Venerdì 23 luglio

Settimana della 8 domenica dopo Pentecoste – Venerdì – S. Brigida

LETTURA AGIOGRAFICA
Vita di santa Brigida, religiosa

Brigida, nata nel 1303 in Svezia da nobile famiglia, crebbe in un ambiente altamente qualificato per pietà e cultura. Secondo il costume del suo tempo, a quindici anni divenne sposa di un giovane buono e mite, che condivise le aspirazioni religiose della consorte. Dal loro matrimonio nacquero otto figli, che Brigida educò con la più solerte cura e responsabilità. Sotto la guida di sacerdoti, noti per santità di vita e solidità di dottrina, seppe organizzare sapientemente ogni sua giornata, dedicandosi alla casa, alla preghiera, allo studio della Sacra Scrittura e della letteratura religiosa, all’esercizio della carità soprattutto verso gli infermi. Il pellegrinaggio al santuario di San Giacomo di Compostella, compiuto in occasione del XXV anniversario del matrimonio, segnò un più profondo impegno nel cammino ascetico. Poco tempo dopo, rimasta vedova, rinunciò al mondo per dedicarsi interamente a servire il Signore, caratterizzando la sua vita con la penitenza e la meditazione della Passione del Signore e dei dolori di Maria Santissima. Si moltiplicarono, allora, in lei i fenomeni spirituali, che la resero celebre con il titolo di «mistica del Nord». «Umile alfiere con lettere di un grande Signore» (come ella amava definirsi), dotata di grande energia e di senso pratico, entrò nel vivo dei problemi politici del suo tempo, adoperandosi per la riforma della Chiesa e istituendo un nuovo Ordine religioso, consacrato al Santissimo Salvatore. In occasione dell’anno santo 1350, con i suoi consiglieri teologi venne a Roma per acquistare l’indulgenza del Giubileo, per ricevere l’approvazione del suo Ordine religioso e per sollecitare il ritorno del Papa a Roma da Avignone. Durante il soggiorno romano, che durò fino alla morte, intervenne con autorevolezza nelle cose pubbliche, mise in iscritto le sue esperienze mistiche e visitò, pellegrina infaticabile, i più famosi santuari d’Italia. Fu per tutti esempio di grandi virtù, sopportando per amore di Cristo sofferenze e umiliazioni. Coronò la sua attività apostolica e profetica con un pellegrinaggio in Terra Santa, che le permise di ricalcare le orme del Salvatore e di sperimentare eccezionali doni interiori. Morì a Roma, circondata dai suoi discepoli e assistita dalla figlia santa Caterina di Svezia, la mattina del 23 luglio 1373. Diciotto anni dopo il papa Bonifacio IX la iscrisse nel canone dei santi. Donna di contemplazione e di azione, e maestra di unità, nel 1999 santa Brigida è stata proclamata compatrona d’Europa da papa Giovanni Paolo II.

Vangelo

Mt 5, 13-16
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

La festa di Santa Brigida, che è compatrona d’ Europa per volontà di Giovanni Paolo II, ci permette di rileggere il Vangelo che abbiamo ascoltato, partendo dalla vita della santa.

“Voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo”: chissà quante volte abbiamo letto questo Vangelo. Chissà anche quante volte lo avrà letto lei, S. Brigida, in Svezia, nell’inizio del XIV secolo. Che vita poteva attendersi una donna nobile? Una vita agiata: possibilità di istruzione, case, feste, incontri, perfino viaggi. Invece Brigida viene sempre conquistata dall’ideale di vita cristiana, che associa, poi, divenuta adulta, a quello del marito. L’ideale di una donna che vive, che partecipa agli obblighi della nobiltà, che diventa madre – avrà otto figli – senza trascurare l’impegno per la preghiera, la lettura del Vangelo, la meditazione quotidiana, l’impegno per la carità. Una donna che poteva avere tutto facilmente, si impegna a vivere i valori del Vangelo. Già in questo modo di vivere c’è luce, c’è sale, c’è senso pieno dei giorni.

Il vero cambio nella vita arriva con il pellegrinaggio a Santiago de Compostela, in un’epoca che ha ripreso il gusto di viaggiare e sta rivalutando le grandi mete dei pellegrinaggi: Santiago, Roma, Gerusalemme. È nel pellegrinaggio a Santiago che avverte la chiamata a qualcosa di più grande. Rimasta presto vedova, dopo aver compiuto tutta l’educazione dei figli, si ritroverà sempre più realizzata nell’ideale di una vita consacrata, nella quale vivere il tempo come dono da restituire a Dio nella preghiera, nella meditazione, nella ricercata e prolungata solitudine. Senza trascurare le pratiche di pietà e il concreto sostegno dei poveri, verso i quali nutrì una dedizione del tutto particolare. I suoi numerosi beni vennero sempre messi a disposizione dei poveri. Anche in questo c’è luce, c’è sale, c’è desiderio di vivere bene la propria vita, piacendo al Signore senza trascurare le cose degli uomini.

