Sabato 20 gennaio

Settimana della 2 domenica dopo l’Epifania – sabato

La spiritualità di questa settimana

Oggi ricordiamo San Sebastiano, il martire che con la testimonianza della sua fede e con la sua bellezza e purezza di costumi, attirò uomini a Dio. Oggi le tre Scritture ci parlano tutte dell’audacia della missione.

La Parola di questo giorno

LETTURA Es 7, 1-6
Lettura del libro dell’Esodo

In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Vedi, io ti ho posto a far le veci di Dio di fronte al faraone: Aronne, tuo fratello, sarà il tuo profeta. Tu gli dirai quanto io ti ordinerò: Aronne, tuo fratello, parlerà al faraone perché lasci partire gli Israeliti dalla sua terra. Ma io indurirò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nella terra d’Egitto. Il faraone non vi ascolterà e io leverò la mano contro l’Egitto, e farò uscire dalla terra d’Egitto le mie schiere, il mio popolo, gli Israeliti, per mezzo di grandi castighi. Allora gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando stenderò la mano contro l’Egitto e farò uscire di mezzo a loro gli Israeliti!». Mosè e Aronne eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato; così fecero.

SALMO Sal 94 (95)

Venite, adoriamo il Signore.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere». R

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R

EPISTOLA Rm 15, 14-21
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli miei, sono anch’io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l’un l’altro. Tuttavia, su alcuni punti, vi ho scritto con un po’ di audacia, come per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio per essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adempiendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo. Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguardano Dio. Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito. Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all’Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il Vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, ma, come sta scritto: «Coloro ai quali non era stato annunciato, lo vedranno, e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno».

VANGELO Mc 12, 1-12
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Il Signore Gesù si mise a parlare loro con parabole: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avrànno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra!”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi?”». E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

Esodo

Il primo testo ad esprimere questo concetto è l’Esodo. Mosè ed anche Aronne furono uomini certo audaci: Aronne con la parola, Mosè con le intuizioni e con i gesti. Essi non ebbero timore di affrontare il Faraone, non ebbero timore di scontrarsi continuamente con tutti coloro che avevano paura della loro proposta e avrebbero preferito la tranquillità della schiavitù all’avventura della libertà. Mosè e Aronne furono uomini che osarono e, per questo, l’Esodo li ricorda con stima e con gratitudine: ebbero una forza immensa, non si arresero nelle fatiche, continuarono a spronare il popolo, anche quando tutto sembrava dare loro torto. Portarono così a termine quel progetto che Dio aveva loro confidato ed affidato. Furono uomini saldi in un tempo difficile, guide illuminate mentre intorno erano solo tenebre.

Vangelo

Così come è audace il Signore che, senza tenere conto del risultato che avrà la sua predicazione, sprona tutti con le sue parabole. Nel ricordare, in sintesi, tutta la storia della salvezza, è già chiaro che sta additando tutti, per dire a ciascuno che ogni singola anima è responsabile della accoglienza o della non accoglienza della fede. La sua parabola genera livore nei suoi nemici: essi sanno che sta dicendo apertamente che il popolo di Israele non ha accettato la rivelazione di Dio, non ha accettato i suoi richiami alla salvezza. In fondo è l’affermazione che faceva Mosè: il popolo di Israele è un popolo di dura cervice: è difficile riportarlo a Dio! La reazione, come sappiamo, non si è fatta attendere e, come leggevamo nel Vangelo, dopo queste provocazioni forti il Signore ha dovuto abbandonare il campo!

Romani

Così San Paolo: l’uomo che osa annunciare a tutti, in tutti i contesti nei quali gli è capitato di vivere, la risurrezione di Cristo. San Paolo diceva molto bene di non avere mai avuto paura dell’annuncio da portare, come di non avere mai temuto quei nemici che, pure, non sono mancati. Paolo afferma di avere confidato sempre nel Vangelo: questo è ciò che conta, questo è ciò che lo ha edificato e che edificherà tutti. Paolo ne ha l’assoluta consapevolezza. Anzi, Paolo scrive di avere osato con “audacia” non solo la predicazione, ma anche di scrivere lettere. Egli sa bene che, in molti passi, è stato piuttosto duro con le persone a cui erano rivolte. Egli però afferma che questa audacia è frutto dello Spirito Santo ed è motivata solamente dal desiderio di far vivere bene la vita cristiana a tutti, non da altro. La sua audacia è sostenuta dallo Spirito Santo che gli ha infuso coraggio in ogni azione.

Per noi e per il nostro cammino

  • Abbiamo anche noi questa audacia della fede?

Non ne sono così convinto! Tante volte, con il pretesto di rispettare la libertà degli altri, non siamo così pronti, non siamo così convincenti nella nostra testimonianza! Tante volte non siamo assolutamente in grado di vivere bene la fede e di farla vivere bene! Tante volte siamo tutti un po’ gente che gioca al minimo, invece che rischiare! Così credo proprio che il dono spirituale da chiedere oggi sia quello dell’audacia che lo Spirito accende nei cuori. Pur nel rispetto, pur nella condivisione della vita con tanti altri che, evidentemente, hanno altre opinioni sulla fede, noi siamo chiamati ad annunciare il Signore con la vita. Ce lo hanno detto mirabilmente le pagine del Vangelo che abbiamo ascoltato in questa settimana ed anche le figure di Santi che ci hanno accompagnato. Per cui direi che la grazia spirituale da chiedere oggi è proprio questa: Signore, facci essere più audaci nella nostra testimonianza di fede!

Credo che, spesso, diamo l’impressione di essere cristiani rammolliti, che fanno fatica a credere, che fanno fatica a fare un cammino di fede, che vivono con fatica tante manifestazioni della vita. La Parola di Dio di oggi ci dice che non deve essere così. Il cristiano osa! Osa anche nella preghiera, da cui gli viene la forza per qualsiasi testimonianza di fede.

Mentre chiudiamo questa settimana, chiediamo questo dono per essere noi per primi capaci di vivere questa audacia della fede che ci è stata insegnata e testimoniata.

2024-01-13T12:15:03+01:00