Venerdì 23 ottobre

Settimana dopo la dedicazione – Venerdì

Vangelo

Lc 8, 1-3
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Il Signore Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni; Giovanna, moglie di Cuza, amministrato re di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Anche oggi vogliamo rileggere questo Vangelo alla luce di quell’essere solidali che questa settimana missionaria del mese di ottobre ci consegna.

La solidarietà di oggi è ben dimostrata dalle donne che seguono il Signore. Dopo i Vangeli che ci hanno parlato della presenza dei 12 e della loro missione, ecco la presenza dolce e delicata delle donne che non solo seguono il Signore, rimettendosi anch’esse a quella scuola della Parola alla quale stanno tutti i credenti, ma lo sostengono con i loro servizi e con i loro beni. C’è un modo del tutto femminile di essere solidali con il Signore e con la missione degli apostoli e che viene espresso dal genio femminile delle donne: la loro è una presenza di vicinanza, di ascolto e anche di condivisione dei beni e delle risorse. Potremmo dire che la loro è una solidarietà unica, profonda e vera. Unica per intensità degli affetti, profonda per la vicinanza umana e spirituale, vera perché capace di generare condivisione.

Apocalisse

Ap 1, 10; 3, 7-13
Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Nel giorno del Signore udii la voce potente di colui che diceva: «All’angelo della Chiesa che è a Filadelfia scrivi: “Così parla il Santo, il Veritiero, Colui che ha la chiave di Davide: quando egli apre nessuno chiude e quando chiude nessuno apre. Conosco le tue opere. Ecco, ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza, hai però custodito la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. Ebbene, ti faccio dono di alcuni della sinagoga di Satana, che dicono di essere Giudei, ma mentiscono, perché non lo sono: li farò venire perché si prostrino ai tuoi piedi e sappiano che io ti ho amato. Poiché hai custodito il mio invito alla perseveranza, anch’io ti custodirò nell’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. Vengo presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona. Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, dal mio Dio, insieme al mio nome nuovo. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”».

Il libro della consolazione che è l’Apocalisse, oggi, ci riporta la parola detta alla Chiesa di Filadelfia. Una parola molto difficile che cerchiamo di illuminare. La chiesa di questa città si è dimostrata perseverante nella fede nonostante la persecuzione e tutti coloro che cercano di agire in modo ad essa contrario. Ecco la lode per i cristiani di questa città, perché sono stati solidali, sono stati uniti, sono già stati coesi nel loro cammino di fede in un momento difficile. Ecco il “dono di alcuni della sinagoga di Satana”, cioè il dono di alcuni che hanno perseguitato questa chiesa, che l’hanno derisa e vilipesa e che ora si convertono, riconoscendo la verità, la bellezza, l’unicità del cammino che provengono dalla fede di chi è rimasto fedele e di chi è sempre stato unito nel nome del Signore. C’è quindi una solidarietà nel bene che produce conversione anche negli altri, una solidarietà nel bene che produce anche la conversione dei persecutori. San Giovanni rinnova ancora l’invito alla perseveranza, l’invito a non abbassare la guardia, l’invito a fare in modo che questa chiesa continui il proprio cammino senza esitazioni e senza defezioni. A chi rimarrà solidale nel bene e perseverante nella fede, San Giovanni promette la medesima realtà promessa da Gesù nella sua predicazione: essere per sempre, per l’eternità nella casa di Dio. Ecco cosa conta: essere presente per sempre nella gioia di Dio, perché tutti gli sforzi della vita trovino un senso e una felice composizione.

Per noi

Credo che le due scritture di oggi ci provochino da vicino.

Anzitutto sulla solidarietà nella fede in vista della vita eterna. Perché crediamo? Perché sosteniamo lo sforzo missionario di chi porta la presenza di Cristo nel mondo? Perché desideriamo che i popoli lontani vengano raggiunti dall’annuncio del Vangelo e i popoli vicini recuperino la fede? Io credo proprio e solo in vista della vita eterna. È per questo che sosteniamo ogni sforzo, ogni difficoltà, ogni solitudine, ogni dolore… tutti vogliamo giungere a quella verità di vita che è l’eternità e tutti noi credenti desideriamo che chi ancora non conosce il beato annuncio del Signore, possa presto giungere e conoscerlo.

  • Sosteniamo così lo sforzo missionario della Chiesa?

In secondo luogo, credo che le scritture ricordino che anche noi dobbiamo essere solidali nel bene, solidali anche con la condivisione di cose, di donazioni, di offerte missionarie. Il mese di ottobre ci ricorda che tocca anche a noi sostenere le missioni con quello che abbiamo. Il poco di tutti genera forza missionaria che sostiene coloro che si trovano in diversi luoghi del mondo a motivo del Vangelo e della fede.

  • Sostengo i missionari?
  • Che offerta missionaria farò quest’anno?

Mettiamoci tutti nelle mani di Dio e preghiamo per noi perché diventiamo capaci di reale condivisione e solidarietà con chi opera per il Vangelo.

2020-10-23T22:36:33+02:00