Settimana della sesta domenica dopo Pentecoste – Lunedì
La settimana che iniziamo ci donerà di celebrare la festa di San Bonaventura, grande luce teologica del medioevo e la festa della Madonna del monte Carmelo a cui molti sono devoti anche per la tradizione dello scapolare. Il lezionario, anche questa settimana, non sarà mai interrotto e ci permetterà di svolgere una lectio continua sui testi sacri di questo periodo, vale a dire il Vangelo di Luca e il libro di Giosuè.
Vangelo
Lc 8, 34-39
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nelle campagne. La gente uscì per vedere l’accaduto e, quando arrivarono dal Signore Gesù, trovarono l’uomo dal quale erano usciti i demòni, vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto riferirono come l’indemoniato era stato salvato. Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Egli, salito su una barca, tornò indietro. L’uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo: «Torna a casa tua e racconta quello che Dio ha fatto per te». E quello se ne andò, proclamando per tutta la città quello che Gesù aveva fatto per lui.
Fa più spavento Gesù o un indemoniato? L’interrogativo è lecito, perché la continuazione dell’episodio dell’indemoniato di Gerasa, propone questa questione. Abbiamo letto Venerdì, nella prima parte di questo episodio, che l’indemoniato faceva paura agli abitanti di quella regione, tanto che lo tenevano lontano dalle città, dal momento che aveva rotto i ceppi e tutti gli altri artifici utilizzati per legarlo. Eppure ora che è sano di mente, completamente rinnovato dalla grazia del Signore, è Gesù che fa paura! Ha guarito un uomo, ha scatenato una potenza di bene che ha rimandato via tutti i demoni che lo infestavano, ma ha rovinato una intera mandria di porci! È per questo che fa paura! Ha rovinato l’economia di un paese: 2000 porci erano una ricchezza economica non indifferente! Così che non interessa che quest’uomo sia risanato, non interessa che il demonio se ne sia andato da lui. Interessa solo il proprio tornaconto e la propria tranquillità. A Gesù che turba queste cose si risponde con un caldo invito ad andarsene! Fa paura una persona che in un battibaleno ti fa perdere tutto quello che hai!
L’unico a non avere paura è l’indemoniato guarito che si mette a disposizione del Signore. Non ha paura a giocare la vita per colui che gli ha voluto bene e lo ha risanato. Come non ha paura a tornare a casa sua, su invito del Signore, per comunicare a quelli di casa cosa gli è successo e il motivo della sua nuova dimensione di vita. Viene da pensare che, negli uomini di quella città, il demonio abbia avuto la meglio su di loro tormentandoli con il demone subdolo della paura o con quello del possesso di beni.
Giosuè
Gs 1, 1. 6-9
Lettura del libro di Giosuè
In quei giorni. Dopo la morte di Mosè, servo del Signore, il Signore disse a Giosuè, figlio di Nun, aiutante di Mosè: «Sii coraggioso e forte, poiché tu dovrai assegnare a questo popolo la terra che ho giurato ai loro padri di dare loro. Tu dunque sii forte e molto coraggioso, per osservare e mettere in pratica tutta la legge che ti ha prescritto Mosè, mio servo. Non deviare da essa né a destra né a sinistra, e così avrai successo in ogni tua impresa. Non si allontani dalla tua bocca il libro di questa legge, ma meditalo giorno e notte, per osservare e mettere in pratica tutto quanto vi è scritto; così porterai a buon fine il tuo cammino e avrai successo. Non ti ho forse comandato: “Sii forte e coraggioso”? Non aver paura e non spaventarti, perché il Signore, tuo Dio, è con te, dovunque tu vada».
Con il libro di Giosuè inizia la lettura dei libri storici che questo tempo dopo Pentecoste ci propone in questo ciclo liturgico. Certo che dev’essere stato difficile fare il successore di Mosè. Credo che chiunque, al suo posto, avrebbe avuto paura! E non poca! Come fare a confrontarsi con una figura di questo genere? Come non temere un paragone con un nome così imponente, così impossibile anche solo da pronunciare? Eppure abbiamo sentito: anche in questo caso c’è un invito di Dio a non avere paura. Anche le cose impossibili, quando sono messe nelle mani di Dio, diventano possibili e devono smettere di fare paura. “Sii forte e coraggioso”, sono le parole che Giosuè sente pronunciare per sé, insieme alle altre parole: “sarò con te dovunque tu andrai” che sono parole di benedizione autentica e promettente. Giosuè si sente quindi chiamato ad un nuovo compito, attraverso una benedizione grande e promettente.
Per noi.
- Ci sono compiti della vita che ci fanno paura?
- Il Signore fa paura anche a noi?
Credo che sulla prima domanda tutti possiamo rispondere con facilità e io credo che ci siano, nella vita di tutti, occasioni in cui si prova paura per un compito, per qualche cosa che occorre fare, per una strada nuova da intraprendere… forse lo abbiamo anche già sperimentato!
Sulla seconda domanda ebbene, io direi di sì! È possibile che il Signore ci faccia paura! Se anche noi vedessimo la sua potenza all’opera, credo che difficilmente non avremmo paura! O anche se lo vedessimo in presenza, credo proprio che proveremmo grande paura! Molti sono i santi che hanno visto il Signore e che hanno reagito con paura alla prima visione! Ciò di cui non dobbiamo avere paura, invece, è di operare qualche cambiamento per suo amore, di prendere decisioni importanti e significative sorretti dalla sua presenza e benedizione! Questo mai, perché lo Spirito del Signore è lo Spirito che vince ogni paura!