Settimana della penultima domenica dopo l’Epifania – giovedì
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Sap 18, 20-25a
Lettura del libro della Sapienza
L’esperienza della morte colpì anche i giusti e nel deserto ci fu il massacro di una moltitudine, ma l’ira non durò a lungo, perché un uomo irreprensibile si affrettò a difenderli, avendo portato le armi del suo ministero, la preghiera e l’incenso espiatorio; si oppose alla collera e mise fine alla sciagura, mostrando di essere il tuo servitore. Egli vinse la collera divina non con la forza del corpo né con la potenza delle armi, ma con la parola placò colui che castigava, ricordando i giuramenti e le alleanze dei padri. Quando ormai i morti erano caduti a mucchi gli uni sugli altri, egli, ergendosi là in mezzo, arrestò l’ira e le tagliò la strada che conduceva verso i viventi. Sulla sua veste lunga fino ai piedi portava tutto il mondo, le glorie dei padri scolpite su quattro file di pietre preziose e la tua maestà sopra il diadema della sua testa. Di fronte a queste insegne lo sterminatore indietreggiò, ebbe paura.
SALMO Sal 104 (105)
Cercate sempre il volto del Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca,
voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto. R
Israele venne in Egitto,
Giacobbe emigrò nel paese di Cam.
Ma Dio rese molto fecondo il suo popolo,
lo rese più forte dei suoi oppressori.
Cambiò il loro cuore perché odiassero il suo popolo. R
Mandò Mosè, suo servo,
e Aronne, che si era scelto:
misero in atto contro di loro i suoi segni
e i suoi prodigi nella terra di Cam. R
VANGELO Mc 11, 15-19
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Il Signore Gesù e i suoi discepoli giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, Gesù si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni”? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
Vangelo
La scena del Vangelo di oggi è il seguito di quella di ieri.
Dopo l’azione simbolica sul fico seccato, ecco un’altra azione simbolica, quella nel tempio. Un’azione difficile da capire. Forse solo se fossimo dei pii ebrei di quel tempo avremmo la possibilità di comprendere cosa è il tempio, cosa rappresenta nella fede di Israele e perché non siamo di fronte ad un Signore iracondo! Il Signore sta difendendo non uno spazio, non un insieme di pietre, non una casa bellissima e adorna di pietre votive, come ci viene descritta da altre pagine del Vangelo. Gesù sta difendendo il diritto del Padre ad essere cercato. Sta difendendo il diritto del Padre ad essere amato perché alleato dell’uomo. Gesù si rammarica non che il tempio venga trattato come un mercato rovinando così lo spazio sacro, ma piuttosto perché la gente non cerca più il volto di Dio e pretende da Dio cose, favori, miracoli o forse anche solo ascolto, a forza di offerte, di riti, di doni. Una fede così è una fede mercanteggiata! La preghiera, in questa ottica, non è più la lode gratuita al Padre all’interno della quale prende senso anche la preghiera di offerta. Una preghiera così è uno scambio economico! Io ti do, però, caro Dio, voglio da te qualcosa in cambio. Gesù è assai rammaricato proprio per questo! Non si cerca il volto di Dio e si cerca di comprarlo. Non si rispetta la vita dell’uomo, ma si cerca il favore di Dio, Padre di tutti gli uomini. Ecco il cuore di quell’azione di Gesù che non è solo un’accusa ad Israele, ma ad ogni credente che cerca di mercanteggiare con Dio.
Sapienza
La Sapienza ci propone ancora un ritratto di Mosè. Non è un testo splendido per la descrizione rituale che propone del profeta, ma per il significato spirituale che essa assume. L’autore sacro ricorda che, mentre gli uomini si dedicano ad altro, c’è bisogno di qualcuno che preghi per tutti. Mosè fa questo: mentre il popolo si allontana da Dio e compie azioni che non hanno nulla a che vedere con la fede, Mosè prega per tutti o, come ci veniva detto dalla descrizione finale, porta tutti sul lembo del suo mantello, perché tutto il mondo è racchiuso nella sua preghiera. Descrizione bellissima della forza della preghiera dei giusti. Essi attirano benedizione su benedizione non solo per sé, ma su tutti, come, del resto, è la preghiera di ogni uomo. Quando noi preghiamo, quando noi presentiamo a Dio la nostra voce, non preghiamo solo per noi stessi, ma per tutti. La benedizione di Dio non è mai solo per “coloro che la meritano”, se così si può dire. Dio benedice tutti, anche coloro che “non meritano”, almeno secondo un giudizio umano. Dio fa questo per riguardo della preghiera dei giusti, che sono chiamati a portare tutto il mondo davanti a Dio.
Per noi
Anzitutto credo che la meditazione, oggi, diventi molto personale:
- Forse anche noi mercanteggiamo con Dio?
- Forse anche noi cerchiamo di ottenere da Dio i favori che ci interessano proponendo, in cambio, qualcosa?
- La nostra preghiera conosce ancora i ritmi della lode, del ringraziamento, della libertà? Oppure è, davvero, tutto un mercanteggiare con Dio?
Credo poi che dovremmo anche esaminare la nostra capacità di prendere su di noi tutte le preghiere del mondo, per presentare a Dio tutte le cose del mondo, tutte le richieste, le ansie, le gioie di tutti gli uomini…
Purtroppo, dobbiamo ammetterlo, la nostra preghiera è molto più limitata. Presentiamo a Dio le nostre realtà, i bisogni delle nostre persone o, al limite, quelle di chi conosciamo bene, ma assai difficilmente preghiamo per il mondo, per i suoi bisogni, per gli uomini più fragili… davvero tanto spesso siamo in difficoltà su questi temi grandi e complessi.
Credo che tutti, oggi, siamo invitati a farci un esame di coscienza. Potremmo scoprire così quanto Dio considera importante la nostra preghiera!