Domenica 09 giugno

3° Domenica dopo Pentecoste

Introduzione

  • Conquista della società o durezza di cuore?

Credo che la domanda sia essenziale e assolutamente pertinente. Moltissime delle legislazioni che noi salutiamo come conquista del diritto, forse rientrerebbero meglio dentro la categoria di “cose concesse per la durezza di cuore”. A dirlo, con estrema chiarezza, è il Signore Gesù.

La Parola di Dio 

LETTURA Gen 2, 18-25
Lettura del libro della Genesi

In quei giorni. Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta». Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne. Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, e non provavano vergogna.

SALMO Sal 8

Mirabile è il tuo nome, Signore, su tutta la terra.

O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
con la bocca di bambini e di lattanti:
per ridurre al silenzio nemici e ribelli. R

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi? R

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi:
tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna. R

EPISTOLA Ef 5, 21-33
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto. E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Così anche voi: ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa verso il marito.

VANGELO Mc 10, 1-12
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Partito di là, il Signore Gesù venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione “li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola”. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Vangelo

Nella società di Gesù il divorzio è, sostanzialmente, lecito. Si può discutere sulla materia che lo rende possibile, si può discutere sulla maggiore o minore gravità dei casi che si presentano ma è chiaro per qualsiasi scuola religiosa e filosofica dell’epoca, che è sempre possibile scrivere il famoso “libello di ripudio”. Certo una possibilità solo degli uomini e non delle donne, il che rende la cosa estremamente iniqua e sbilanciata. Anche Gesù è interrogato in proposito. Che posizione prende il Signore? Gesù non risponde direttamente all’interrogativo, ma dà la ragione del perché della norma. Essa è stata data per la durezza di cuore, ovvero per l’impossibilità di molti di seguire la visione di Dio sull’amore. Perché altro era il pensiero di Dio! pensiero che ha le sue origini fin dalla prima pagina biblica, la pagina della Genesi.

Genesi

Racconto delle origini che ci ricorda la misteriosità che è insita in ogni uomo, così pure come la misteriosità dell’amore. Da dove ha origine l’uomo? Da dove ha origine la donna? La Scrittura risponde in modo chiaro e al tempo stesso misterioso. Ogni uomo ha origine nell’amore di Dio ma come poi avvengano le cose è mistero, è come il sonno di Adamo. Modo di narrare le cose atto a custodire il mistero della vita. Così pure come l’amore è un mistero. Perché un uomo si innamora proprio di quella donna e viceversa? Non è dato di sapere fino in fondo. Si possono dire molte cose, ma, alla fine, l’amore che lega insieme un uomo e una donna è un mistero. Come tale esso va rispettato, come tale esso va salvaguardato. Per questo l’istituto del matrimonio intende offrire un aiuto di salvaguardia. Un amore stabile, fedele, aperto alla vita, sempre immerso nel mistero di Dio è il modo con cui il Padre pensa all’amore tra un uomo e una donna. Realtà sempre fragile, realtà da custodire sempre.

Epistola

Non tutti hanno questo pensiero sull’amore. Ne è ben conscio Paolo che sa bene che l’amore è un fatto umano e molte sono le scuole di pensiero riguardo ad esso. Paolo, avendo molto viaggiato, ne conosce alcune. Così mette a confronto il modo greco di intendere l’amore con quello che è tipico, invece, del mondo semitico. Capisce così che la differenza non deve essere data tanto dalla cultura: questa c’è e non può essere mai ignorata. Piuttosto il modo con cui un cristiano ama è differente, perché il cristiano non si limita a quello che l’uomo può dire sulla realtà dell’amore, ma guarda sempre e costantemente a Cristo. Così l’uomo che guarda a Cristo impara ad amare una donna come Cristo ama la Chiesa. Poiché Cristo ama la Chiesa con una donazione costante nel tempo, con un amore fedele che sa sempre rinnovare le ragioni del proprio amore, come Cristo genera nella Chiesa continuamente figli destinati alla vita eterna, così il cristiano. Anche il credente si lega ad un uomo o ad una donna in modo stabile, sapendo che il suo amore è partecipazione al mistero dell’amore di Dio. Un uomo e una donna vivono nella fedeltà di una donazione che si rinnova, perché sanno attingere da quella donazione di Cristo che è l’Eucarestia e che è la forza delle loro decisioni, la forza stessa della loro vita. Come Cristo accoglie in tutto e per tutto la chiesa perdonandone le offese, così l’amore tra un uomo e una donna cristiani diventa capace di superare qualsiasi difficoltà, qualsiasi offesa, qualsiasi ostacolo. Tutto è possibile per chi attinge all’amore di Dio e cerca di vivere, nei propri giorni, con quella stessa carica di amore che Gesù vive, testimonia, insegna.

