Settimana di Pentecoste – Lunedì – Maria Madre della Chiesa
Inizia una nuova settimana, ma siamo anche in una nuova sezione del tempo liturgico. Questa settimana dopo Pentecoste inizia con una memoria del tutto particolare: Maria Madre della Chiesa. San Dionigi, San Filippo Neri, San Sisinio, Martirio e Alessandro saranno le altre memorie che segneranno il cammino di preghiera e anche il lezionario della settimana.
Vangelo
Gv 19, 25-34
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
È anzitutto molto significativo che la Chiesa ci faccia iniziare questo tempo dopo Pentecoste con questa memoria. Ieri, nella festa dell’effusione dello Spirito, abbiamo ricordato la presenza della Beata Vergine Maria nel cenacolo. Anch’ella ricevette lo Spirito e, come sappiamo, Maria è un po’ il centro della prima Chiesa apostolica. A lei i discepoli si rivolgono, a lei i discepoli raccontano quello che sta accadendo nelle loro vite, a lei si raccomandano nelle loro vicende e nelle loro difficoltà. Maria è il costante riferimento della vita della Chiesa in tutti i secoli e per tutto il mondo, e anche noi vogliamo continuare a riferirci a lei e a guardare a lei come modello e come costante guida del nostro cammino.
È il Vangelo a dirci il perché. Dall’alto della Croce Gesù ha compiuto un ultimo atto di affidamento di Giovanni rispetto a Maria e viceversa. Non si tratta solo di un evento che coinvolge Maria e Giovanni. La figura di Giovanni rappresenta tutta la Chiesa che verrà. Giovanni, come la Chiesa, è affidato a Maria e Maria alla Chiesa. Maria ha un legame unico, intensissimo, indescrivibile con la Chiesa, di cui è sempre stata la custode, insieme con il suo sposo che ne è il patrono universale, ma anche la guida. Basti pensare alle innumerevoli apparizioni mariane che hanno coinvolto ogni epoca, ogni continente, ogni uomo. Il Vangelo ci insegna quindi che anche noi siamo sotto la protezione di Maria, e che anche alla nostra Chiesa è chiesto di custodire con cura il suo mistero. È per questo che, anche questa mattina, ci troviamo radunati attorno alla mensa eucaristica di suo Figlio nel suo nome e nel suo ricordo.
Di qui la prima meditazione per noi. Anche noi cerchiamo di avere Maria tra gli affetti importanti della nostra esistenza. Anche noi cerchiamo, con l’affetto della devozione e la forza della preghiera, di tenerci uniti a lei, che è la Madre di ciascuno di noi e colei che conduce avanti il cammino della nostra Chiesa. Anche noi, nel piccolo della nostra comunità pastorale, ci sentiamo assolutamente bisognosi della sua vicinanza, del suo ascolto, della sua intercessione, della sua preghiera. Senza queste realtà, noi non sapremmo come continuare il cammino. Abbiamo bisogno che Maria, come dicono tante immagini per lei create, ci tenga sotto il suo manto e continui a provvedere per ciascuno di noi. A lei che è la Madre della grazia divina chiediamo il dono di essere sempre protetti e difesi contro tutti quegli assalti del male che rischiano di rovinare la nostra esistenza e il nostro cammino di fede. È con questo affetto e con questa attenzione che ci rivolgiamo a Lei, oggi, nella preghiera. Senza dimenticare una preghiera per la Chiesa universale, che ha ancor più bisogno della sua guida, della sua luce, del suo conforto, della sua presenza. Sotto la sua protezione mettiamo tutte le espressioni più fragili della vita della Chiesa e, quindi, quelle sempre più bisognose del suo aiuto.
Romani
Rm 5, 12-15. 19-21
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato. Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. La Legge poi sopravvenne perché abbondasse la caduta; ma dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia. Di modo che, come regnò il peccato nella morte, così regni anche la grazia, mediante la giustizia, per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.
Atti
At 1, 12-14
Lettura degli Atti degli Apostoli
In quel tempo. Dopo che il Signore Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.