Settimana della 6 domenica di Pasqua – venerdì
La spiritualità di questa settimana
Abbiamo celebrato ieri la solennità dell’Ascensione e, come probabilmente ricordiamo, cambia il lezionario. Ecco che anche oggi leggiamo tre Scritture e iniziamo la novena di Pentecoste, la novena allo Spirito Santo.
La Parola di questo giorno
LETTURA Ct 2, 17 – 3, 1b. 2
Lettura del Cantico dei Cantici
Prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre, ritorna, amato mio, simile a gazzella o a cerbiatto, sopra i monti degli aromi. Lungo la notte, ho cercato l’amore dell’anima mia; l’ho cercato, ma non l’ho trovato. Mi alzerò e farò il giro della città per le strade e per le piazze; voglio cercare l’amore dell’anima mia. L’ho cercato, ma non l’ho trovato.
SALMO Sal 12 (13)
Gioisca il mio cuore, Signore, per la tua presenza.
Oppure Alleluia, alleluia, alleluia.
Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi?
Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
Fino a quando nell’anima mia addenserò pensieri,
tristezza nel mio cuore tutto il giorno? R
Guarda, rispondimi, Signore, mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi,
perché non mi sorprenda il sonno della morte,
e non esultino i miei avversari se io vacillo. R
Ma io nella tua fedeltà ho confidato;
esulterà il mio cuore nella tua salvezza,
canterò al Signore, che mi ha beneficato. R
EPISTOLA 2Cor 4, 18 – 5, 9
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne. Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli. Perciò, in questa condizione, noi gemiamo e desideriamo rivestirci della nostra abitazione celeste purché siamo trovati vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questa tenda sospiriamo come sotto un peso, perché non vogliamo essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. E chi ci ha fatti proprio per questo è Dio, che ci ha dato la caparra dello Spirito. Dunque, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo – camminiamo infatti nella fede e non nella visione –, siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi.
VANGELO Gv 14, 27-31a
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Vangelo
Credo che uno dei problemi fondamentali che tutti abbiamo sia quello di come vivere le diverse realtà che la storia ci fa incontrare. Anche gli apostoli si sono posti la domanda: come vivere nel mondo? Mentre si ponevano questa domanda hanno ricordato le parole che il Signore Gesù aveva detto loro prima della Pasqua. Così hanno indicato una serie di risposte che, attraverso i loro scritti, giungono fino a noi. La prima di queste risposte è quella del Vangelo: si vive cercando la pace del Signore. Si attraversano le cose del mondo, della storia, del tempo che viviamo, sapendo che il Signore dona pace a chi lo cerca. Pace non vuol dire che tutti i rapporti vanno bene, che si è in assenza di liti, di tensioni, di guerre, ma che, pur in presenza di queste cose, il cuore del credente conserva in sé la pace di Cristo. Se provate a pensare vi renderete conto che la vita dei discepoli è stata tutt’altro che facile: hanno affrontato odio e persecuzione, molti di loro sono morti di morte violenta. La loro vita è stata tutta un insieme di guai e di fatiche. Eppure essi avevano la pace nel cuore e ciascuno di loro ha vissuto la propria esperienza sempre e solamente attento a ciò che il Signore chiedeva. Dunque ecco una prima risposta: si vive cercando la pace del cuore, quella che solo il Risorto può dare.
Corinti
Anche San Paolo, nell’epistola, ci ha detto che nelle cose della vita si va avanti con speranza. Paolo non ha avuto una vita facile, eppure è andato avanti con speranza, in tutti i suoi giorni, ben sapendo che l’amore di Dio lo sosteneva e lo confortava. La speranza cristiana nasce dalla Pasqua ed è ravvivata ogni giorno in noi dallo Spirito di Dio che opera in noi e per noi.
Cantico
Anche il Cantico può essere riletto nella luce di queste letture. Il Cantico ci ha detto che l’anima che incontra Dio è poi un’anima che sempre si mette in ricerca di Lui, esattamente come fa una sposa che perde, per qualche motivo, il suo sposo ma che sempre continua a ricercarlo, che sempre cerca di mettersi sulle tracce di lui. Quest’anima, l’anima che vive la fede come una perenne ricerca, vive quella dimensione di speranza di cui ci hanno parlato le Scritture e anche quella Pace che era il centro e il cuore del Vangelo di oggi.
A Maria
Anche Maria, infine, ha vissuto così. Lei ha serbato, fin dall’annunciazione, tutte le cose che Dio, pian piano, le rivelava nel cuore ed ha fatto in modo che il costante riferimento alla fede fosse la luce nella quale vivere tutte le cose che, nella sua esperienza di vita, sono capitate. Per questo, anche nei giorni più difficili della sua vita, Maria non è venuta meno nella pace del cuore, che ha saputo conservare come un dono, e nella speranza che ha saputo non solo vivere ma anche testimoniare e infondere in coloro che le vivevano accanto.
Per noi e per il nostro cammino di fede
Ecco perché credo che sia fondamentale per tutti noi che iniziamo la novena di Pentecoste, vivere bene le medesime realtà spirituali che ci sono state testimoniate nella lettura della Parola di Dio di oggi. Anche noi siamo presi da tante domande, anche noi, di fronte a molte cose della vita, a molti eventi che capitano, siamo perplessi, preoccupati, delusi, o forse anche messi in seria difficoltà perché non sappiamo cosa dire, cosa pensare, come interpretare fatti che ci preoccupano e ci avviliscono. Di fronte a tutte queste cose anche noi siamo chiamati a rimanere saldi, a rimanere attaccati al Signore, a vivere la speranza cristiana, a vivere con fiducia il cammino che siamo chiamati a fare. Chiediamo al Signore proprio questa grazia, chiediamo al Signore questa pace del cuore. La chiediamo, come sempre, attraverso la preziosa intercessione di Maria, mentre continuiamo il nostro cammino verso il compimento di questo tempo pasquale, ovvero verso la Pentecoste.