Settimana della 5 domenica dopo l’Epifania – venerdì – Madonna di Lourdes – Giornata mondiale del malato
Introduzione
Oggi viviamo la 30a giornata mondiale del malato. Istituita da San Giovanni Paolo II per sensibilizzare il mondo sul tema della malattia e sulla vicinanza ai malati, quest’anno il messaggio di papa Francesco è tutto rivolto al tema della misericordia.
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Is 55, 1-7
Lettura del profeta Isaia
Così dice il Signore Dio: «O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona».
SALMO Cfr. Gdt 13, 18-20
Benedetta sei tu, Maria, fra tutte le donne.
Benedetta sei tu, figlia,
Davanti al Dio altissimo
più di tutte le donne,
e benedetto il Signore Dio
che ha creato il cielo e la terra. R
Davvero il coraggio che ti ha sostenuto
non cadrà dal cuore degli uomini:
essi ricorderanno per sempre
la potenza del Signore. R
Dio compia per te queste cose
a tua perenne esaltazione,
in riconoscimento della prontezza
con cui hai esposto la vita
di fronte all’umiliazione della nostra stirpe. R
EPISTOLA Ef 1, 3-10a
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza che in lui si era proposto per il governo della pienezza dei tempi.
VANGELO Lc 1, 40-55
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quei giorni, Maria, entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Il messaggio del Papa
Dopo una breve introduzione sul tema della misericordia, papa Francesco si pone la domanda: perché tanta insistenza del Signore sul tema della misericordia? Rispondendo il Papa ripropone a tutti una risposta di un pensatore del XX secolo: “Il dolore isola assolutamente ed è da questo isolamento assoluto che nasce l’appello all’altro, l’invocazione all’altro”. Gesù vuole mostrare a tutti la consolazione del Padre, specie nel momento della solitudine, dell’abbandono, del pensare che ritorna sempre su sé stesso. In effetti anche nella pandemia che stiamo vivendo, tutti abbiamo fatto qualche riflessione proprio su questo tema, arrivando a comprendere che la solitudine è il “grande male” del quale soffrono moltissime persone. Gesù ha preso sotto la sua potente benedizione tutti coloro che erano in situazioni di questo genere. I suoi miracoli, il suo modo di fare dice questa vicinanza di Dio a chi è solo e malato.
Prosegue il Papa: “L’invito di Gesù a essere misericordiosi come il Padre acquista un significato particolare per gli operatori sanitari. Penso ai medici, agli infermieri, ai tecnici di laboratorio, agli addetti all’assistenza e alla cura dei malati, come pure ai numerosi volontari che donano tempo prezioso a chi soffre. Le vostre mani che toccano la carne sofferente di Cristo possono essere segno delle mani misericordiose del Padre. Siate consapevoli della grande dignità della vostra professione, come pure della responsabilità che essa comporta”. Ciò che il Papa dice per gli operatori o i volontari, vale per tutti coloro che, anche nell’ambito della casa, affrontano il tema della malattia e offrono la propria vicinanza a chi è malato. Nella nostra comunità abbiamo numerosi professionisti, ma anche numerose persone che, nel segreto delle loro case, offrono questo servizio di vicinanza e toccano la carne del sofferente come se fosse la carne di Cristo. Anche noi tutti siamo invitati a fare altrettanto e quando siamo in presenza di un malato dovremmo tutti ricordare queste verità: ogni malato è carne di Cristo sofferente verso il quale noi tutti dobbiamo usare l’olio della misericordia e della tenerezza. Infine il Papa scrive: “Se la peggiore discriminazione di cui soffrono i poveri – e i malati sono poveri di salute – è la mancanza di attenzione spirituale, non possiamo tralasciare di offrire loro la vicinanza di Dio, la sua benedizione, la sua Parola, la celebrazione dei Sacramenti e la proposta di un cammino di crescita e di maturazione nella fede. A questo proposito, vorrei ricordare che la vicinanza agli infermi e la loro cura pastorale non è compito solo di alcuni ministri specificamente dedicati; visitare gli infermi è un invito rivolto da Cristo a tutti i suoi discepoli. Quanti malati e quante persone anziane vivono a casa e aspettano una visita! Il ministero della consolazione è compito di ogni battezzato, memore della parola di Gesù: «Ero malato e mi avete visitato”. Queste parole dicono anche una mia preoccupazione, perché nella “nostra” casa di riposo del Sant’Andrea, da ormai quasi due anni, abbiamo potuto celebrare solamente una volta la S. Messa. Inoltre si è assolutamente e completamente interrotto il lavoro preziosissimo di tutti i volontari e di tutti coloro che, appartenendo a qualche associazione sanitaria, si prendevano cura di non pochi aspetti dell’animazione della vita degli ospiti. Preghiamo perché presto possiamo recuperare anche questa dimensione di spiritualità inserita nella casa di riposo.
Per noi
Ecco cosa penso dica questa giornata del malato a noi tutti che vogliamo celebrare, nel nome di Maria di Lourdes, il ricordo di tutti i nostri cari malati. Preghiamo per tutti noi, perché possiamo essere strumento della vicinanza di Dio per tutti i malati. Preghiamo perché sappiamo essere consci di essere a contatto con la carne sofferente di Cristo ogni volta che, nel segreto e nel piccolo delle nostre case, viviamo quella dimensione di vicinanza alla malattia che, spesso, è già essa stessa una medicina. Maria di Lourdes, che assicura la vicinanza di Cristo a tutti i malati, interceda per noi perché possiamo essere sempre strumento della misericordia del Padre.