Giovedì 10 febbraio

Settimana della 5 domenica dopo l’Epifania – giovedì 

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA Sir 31, 1-11
Lettura del libro del Siracide

L’insonnia del ricco consuma il corpo, i suoi affanni gli tolgono il sonno. Le preoccupazioni dell’insonnia non lasciano dormire, come una grave malattia bandiscono il sonno. Un ricco fatica nell’accumulare ricchezze, e se riposa è per darsi ai piaceri. Un povero fatica nelle privazioni della vita, ma se si riposa cade in miseria. Chi ama l’oro non sarà esente da colpa, chi insegue il denaro ne sarà fuorviato. Molti sono andati in rovina a causa dell’oro, e la loro rovina era davanti a loro. È una trappola per quanti ne sono infatuati, e ogni insensato vi resta preso. Beato il ricco che si trova senza macchia e che non corre dietro all’oro. Chi è costui? Lo proclameremo beato, perché ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo. Chi ha subìto questa prova ed è risultato perfetto? Sarà per lui un titolo di vanto. Chi poteva trasgredire e non ha trasgredito, fare il male e non lo ha fatto? Per questo si consolideranno i suoi beni e l’assemblea celebrerà le sue beneficenze.

SALMO Sal 51 (52)

Spero nel tuo nome, Signore, perché e buono.

Perché ti vanti del male, o prepotente?
«Ecco l’uomo che non ha posto Dio come sua fortezza,
ma ha confidato nella sua grande ricchezza
e si è fatto forte delle sue insidie». R

Ma io, come olivo verdeggiante nella casa di Dio,
confido nella fedeltà di Dio in eterno e per sempre. R

Voglio renderti grazie in eterno
per quanto hai operato; spero nel tuo nome,
perché è buono, davanti ai tuoi fedeli. R

VANGELO Mc 8, 10-21
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Il Signore Gesù salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà. Vennero i farisei e si misero a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva. Avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

Vangelo

La scena del Vangelo di oggi è davvero molto complessa.

La prima scena vede Gesù un poco scontroso. Volutamente Gesù lo è! Egli ha predicato molte volte sugli stessi temi, ha operato miracoli per educare il cuore dell’uomo, ma si deve scontrare, ancora una volta, con i farisei che chiedono un segno dal cielo. Il contesto del Vangelo lascia capire che costoro non vorrebbero avere una fede che sia fatica di pensare, ma solo una fede che conosca la gioia di riconoscere come stanno le cose per un intervento di Dio in ogni cosa della storia. Gesù è volutamente scontroso con loro, perché non vuole cedere di fronte al loro ricatto e li rimanda alle parole già dette, ai miracoli già operati. Questi segni sono già sufficienti per capire. Quella parola è già sufficiente per comprendere.

Però non sono solo i farisei a non avere capito. Gesù deve fronteggiare anche le fatiche dei discepoli che, nonostante il tempo speso con lui, ancora si preoccupano eccessivamente per le cose della vita di tutti i giorni, a scapito delle cose della fede. Anche loro vengono rimproverati dal Signore, che li rimanda al miracolo della moltiplicazione dei pani che dovrebbe avere insegnato che Dio è già presente in ogni cosa dell’esistenza. Perché temere, allora? I discepoli rispondono prontamente alle domande del Signore. Sanno la “teoria”, ma, in “pratica” anche loro fanno fatica a seguire ciò che il Signore ha chiesto. Anche loro fanno molta fatica a osservare ciò che il Signore ha chiesto di osservare.

Siracide

Tornano molto utili anche le parole del Siracide che lodava chi “potendo trasgredire non l’ha fatto”. Il sapiente, cioè, loda chi ha saputo tenere dritto il timone della vita, chi ha saputo perseverare in una via di rettitudine, chi ha saputo vivere con rispetto di Dio nelle diverse circostanze dell’esistenza. Chi ha vissuto così è perché ha voluto cercare, ad ogni costo, di comprendere come Dio si rendeva presente nella propria esistenza. Chi ha vissuto con questa rettitudine interiore è perché non ha mai vissuto una fede di circostanza, ma ha cercato di essere sempre disposto a vivere con quell’attenzione grande al mistero di Dio che, in ogni realtà della vita, deve essere cercato.

Per noi

Oggi festeggiamo Santa Scolastica, la sorella di San Benedetto. Si dice che ella seppe seguire in tutto e per tutto la via di perfezione che anche il fratello stava percorrendo. Ma mentre Benedetto aveva una vita molto regolata, vissuta tutta con un metodo molto scrupoloso per cercare le cose di Dio per avere la salvezza eterna, Scolastica ebbe una vita piena di amore e seppe arrivare alle stesse altissime mete spirituali del fratello non per via di rinunce e privazioni, ma per via dell’amore.

Vedo nel confronto tra questi due fratelli santi il medesimo confronto proposto a noi dalla Parola di Dio. Vi sono alcune anime che hanno bisogno di continui riferimenti precisi, di alcune norme da seguire, quasi senza troppo pensarci su. Vi sono anime che sanno spaziare in modo diverso, vi sono anime che sanno vivere in modo profondo senza avere troppe regole a cui attenersi o guide dalle quali apprendere. È possibile che entrambe arrivino alle medesime vette, ma per vie molto differenti. Ci sono anime molto scrupolose e anime che hanno meno scrupoli. Ci sono anime che devono tenere tutto sotto controllo e anime che si preoccupano molto meno delle cose. Le anime sono tutte diverse. Il Signore parla però a tutti e chiede a tutti di fidarsi di Lui. Soprattutto, e ancora una volta, il Signore chiede di affidarsi a Lui con tutto il cuore perché solo chi si fida di Dio riesce ad ottenere ciò che chiede. Ancora una volta ci viene detto che l’unico grande segno che salva tutti è l’Eucarestia, che noi abbiamo contemplato in abbondanza settimana scorsa e che ogni giorno celebriamo perché sia davvero il sostegno di ogni esistenza. Chiediamo al Signore di essere ancora una volta attirati da lui, oltre i nostri scrupoli e oltre le nostre domande.

2022-02-03T22:26:21+01:00