Settimana della 1 domenica dopo l’Epifania – lunedì
Per introdurci
Dopo le feste legate al Natale, inizia il tempo dopo l’Epifania, un tempo che, come spero ricorderete, è tutto dedicato a conoscere, scoprire, ricordare le “epifanie”, le manifestazioni del Signore. Nei giorni feriali di questa sezione del tempo liturgico, ascolteremo alcune pagine sapienziali e le pagine del Vangelo di Marco.
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Sir 24, 1-2. 13-22
Lettura del libro del Siracide
La sapienza fa il proprio elogio, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria: «Sono cresciuta come un cedro sul Libano, come un cipresso sui monti dell’Ermon. Sono cresciuta come una palma in Engàddi e come le piante di rose in Gerico, come un ulivo maestoso nella pianura e come un platano mi sono elevata. Come cinnamòmo e balsamo di aromi, come mirra scelta ho sparso profumo, come gàlbano, ònice e storace, come nuvola d’incenso nella tenda. Come un terebinto io ho esteso i miei rami e i miei rami sono piacevoli e belli. Io come vite ho prodotto splendidi germogli e i miei fiori danno frutti di gloria e ricchezza. Io sono la madre del bell’amore e del timore, della conoscenza e della santa speranza; eterna, sono donata a tutti i miei figli, a coloro che sono scelti da lui. Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate, e saziatevi dei miei frutti, perché il ricordo di me è più dolce del miele, il possedermi vale più del favo di miele. Quanti si nutrono di me avranno ancora fame e quanti bevono di me avranno ancora sete. Chi mi obbedisce non si vergognerà, chi compie le mie opere non peccherà».
SALMO Sal 135 (136)
Il Signore ha creato ogni cosa con sapienza e amore.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Dio degli dèi,
perché il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Signore dei signori,
perché il suo amore è per sempre. R
Lui solo ha compiuto grandi meraviglie,
perché il suo amore è per sempre.
Ha creato i cieli con sapienza,
perché il suo amore è per sempre.
Ha disteso la terra sulle acque,
perché il suo amore è per sempre. R
Ha fatto le grandi luci,
perché il suo amore è per sempre.
Il sole, per governare il giorno,
perché il suo amore è per sempre.
La luna e le stelle, per governare la notte,
perché il suo amore è per sempre. R
VANGELO Mc 1, 1-8
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaia: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Vangelo
Credo che venga spontaneo dire: ancora San Giovanni il Precursore? Ancora un’insistenza forte sulla sua persona e sul suo ministero? Perché? In realtà il motivo è molto semplice. Come ho detto leggiamo in forma continua le pagine del Vangelo di Marco e, quindi, partiamo dalla prima pagina che è quella che lega il ministero di Giovanni il Battista con quello del Signore. Questo particolare credo sia interessante anche per noi, perché ci indica l’intimo legame che c’è tra il Primo e il Nuovo Testamento. Il ministero di Giovanni conclude il ministero profetico del Primo Testamento ed immette nell’alleanza di Cristo. Nella storia della salvezza c’è continuità, non salti! Tutto ciò che era della prima alleanza non è semplicemente superato, sostituito, ma è in perfetta continuità con quanto era prima. Dio procede per gradi in una storia che è sempre in evoluzione.
Siracide
Così possiamo anche capire se commentiamo il primo testo biblico che abbiamo ascoltato. Il Siracide ci ricorda che la sapienza di Dio è sempre attiva e sempre all’opera. La sapienza di Dio è “eterna”, ci diceva la fine della lettura. Ovvero: la sapienza, che è il primo “attributo” di Dio, è da sempre il modo con cui Dio manifesta la sua identità. Della sapienza di Dio è colmo l’universo. La sapienza di Dio consiste proprio nel preparare adagio adagio, nella storia, un popolo entro il quale far sorgere il Messia, colui che dà compimento alla storia della salvezza e, dopo il suo ministero, essa deve preparare per Dio quel popolo “ben disposto” che attende la sua manifestazione finale e l’incontro con Lui nel giorno ultimo della storia. Ecco perché la sapienza, nella personificazione che abbiamo ascoltato, è chiamata:
- “La madre del bell’amore”, che è un titolo con il quale guardiamo a Cristo, l’apparire, in forma umana, dell’amore di Dio per gli uomini;
- “La madre del timore”, che è un modo per dire che la sapienza genera la fede, cioè il riconoscimento dell’apparire di Dio nella storia;
- “La madre della conoscenza e della santa speranza”, che è un’affermazione con la quale il sapiente intende dire che proprio dallo spirito di fede che la sapienza genera nell’uomo nasce anche la conoscenza del mistero di Dio, che è sempre una realtà in progressione per coloro che hanno fede;
- “La madre dell’obbedienza”, che è un modo per dire che la sapienza genera, in chi crede, il desiderio di “piacere a Dio”, che, detto con termini evangelici, è l’atteggiamento di chi vuole compiere, giorno dopo giorno, la volontà del Signore.
Queste sono le caratteristiche che vive chi cerca il Signore che si rende presente nella creazione e nella storia di ogni uomo.
Per noi
Vorrei oggi proporvi di meditare con i due spunti che abbiamo ricevuto.
Il primo: anche nella nostra storia personale, Dio procede per gradi. Dio non sconvolge mai la vita delle persone ma entra in esse pian piano, con il tempo, nelle diverse esperienze che un uomo può compiere. Dio continua a parlare alla vita di ciascuno con questa delicatezza, accettando di avere i nostri tempi. Egli potrebbe rivelarsi in vario modo e chiedere a noi direttamente ciò a cui vuole portarci, ma non lo fa. Dio attende i nostri tempi che sono segnati dalla debolezza e dal peccato. È la pedagogia di Dio che procede, sempre, per gradi.
- Siamo pronti e disposti a riconoscere questa pazienza di Dio?
Il secondo: anche nella nostra vita Dio si rivela con la sua sapienza, come Padre che, facendoci conoscere il Figlio, ci guida verso la sapienza della vita che è l’obbedienza della fede. Dove obbedienza della fede non è certo la sottomissione ad un piano prestabilito, ma ciò che la ricerca della libertà è sempre in grado di generare, quando riesce ad avvicinarsi a Dio attraverso Cristo.
- Come vivo la mia risposta di fede?
- A cosa mi sono servite le feste natalizie?
Chiediamo al Signore di continuare ad accompagnarci nel progressivo cammino di fede che ciascuno di noi è chiamato a fare sorretto dalla sua misericordia e dal suo aiuto.