Settimana della 5 domenica di Avvento – Mercoledì
Le sorprese di Dio non finiscono mai!
La Parola di Dio per questo giorno
EZECHIELE 37, 15-22a
Lettura del profeta Ezechiele
In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, prendi un legno e scrivici sopra: “Giuda e i figli d’Israele uniti a lui”; poi prendi un altro legno e scrivici sopra: “Giuseppe, legno di Èfraim, e tutta la casa d’Israele unita a lui”. Accostali l’uno all’altro in modo da fare un legno solo, che formino una cosa sola nella tua mano. Quando i figli del tuo popolo ti diranno: “Ci vuoi spiegare che cosa significa questo per te?”, tu dirai loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prendo il legno di Giuseppe, che è in mano a Èfraim, e le tribù d’Israele unite a lui, e lo metto sul legno di Giuda per farne un legno solo; diventeranno una cosa sola in mano mia. Tieni in mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto e di’ loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele».
SALMO Sal 88 (89)
Benedetto il Signore in eterno.
Un tempo parlasti in visione ai tuoi fedeli, dicendo:
«Ho portato aiuto a un prode,
ho esaltato un eletto tra il mio popolo.
Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato. R
Su di lui non trionferà il nemico,
né l’opprimerà l’uomo perverso.
Annienterò davanti a lui i suoi nemici
e colpirò quelli che lo odiano. R
Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Io farò di lui il mio primogenito,
il più alto fra i re della terra». R
PROFETI Os 11, 7-11
Lettura del profeta Osea
Così dice il Signore Dio: «Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto, nessuno sa sollevare lo sguardo. Come potrei abbandonarti, Èfraim, come consegnarti ad altri, Israele? Come potrei trattarti al pari di Adma, ridurti allo stato di Seboìm? Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. Non darò sfogo all’ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Èfraim, perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò da te nella mia ira. Seguiranno il Signore ed egli ruggirà come un leone: quando ruggirà, accorreranno i suoi figli dall’occidente, accorreranno come uccelli dall’Egitto, come colombe dall’Assiria e li farò abitare nelle loro case». Oracolo del Signore.
VANGELO Mt 22, 23-33
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quello stesso giorno vennero dal Signore Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogarono: «Maestro, Mosè disse: “Se uno muore senza figli, suo fratello ne sposerà la moglie e darà una discendenza al proprio fratello”. Ora, c’erano tra noi sette fratelli; il primo, appena sposato, morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo. Alla fine, dopo tutti, morì la donna. Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette lei sarà moglie? Poiché tutti l’hanno avuta in moglie». E Gesù rispose loro: «Vi ingannate, perché non conoscete le Scritture e neppure la potenza di Dio. Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è il Dio dei morti, ma dei viventi!». La folla, udendo ciò, era stupita dal suo insegnamento.
La sorpresa dell’unità
La consolante visione di Ezechiele non ha bisogno, oggi, di grandi commenti, si capisce benissimo che la grazia che vene proposta, è quella di una riunificazione del popolo di Israele. Tutti noi sappiamo, almeno sommariamente, delle difficoltà che le 12 tribù storiche hanno sempre avuto nel vivere insieme. Tutti sappiamo delle divisioni storiche del regno di Israele, che si divide prestissimo in regno del sud e del nord. È un po’ la costante della storia degli uomini che si ripete anche presso il popolo di Israele. Tutti gli uomini faticano ad andare d’accordo tra di loro. La grazia dell’unità è una grazia da chiedere, ma non è mai un cammino facile da osservare.
Il profeta Osea rilanciava e andava più nel profondo della questione. Dio non solo assegna all’umanità il valore dell’unità da accogliere e da svolgere come un compito, ma lui stesso, per primo, si mostra unito al suo popolo e lui stesso concede tutte quelle grazie particolari che sono necessarie per continuare il cammino dell’unità. Senza questo aiuto di Dio tutti gli sforzi dell’uomo non sarebbero che cosa vana. Ecco il senso del richiamo del profeta, che invita tutti a pregare perché l’unità di ogni anima con Dio si realizzi sempre più sulla terra. Quando accade questo, quando risplende la grazia dell’unità, tutta la terra riceve una benedizione così potente da non avere pari.
Infine anche il Vangelo ricordava l’unione di ogni famiglia come cardine della beatitudine, quell’unione che nulla deve poter spezzare, nemmeno la morte. Nella vita eterna dove non si prende né moglie né marito, si è una cosa sola con Dio e, alla luce del suo mistero ormai rivelato, si potranno comprendere anche tutti gli errori del tempo presente ma anche si potrà vedere l’effetto della grazia di Dio su tutte le mancanze della vita. Dio permette che anche nella vita eterna i legami di amore, di vicinanza, di unione che ci hanno contraddistinto nella vita terrena, continuino. Trasfigurati in lui, animati da una forza nuova, ma non superati e basta. Ecco il vero motivo per cui custodire l’amore che proviamo gli uni per gli altri, in famiglia, è un ideale di vita. L’unità di una famiglia trascende anche il tempo, va oltre la vita stessa, ci cristallizza nell’amore di Dio, che di ogni amore e di ogni famiglia è l’origine e l’autore.
Per noi
- Quale unione siamo in grado di conservare tra noi?
- Cosa facciamo per salvaguardare l’unità nelle nostre esperienze?
- Che esperienze di divisione ci hanno toccato o per cosa ci rammarichiamo?
Per gli sposi e la famiglia
A proposito dell’unione in famiglia ci sarebbe da scrivere un libro a parte! Credo però che possiamo almeno essere invitati a pensare:
- Che unione viviamo in famiglia?
- Cosa facciamo per salvaguardarla?
- Quali sono, al momento, le principali difficoltà a questo riguardo?
Impegno del giorno
Facciamo qualcosa, magari organizziamo qualche sorpresa, per vivere l’unione nella nostra famiglia.