Venerdì 09 aprile

Ottava di Pasqua – Venerdì

La sapienza di chi segue Pietro

Ancora donne, ancora olii, ancora domande circa i problemi “pratici” da risolvere nella vita, come tutti abbiamo. Cosa aggiunge questo Vangelo a quegli atteggiamenti di sapienza che già ci hanno illuminato nei giorni scorsi? Quale “guadagno” ci viene promesso in questa giornata?

Atti

At 10, 34-43
Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».

Filippesi

Fil 2, 5-11
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi

Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.

Vangelo

Mc 16, 1-7
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungere il corpo di Gesù. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».

Dite ai suoi discepoli e a Pietro

Nei discorsi di Gesù risorto dai morti, emerge sempre la centralità dell’apostolo Pietro. La roccia che si era sgretolata nel giovedì santo, quando, nella notte aveva tradito il Signore, è ora riabilitata del tutto. Dal momento che non c’è più Cristo presente nella sua dimensione corporea, è a Pietro che bisogna fare riferimento. È lui il segno visibile, la garanzia costante del cammino che porta a Dio. Senza il costante riferimento a Lui si rischia di andare fuori rotta. È per questo che le donne che vanno per prime al sepolcro, immediatamente dopo essere diventate partecipi dell’annuncio della risurrezione, devono informare Pietro, devono rendere partecipe Pietro, devono permettere a Pietro di conoscere in prima persona per fare da punto di riferimento e da garante per la fede degli altri.

Quel “primato” che aveva ricevuto sul lago di Tiberiade e che era rimasto un poco oscuro nel suo contenuto, si chiarifica proprio nei giorni dopo la Pasqua. Pietro è il punto visibile dell’unità dei credenti. Pietro è il costante punto di riferimento della Chiesa e di tutti coloro che vogliono conoscere Cristo nella sua risurrezione. Le donne propongono costantemente questa sapienza. Il che significa che questa fu la sapienza della Chiesa antica, tutti compresero che sarebbe stato impossibile vivere un percorso di fede autentico senza confrontarsi con Pietro e con la sua fede. Cosa che emerge molto chiaramente anche dai testi degli Atti degli apostoli che accompagnano non solo questa settimana ma tutto il tempo di Pasqua anche se, almeno in questi giorni, non sono stati commentati.

È a Pietro per primo e, poi, a tutti gli altri, che viene nuovamente ripetuta la promessa del Signore: in Galilea lo vedranno. Sarà là che potranno accedere a quella continua rivelazione che Cristo fa di sé nella potenza dello Spirito Santo.

Noi e Pietro

Questo è l’atteggiamento di sapienza che viene proposto anche a noi se vogliamo realmente continuare a vivere quell’atteggiamento di fede che stiamo cercando di costruire insieme e che siamo qui a celebrare.  Anche a noi è chiesta la sapienza di seguire sempre Pietro, ovvero il Papa, il successore visibile dell’Apostolo che è la guida della Chiesa e il costante riferimento dell’unità di tutti i credenti.

Non è questione di simpatia, non è questione di opportunità, non è questione di decisione singolare… seguire Pietro è parte stessa dell’identità del credente cattolico. Senza questo costante riferimento a Pietro non avremo mai la sapienza delle donne e di tutti gli altri discepoli, come ci viene richiamato dalle Scritture di questi giorni.

Viviamo in un mondo che non ci aiuta ad attingere a questo patrimonio di fede. Viviamo in un mondo che plaude al Papa quando fa comodo, quando dice cose che assecondano le nostre richieste e le nostre domande, ma che fa presto a non ascoltarlo o a criticarlo quando dice cose che ci disturbano, ci stuzzicano, ci chiedono qualche cosa in più.

Forse tocca proprio a noi cercare di vivere bene questa indicazione che viene dalle Scritture e cercare di dare quella testimonianza di fede che nasce dove c’è un cuore che ama la Chiesa. Dove si ama la Chiesa non si può non amare e non seguire, non ascoltare, colui che è il punto di riferimento di tutti. Dove si ama la Chiesa e dove si tiene ad un cammino spirituale che sappia guardare a Cristo Risorto, non è possibile ignorare le indicazioni del Papa e i suoi richiami.

Chiediamo, allora, questa sapienza! Cerchiamo di costruirla anche con le nostre poche forze. Cerchiamo di essere più attenti a quello che il Papa dice, ai segni che dona alla Chiesa e all’umanità. Cerchiamo di essere credenti che non hanno il desiderio della critica o che prendono distanze. Ricordiamoci che chi sta con Cristo, ha il compito di vivere, di incarnare anche questa forma di sapienza. Sarà l’illuminazione dello Spirito Santo a guidarci! Non temiamo!

2021-04-04T21:40:25+02:00