Settimana di Pentecoste – Martedì
Dopo la memoria di Maria Madre della Chiesa, che ha avuto letture proprie, iniziamo a leggere il lezionario previsto per questo tempo, che prevede il ritorno al Vangelo di Luca che, tranne qualche piccola eccezione, segna le tappe del tempo dopo Pentecoste e, in questa sezione, le pagine del Primo Testamento.
Deuteronomio
Dt 6, 10-19
Lettura del libro del Deuteronomio
In quei giorni. Mosè disse: «Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà fatto entrare nella terra che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti, con città grandi e belle che tu non hai edificato, case piene di ogni bene che tu non hai riempito, cisterne scavate ma non da te, vigne e oliveti che tu non hai piantato, quando avrai mangiato e ti sarai saziato, guàrdati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile. Temerai il Signore, tuo Dio, lo servirai e giurerai per il suo nome. Non seguirete altri dèi, divinità dei popoli che vi staranno attorno, perché il Signore, tuo Dio, che sta in mezzo a te, è un Dio geloso; altrimenti l’ira del Signore, tuo Dio, si accenderà contro di te e ti farà scomparire dalla faccia della terra. Non tenterete il Signore, vostro Dio, come lo tentaste a Massa. Osserverete diligentemente i comandi del Signore, vostro Dio, le istruzioni e le leggi che ti ha date. Farai ciò che è giusto e buono agli occhi del Signore, perché tu sia felice ed entri in possesso della buona terra che il Signore giurò ai tuoi padri di darti, dopo che egli avrà scacciato tutti i tuoi nemici davanti a te, come il Signore ha promesso».
Vangelo
Mc 10, 28-30
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Pietro prese a dire al Signore Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
Vangelo
Il tema della sequela, come sappiamo, apre ogni tempo liturgico. In aggiunta dobbiamo anche ricordare che abbiamo appena celebrato la memoria di Maria, Madre della Chiesa. Le due Scritture, nel loro insieme, ci parlano di una dinamica che è sempre nel cuore di ogni uomo che si dispone a fare una esperienza di fede. Ciascun credente, infatti, si domanda in un modo o nell’altro, in maniera diretta o più nascosta: cosa avrò in cambio della mia fede? Cosa farà Dio per me? Che vantaggio viene dal credere?
La dinamica ha coinvolto anche San Pietro. Forse ci pensava da solo, forse anche grazie al ragionamento di altri, San Pietro si è messo a pensare alla sua vita di sequela, fatto sta che un giorno ha domandato direttamente al Signore: “Cosa avremo in cambio?”. Domanda bellissima.
Anzitutto perché, ancora una volta, ci mette in comunione con l’umanità del discepolo. Anche quei primi discepoli, anche coloro che si disposero a seguire il Signore che era presente in mezzo a loro, non partirono al buio, non partirono senza farsi domande. Anche loro, nel cuore, avvertirono domande, problemi, difficoltà come ogni uomo, in ogni tempo, in ogni occasione.
Poi perché San Pietro ci dice che è proprio della dinamica della fede continuare a mettersi un po’ sul piano della contrattazione. Tutte le grandi storie del Primo e del Nuovo Testamento non esitano a metterci di fronte all’esperienza spirituale di uomini che hanno “barattato” la loro fede con qualcosa di concreto o che, per lo meno, si sono interrogati su questo tema. È una dinamica veramente normale, è una dinamica comune e non dobbiamo vergognarci di questo. È vero che l’atto di fede dovrebbe sempre essere puro, disinteressato, gratuito, ma sappiamo anche molto bene che non ce la facciamo a vivere così, non ce la facciamo a raggiungere questa purezza di fede. Molto più semplicemente noi chiediamo al Signore e offriamo la nostra preghiera, unita talvolta a rinunce, pellegrinaggi, offerte, proprio per chiedere qualcosa che ci sta a cuore.
Esodo
Cosa che aveva intuito benissimo Mosè perché questa stessa dinamica della fede era presente in lui. Mosè quasi rimprovera il popolo di Dio perché continuerà solo a chiedere o anche perché abbandonerà il Signore quando non avrà nulla da chiedere alla sua bontà e presenza. Mosè sa che, fino a quando il popolo dovrà attraversare il deserto, tra mille pericoli e paure, si sentirà fragile e invocherà il nome di Dio, ma quando sarà entrato nella terra, quando vivrà del lavoro delle sue mani, non sentirà più il bisogno di riferirsi a Dio e, per questo, lo abbandonerà, dimenticando i benefici del tempo passato e la vicinanza di Dio all’uomo. È per questo che Mosè sprona tutto il popolo a continuare a supplicare la presenza e la misericordia di Dio, perché nessuno si allontani mai dalla sua presenza e dal suo amore.
Per noi
Cosa che accade anche a noi. Noi tutti siamo molto solleciti nel chiedere a Dio le cose di cui abbiamo bisogno ma, poi, ci dimentichiamo spesso e volentieri dei benefici ricevuti e di ringraziare Dio per quanto ci è stato donato. Oppure anche noi, di tanto in tanto, nella vita e specialmente nei momenti di difficoltà, ci siamo chiesti a cosa serve credere. Forse la domanda, poi, ha assunto anche toni più difficili e più duri quando ci era sembrato di vivere bene la nostra fede e, invece, siamo incappati in qualche difficoltà o disgrazia della vita. Chissà quante volte abbiamo detto a Dio che alcune cose proprio non le meritiamo e chissà quante volte ci siamo lamentati di condizioni di vita che ci sono capitate o di difficoltà impreviste che abbiamo dovuto sopportare…
Chissà quante volte abbiamo fatto proprio come Pietro o come il popolo di Israele. Così che oggi potremmo chiederci:
- Quando sono più propenso a mettermi nelle mani di Dio?
- Quando lo invoco di più?
- In quali momenti della vita ho fatto più fatica a seguire Dio?
- Ho mai sentito l’esigenza di “fare un voto” e di rispettarlo?
Chiediamo ancora a Maria, Madre della Chiesa, di seguire e di assisterci anche in questo!