Venerdì 19 gennaio

Settimana della 2 domenica dopo l’Epifania – venerdì

La spiritualità di questa settimana

Dopo la festa della Cattedra di San Pietro, riprendiamo il nostro abituale schema di letture.

La Parola di questo giorno

LETTURA Sir 44, 1; 47, 2. 8-11
Lettura del libro del Siracide

Facciamo ora l’elogio di uomini illustri, dei padri nostri nelle loro generazioni. Come dal sacrificio di comunione si preleva il grasso, così Davide fu scelto tra i figli d’Israele. In ogni sua opera celebrò il Santo, l’Altissimo, con parole di lode; cantò inni a lui con tutto il suo cuore e amò colui che lo aveva creato. Introdusse musici davanti all’altare e con i loro suoni rese dolci le melodie. Ogni giorno essi eseguono le loro musiche. Conferì splendore alle feste, abbellì i giorni festivi fino alla perfezione, facendo lodare il nome santo del Signore ed echeggiare fin dal mattino il santuario. Il Signore perdonò i suoi peccati, innalzò la sua potenza per sempre, gli concesse un’alleanza regale e un trono di gloria in Israele.

SALMO Sal 17 (18)

Cantiamo al Signore, salvezza del suo popolo.

La via di Dio è perfetta,
la parola del Signore è purificata nel fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia. R

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Per questo, Signore, ti loderò tra le genti
e canterò inni al tuo nome. R

Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,
a Davide e alla sua discendenza per sempre. R

VANGELO Mc 4, 10b. 21-23
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva a quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

Vangelo

Il paragone è, di per sé, immediato e assolutamente comprensibile. Una sorgente di luce viene ideata perché possa dare luce a tutti quelli che sono nella casa. Nessuno metterebbe una sorgente di luce al coperto, dove non può essere di utilità a nessuno. Così, dice Gesù, deve risplendere il cristiano. La fede deve brillare, altrimenti la testimonianza non potrà raggiungere nessuno. Quando la testimonianza della fede non raggiunge altri uomini, ecco che, allora, viene meno un annuncio importante. Gesù intende così insegnare che ogni credente, qualsiasi credente è un testimone prezioso di Dio. La sua luce deve però brillare e risplendere, essere notata da altri. Solo così la fede può raggiungere il suo vero splendore e il suo scopo: illuminare tutti gli uomini.

Siracide

È allora bellissimo che, questa mattina, insieme a questo Vangelo, il libro del Siracide ci porti il ricordo di Davide. Come abbiamo sentito egli veniva ricordato per i Salmi. Molte preghiere di questo libro sono state composte proprio da Davide, come pure sua fu l’introduzione di accompagnare la preghiera con il suono della cetra, della quale Davide era pure esperto. Un’esperienza di fede unica, bellissima, che ricorda come sia bello e dolce pregare con le parole e, insieme, con la musica, altro modo per lodare Dio. Eppure, come tutti sappiamo, Davide non fu solo questo. Fu anche un gran peccatore! Ebbene, senza ricordare nessun episodio, il Siracide dice che i suoi peccati gli furono tutti perdonati per lo splendore di questa testimonianza di fede. Il sapiente non nega che Davide fu un gran peccatore, ma mette tutto nelle mani della misericordia di Dio, arrivando ad affermare che anche un grande peccatore si può salvare, se la sua testimonianza di fede diventa poi sorgente di luce. Esattamente come avvenne per Davide.

Per noi e per il nostro cammino

  • Teniamo presente questa verità?

Non ne sono così convinto! Lo dico, anzitutto, per noi. Pensando alla nostra vita, ciascuno di noi è più in grado di ricordare il proprio peccato che il bene fatto! Credo che sia un po’ nell’esperienza di tutti. La Parola di Dio, invece, ci dice che tutti dovremmo prima ricordare il bene che facciamo e, poi, avere solo l’umiltà di rimettere nelle mani di Dio il nostro peccato! Credo che ci sia proprio una grande sapienza in questo insegnamento. Se imparassimo a ricordare il bene che facciamo, io credo che tutti avremmo maggiore consapevolezza di essere, pur nel nostro piccolo, sorgenti di luce di cui Dio si serve. Questa è l’identità più bella del cristiano. A che cosa serve un cristiano? Per che cosa un cristiano è al mondo? Per offrire luce! Per dire a tutti che Dio chiama alla salvezza e al perdono dei peccati e delle mancanze che si commettono nella vita. Credo sia una visione davvero di grandissimo respiro quella che ci chiede di avere la Parola di Dio in questo giorno.

  • La mia lampada sta brillando?

Per questo suggerirei anche di chiederci che luce sta dando, in questo momento, la nostra vita! I casi, come sempre, sono molti. Forse qualcuno dovrà aggiungere olio, perché la fiamma si spegne, forse qualcuno dovrà allungare un poco lo stoppino, per dare più luce e, forse, qualcuno attende che la sua fiamma possa essere riattivata grazie alla fiamma di altri, grazie alla testimonianza e all’intervento di qualcun altro. Credo proprio che ci siano diversi casi. Tutti, però, siamo lampade, tutti siamo sorgenti di luce. Dobbiamo crederci noi per primi! Poiché oggi, poi, è venerdì, giorno penitenziale nella Chiesa, credo che l’occasione che ci offre la Parola di Dio sia anche quella di fare il nostro esame di coscienza e di chiedere a Dio il perdono dei nostri peccati. Probabilmente ci siamo appena confessati, abbiamo celebrato il Natale da poco, eppure, se ben guardiamo nella nostra coscienza, tutti troviamo mancanze, errori, cose per cui chiedere perdono a Dio. Viviamo questo giorno anche in questo senso, per chiedere a Dio la sua misericordia, realtà che riaccende sempre la fiamma della fede. Confidiamo nell’aiuto dei santi che sempre ci guidano sulla via della salvezza.

2024-01-13T11:56:33+01:00