli per il proprio prossimo. Modelli di fede, esempi che dicono quanto può essere “facile” avere accesso alle cose di Dio. “Facile” perché quando noi ci disponiamo a fare memoria del Battesimo, quando noi ci disponiamo a rinnovare la nostra coscienza alla luce dei valori che vengono dal Vangelo, il resto lo fa il Signore.

Chiediamo al Signore questa grazia, per noi tutti, in questo giorno, perché siamo sempre più consapevoli di cosa significa avere una coscienza battesimale e cosa significa rinnovarla alla luce dei misteri della fede che celebriamo.

2022-01-05T14:54:01+01:00