Ancora Brigida non si tira indietro rispetto alla partecipazione politica e prende parte alle grandi questioni del suo tempo: una su tutte il richiamo al Papa perché abbandoni la Francia e torni a Roma, alla sede dell’Apostolo Pietro, luogo dal quale deve indirizzare la fede e la carità della Chiesa. Anche in questo Brigida è luce, è sale e ci dimostra che anche l’interesse per il bene comune e la politica possono coesistere in un’anima tutta dedicata a Dio. Questo è stato il suo modo di vivere, di pensare, di pregare, di agire. Una donna che è luce e sale perché ci dimostra come la sapienza della sua vita è stata quella di trovare il tempo per ogni cosa: preghiera, famiglia, studio, azione, carità, pellegrinaggio…

Timoteo

1Tm 5, 3-10
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Carissimo, onora le vedove, quelle che sono veramente vedove; ma se una vedova ha figli o nipoti, essi imparino prima ad adempiere i loro doveri verso quelli della propria famiglia e a contraccambiare i loro genitori: questa infatti è cosa gradita a Dio. Colei che è veramente vedova ed è rimasta sola, ha messo la speranza in Dio e si consacra all’orazione e alla preghiera giorno e notte; al contrario, quella che si abbandona ai piaceri, anche se vive, è già morta. Raccomanda queste cose, perché siano irreprensibili. Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele. Una vedova sia iscritta nel catalogo delle vedove quando abbia non meno di sessant’anni, sia moglie di un solo uomo, sia conosciuta per le sue opere buone: abbia cioè allevato figli, praticato l’ospitalità, lavato i piedi ai santi, sia venuta in soccorso agli afflitti, abbia esercitato ogni opera di bene.

Così come si adempie anche la scrittura di Paolo a Timoteo. Brigida è stata una vedova dedicata a Dio, una vedova che non ha pensato ai suoi piaceri, al proprio tornaconto, al proprio interesse, ma si è resa disponibile per l’agire di Dio in lei, ha cercato quella perfezione che è il simbolo stesso di una vita tutta consacrata a Dio per il bene. Una donna vedova che si è interessata del bene della Chiesa e che ha cercato di compierlo in tutte le sue dimensioni. Una donna che ha trovato come ideale ultimo della propria vita il dedicarsi a Dio e agli uomini senza misura e senza riserve.

Per noi

Noi come vogliamo essere luce? Come vogliamo essere sale? Spesso ci lamentiamo di non avere tempo per le cose. Spesso ci lamentiamo di non riuscire a far quadrare tutto. Spesso ci diciamo che se facciamo bene una cosa non possiamo farne altrettanto bene un’altra. È vero che i tempi sono cambiati, e tuttavia non credo che per Brigida sia stato molto facile armonizzare tutte le cose della vita. Anzi, dev’essere stato molto difficile anche per lei, alle prese con i problemi di tutti i giorni. Eppure Brigida ci assicura che è possibile sostenere questo progetto di vita. Brigida ci dice che c’è una sapienza grande nel cercare di piacere a Dio anche in questo modo, ovvero tentando di vivere appieno ogni cosa, come il Signore prescrive, senza andare in ansia, senza angustiarsi per le cose del giorno.

La grazia da chiedere in questo giorno a S. Brigida è quella dell’unità della vita, quella dell’unità interiore. Chi può armonizzare tutte queste dimensioni? Chi può riuscire a vivere bene queste dimensioni di vita? Solo chi ha una vera e profonda unità interiore, solo chi sa motivare il proprio impegno con la forza che viene da Dio, quella forza che viene data a noi dalla Parola di Dio letta attentamente e meditata, come pure i Sacramenti, forza del cammino, come pure lo stare in comunione con persone che vivono lo stesso ideale di vita. Brigida non è stata luce e sale della terra per aver creato qualcosa di singolarmente nuovo, ma per aver dosato questi ingredienti che la sapienza della Chiesa ci consegna, con un gusto tutto personale, che è diventato via di santità.

Chiediamo anche noi a S. Brigida di vivere questo medesimo ideale di vita per essere oggi sale e luce della terra nel nostro mondo, nella nostra chiesa, nella nostra società.

2021-07-17T11:56:49+02:00