Settimana della 2 domenica dopo la dedicazione – sabato – Dedicazione della Basilica Lateranense
La spiritualità di questa settimana
Questo giorno è particolare. La festa della dedicazione della Basilica Lateranense vuole ricordare a noi dove ha sede la cattedra del Papa. La cattedrale di Roma, ovvero la chiesa del Vescovo, è, infatti, la chiesa di San Giovanni in Laterano. Questa festa vuole ricordare che tutte le altre chiese del mondo ricevono luce e forza da questa chiesa. È nella comunione con Roma che ogni chiesa particolare trova la sua legittimazione e il suo punto di riferimento. La festa di oggi chiede, quindi, di valorizzare questo giorno perché si possa consolidare il nostro legame con il Papa e quello della nostra Chiesa con la Chiesa di Roma.
La Parola di questo giorno
LETTURA 1Re 8, 22-23. 27-30
Lettura del primo libro dei Re
In quei giorni. Salomone si pose davanti all’altare del Signore, di fronte a tutta l’assemblea d’Israele e, stese le mani verso il cielo, disse: «Signore, Dio d’Israele, non c’è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l’alleanza e la fedeltà verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore. Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito! Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore, mio Dio, per ascoltare il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: “Lì porrò il mio nome!”. Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo. Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali nel luogo della tua dimora, in cielo; ascolta e perdona!».
SALMO Sal 94 (95)
Adoriamo il Signore nella sua santa casa.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R
Grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra,
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, è lui che l’ha fatto;
le sue mani hanno plasmato la terra. R
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R
EPISTOLA 1Cor 3, 9-17
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l’opera di ciascuno sarà ben visibile: infatti quel giorno la farà conoscere, perché con il fuoco si manifesterà, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno. Se l’opera, che uno costruì sul fondamento, resisterà, costui ne riceverà una ricompensa. Ma se l’opera di qualcuno finirà bruciata, quello sarà punito; tuttavia egli si salverà, però quasi passando attraverso il fuoco. Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.
VANGELO Gv 4, 19-24
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. La donna Samaritana dice al Signore Gesù: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità».
Re
Il libro dei Re ci dice che è sempre necessario avere un luogo nel quale adorare Dio. Dio, di per sé, non ha bisogno di luoghi in cui dimorare. Egli è ovunque, la sua presenza può essere cercata dappertutto. L’uomo, però, ha bisogno di un luogo che lo richiami alla presenza di Dio, ha bisogno di un luogo nel quale poter incontrare il suo Signore, ha bisogno di un luogo nel quale deporre la propria preghiera o nel quale chiedere a Dio il perdono delle proprie mancanze. Questo luogo è lo spazio sacro. Spazio che in Israele fu del tempio. Spazio che, nella Cristianità, è la chiesa. Ogni chiesa è luogo per incontrare Dio e per chiedere perdono delle mancanze. La cattedrale di Roma lo è in modo del tutto singolare, essendo punto di riferimento per le chiese del mondo.
Vangelo
Così anche il Vangelo. Gesù insegna che è il cuore dell’uomo il luogo dove Dio vuole abitare. È il cuore dell’uomo il luogo del quale Dio vuole prendere il possesso. È nel cuore dell’uomo che si consuma quell’unione tra Dio e l’anima che rende santa una vita. Con questo Gesù non vuole assolutamente togliere la rilevanza dello spazio sacro, caso mai sostenere che lo spazio sacro è un utile richiamo al valore della coscienza e del rapporto personale che Dio intende instaurare con ogni anima.
Corinzi
Un altro aspetto della vita della Chiesa è quello proposto dalla meditazione della lettera ai Corinzi. Come c’è una chiesa nel cuore di ciascuno, come c’è un edificio che richiama a tutti la verità di Dio e la bellezza dell’incontro con lui, così c’è anche la comunità. Comunità che è fatta di persone. Persone che sono animate da carismi diversi, ma, nella logica della fede, per l’utilità comune. La logica della fede è quella di chi mette a disposizione degli altri il carisma da cui è abitato perché la comunità tutta cresca nella direzione voluta da Dio e secondo la sua volontà.
Per noi e per il nostro cammino di fede
Queste tre dimensioni della vita della Chiesa, personale, comunitaria, sociale, vengono consegnate anche a noi. Sono vere per la Chiesa Lateranense, una comunità fatta da uomini che insieme cercano Dio e insieme servono l’uomo. Ma vale per ogni Chiesa, anche per la nostra Chiesa. Noi tutti siamo invitati ad essere pietre vive di questa Chiesa, pietre vive di questa comunità, pietre che vengono utilizzate per l’utilità comune, mentre ciascuno intrattiene un suo personale dialogo con Dio e mentre ciascuno frequenta visibilmente la Chiesa di cui è parte e che, insieme ad altri costruisce.
Il nostro compito non è solo quello di ricordare la nostra identità o di contemplare la bellezza della Chiesa, ma anche quello di invitare a partecipare di questa bellezza e di sostenere l’impegno missionario della Chiesa verso ogni uomo.
Chiediamo al Signore, prima della festa di Cristo Re, di essere sostenuti in questa contemplazione e di saper vivere, come Chiesa, queste dimensioni che la Parola di Dio ha consegnato a ciascuno di noi.
Provocazioni dalla Parola
- Quale dimensione ecclesiale sento più mia?
- Come vivo la preghiera per la Chiesa?