Per noi e per il nostro cammino di fede

Così anche noi siamo sorretti da questa scrittura  e possiamo riprendere la domanda originaria:

  • Conquista della società, del diritto o durezza di cuore?

Credo che noi tutti siamo molto contagiati dalla mentalità che sta prendendo piede e che il Santo Padre più volte e con molta forza sta cercando di additare come erronea e fortemente lontana dalla fede. La mentalità secondo la quale ognuno, nel campo dell’amore umano, può sostanzialmente fare un po’ come vuole, basta che non leda il diritto degli altri. Così sono nate, via via, una serie di legislazioni che rendono possibile ogni cosa. Sono, appunto, conquiste di una società e del diritto o sono cose permesse per la durezza di cuore? La domanda vale anche per noi che ci siamo abituati a tutto o quasi. Partendo da questa prima analisi possiamo approfondire anche per noi gli altri contenuti delle scritture.

  • Sappiamo rispettare l’amore come un mistero?

Credo che le scritture ci collochino su un piano molto diverso da quello banalmente umano. L’amore, per uno che ha fede in Cristo, deve sempre essere guardato e custodito come un mistero. È questa la carica di novità che siamo chiamati a custodire e ad osservare sempre. Se l’amore è un mistero è chiaro che lo circondo di attenzione, di cura, di silenzio, di momenti nei quali continuo ad alimentarlo. È una visione dell’amore molto più alta e molto diversa da quella che, per lo più, vige nella nostra società, dove piuttosto che di amore si parla di emozioni e piuttosto che di modo per vivere l’amore si parla di attività sessuali. Noi cristiano siamo qui a vivere un mistero, quello dell’Eucarestia, che è più che mai mistero di amore: l’amore di Cristo che si dona alla Chiesa, l’amore di Cristo che si dona ad ogni uomo. Se siamo qui non è solo per ricordare, ma per alimentare a questa sorgente la nostra capacità di amare. Tutti oggi dovremmo ricordare che noi siamo chiamati a guardare alla persona che amiamo come ad un mistero. Tutti noi, oggi, dovremmo imparare che a questa persona ci dobbiamo dedicare con quell’amore che Cristo ha voluto ed insegnato.

  • Andare oltre.

Così il cristiano va anche oltre l’amore umano., egli ama in questo modo non solo la donna o l’uomo che ama perché con esso sta costruendo la sua vita, ma tutto, ogni cosa e ogni persona. Lo sguardo del credente è più che mai uno sguardo di amore. Sia che si tratti degli altri uomini, sia che si tratti delle cose, sia che si tratti del creato… il credente circonda tutto con questo sguardo di amore. Non a caso, in questo tempo dopo Pentecoste, siamo partiti dalla lettura delle pagine sulla creazione, che abbiamo iniziato solo settimana scorsa. Il cristiano ama come Cristo ama. Questa è la vera conquista alla quale mirare.

Andare oltre la durezza di cuore per amare come Cristo. Purtroppo anche noi siamo contagiati dalla durezza di cuore, la durezza di cuore che è l’appiattimento totale verso il modo di pensare del mondo, durezza di cuore che piega ogni visione cristiana.

Durezza di cuore che sbilancia i rapporti, che rende tutto possibile e permesso, che diventa spesso sopraffazione, cancellazione dell’altro, cosificazione dell’amore, come vediamo spesso in moltissimi fatti di cronaca del nostro tempo. Anche questa è una durezza di cuore alla quale dovremmo pensare.

Durezza di cuore che è il pensare che tutto sia lecito, realtà che ci allontana sempre più da quel senso di mistero da custodire che, invece, dovrebbe essere nel cuore di ciascuno di noi.

Ecco il cuore di queste scritture che ci vengono donate in questa domenica.

Oggi presentiamo anche il consiglio pastorale e il consiglio per gli affari economici a tutta la comunità. Anche il modo di consigliare nella Chiesa, anche il modo di amministrate le risorse che abbiamo, è un modo di amare che deve mettere al centro questa visione.  Il consiglio pastorale ama la Chiesa e, per questo, consiglia. Il consiglio per gli affari economici ama la Chiesa e, per questo, dispone e consiglia un modo di utilizzare le risorse di una comunità in modo tale che esso sia conforme al Vangelo.

Il cristiano, qualsiasi cosa faccia, ha sempre in mente, come modello a cui conformarsi, quello di Cristo che ama la Chiesa e tutto si rende relativo a lei. Chiediamo questa grazia anche noi per fare in modo che il nostro modo di amare la Chiesa assomigli sempre più a quello di Cristo.

2024-06-15T22:26:31+02:00