Settimana della 1 domenica dopo l’Epifania – venerdì
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Sir 44, 1. 19a. 22-23
Lettura del libro del Siracide
Facciamo ora l’elogio di uomini illustri, dei padri nostri nelle loro generazioni. Abramo fu grande padre di una moltitudine di nazioni. Anche a Isacco fu fatta la stessa promessa grazie ad Abramo, suo padre. La benedizione di tutti gli uomini e la sua alleanza Dio fece posare sul capo di Giacobbe; lo confermò nelle sue benedizioni, gli diede il paese in eredità: lo divise in varie parti, assegnandole alle dodici tribù.
SALMO Sal 104 (105)
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore. R
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca,
voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto. R
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.
L’ha stabilita per Giacobbe come decreto,
per Israele come alleanza eterna. R
VANGELO Mc 2, 13-14. 23-28
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Il Signore Gesù uscì lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Vangelo
“Uscì il Signore lungo il mare”. Ancora all’inizio della predicazione del Signore, ecco un’altra operazione abituale: camminare lungo il lago di Galilea, visitare i singoli paesi che si affacciano sulle sue sponde, insegnare. Nulla di straordinario, nulla di eclatante. Anche l’inizio del ministero del Signore è segnato da una ferialità, da una normalità di vita che lascia perfino perplessi. La sua manifestazione ad Israele e al mondo passa per questa normalità.
“Vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte”. Anche questo particolare del Vangelo non ci dice, in fondo, nulla di nuovo. Gesù passa nei contesti ordinari della vita e chiama. Chiama a sé, chiama a seguirlo, chiama ad una novità di vita. Novità che vale soprattutto per i peccatori, per coloro che non sono così vicini a Dio, per coloro che, anzi, sembrerebbero un po’ lontano da Lui. Nel contesto della vita quotidiana ed ordinaria, come al solito. Anche questa chiamata avviene mentre un uomo è dedito alla sua giornata, al suo lavoro. Gesù vive la sua quotidianità e chiama nella quotidianità.
“Il Sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato…”. Con questa ultima dichiarazione il Signore Gesù rivela a tutti, senza differenze e senza distinzioni il perché dei suoi gesti e il perché di quella scelta di vita quotidiana che è condivisione con tutti gli uomini della vita. Il sabato è il giorno in cui un uomo deve potere avere le condizioni per entrare in comunione con Dio. È il giorno del riposo non tanto per riprendersi dalle fatiche della vita, quanto piuttosto per entrare in quella comunione con Dio che salva. Ecco perché egli ha chiamato a partire dalla vita quotidiana, ecco perché ha chiamato anche peccatori alla sua sequela. Con questi gesti Gesù si è messo in sintonia con l’uomo, ha cercato di mostrare agli uomini che nella vita quotidiana è possibile trovare una via per Dio. Nel quotidiano, segnato dalle fatiche, dal lavoro, dalle relazioni, dalle cose difficili della vita, è pur sempre possibile incontrare la rivelazione del mistero di Dio che chiama alla salvezza.
Siracide
Di facile accesso è la pagina del Siracide. Nell’elogio degli uomini illustri ecco i primi tre grandi patriarchi: Abramo, Isacco, Giacobbe. Tutti loro sono ampiamente ricordati nella storia di Israele, ma anche nella storia della salvezza, per il motivo di cui ci ha parlato il Vangelo. Nella loro quotidianità di capo tribù, di pastori, di famiglia, hanno saputo conservare uno spazio per Dio e, in questo spazio di Dio, hanno saputo interrogarsi sulla bellezza della loro vita e sul senso dei loro giorni. Così, nel trovare Dio, hanno dato senso anche alla vita di quel popolo che, proprio grazie a loro, si andava formando. Anche i grandi patriarchi avevano i loro difetti, le loro difficoltà e la loro vita era inevitabilmente segnata dal loro peccato. Dal momento che hanno saputo salvaguardare lo spazio di Dio, però, essi hanno santificato i loro giorni e sono stati in grado di essere tra coloro che hanno dato lode al nome di Dio, realizzando la loro vocazione.
Per noi
Vorrei oggi proporvi di meditare su due atteggiamenti:
- La necessità di avere, nel nostro quotidiano, uno spazio per Dio. Le Scritture ci stanno ampiamente insegnando che è questo che santifica la vita! Non sono le grandi cose, non sono le grandi opere a santificare la vita dell’uomo o non in prima battuta. Santifica la vita dell’uomo la quotidianità vissuta secondo il cuore di Dio, nell’onestà, nell’operosità, nella capacità di rimettere nelle mani di Dio le cose dell’esistenza, così come si è capaci.
- La storia di santità di un’anima ingloba necessariamente anche il suo peccato. Se è vero che da un lato il peccato è ostacolo alla vita di santità, dall’altro è vero che senza questa storia di infedeltà e peccati, non si avrebbe l’opportunità di entrare in quella relazione con Cristo che chiama alla santità dell’esistenza e che permette di realizzarla.
Chiediamoci:
- che valore diamo alla nostra quotidianità?
- In che senso la nostra quotidianità è in ordine alla santificazione?
- Cosa ci sta proponendo la nostra quotidianità in ordine alla santificazione del tempo e del lavoro, delle relazioni, della vita?
Al termine di questa prima settimana dopo l’Epifania, cerchiamo di vivere bene lo spunto che il Vangelo ci offre, per essere attenti a quella voce dello spirito che parla anche dentro di noi.