Settimana della 2 domenica di Avvento – Mercoledì
Le sorprese di Dio non finiscono mai!
La Parola di Dio per questo giorno
EZECHIELE 6, 1-10
Lettura del profeta Ezechiele
In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, volgiti verso i monti d’Israele e profetizza contro di essi: Monti d’Israele, udite la parola del Signore Dio. Così dice il Signore Dio ai monti e alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, manderò sopra di voi la spada e distruggerò le vostre alture. I vostri altari saranno demoliti e quelli per l’incenso infranti, getterò i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli e disseminerò le vostre ossa intorno ai vostri altari. Su tutto il vostro suolo dove abitate, le città saranno devastate, le alture verranno rese deserte, in modo che i vostri altari siano devastati e resi deserti, e siano frantumati e scompaiano i vostri idoli, siano spezzati i vostri altari per l’incenso e siano eliminate le vostre opere. Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e saprete che io sono il Signore. Tuttavia farò sopravvivere in mezzo alle nazioni alcuni di voi scampati alla spada, quando vi disperderò nei vari paesi. I vostri scampati si ricorderanno di me fra le nazioni in mezzo alle quali saranno deportati: io, infatti, spezzerò il loro cuore infedele, che si è allontanato da me, e i loro occhi, che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore di se stessi per le iniquità commesse e per tutti i loro abomini. Sapranno allora che io sono il Signore e che non ho minacciato invano di infliggere loro questi mali».
PROFETI Abd 1, 19-21
Lettura del profeta Abdia
Così dice il Signore Dio: «Quelli del Negheb possederanno il monte di Esaù e quelli della Sefela la terra dei Filistei; possederanno il territorio di Èfraim e di Samaria e Beniamino possederà il Gàlaad. Gli esuli di questo esercito dei figli d’Israele possederanno Canaan fino a Sarepta e gli esuli di Gerusalemme, che sono in Sefarad, possederanno le città del Negheb. Saliranno vittoriosi sul monte di Sion, per governare il monte di Esaù, e il regno sarà del Signore».
VANGELO Mt 12, 22-32
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo fu portato al Signore Gesù un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. Tutta la folla era sbalordita e diceva: «Che non sia costui il figlio di Davide?». Ma i farisei, udendo questo, dissero: «Costui non scaccia i demòni se non per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni». Egli però, conosciuti i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso in se stesso cade in rovina e nessuna città o famiglia divisa in se stessa potrà restare in piedi. Ora, se Satana scaccia Satana, è diviso in se stesso; come dunque il suo regno potrà restare in piedi? E se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Come può uno entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega? Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde. Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata. A chi parlerà contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro».
La sorpresa che nasce dal ricordarsi di Dio
Il profeta Ezechiele, anche oggi, usava immagini molto determinate, a tinte forti. Utilizzava queste immagini non tanto per spaventare, ma piuttosto per descrivere cosa accade quando l’uomo rimane affascinato dalla grazia del ricordo. Il profeta descrive la devastazione, il senso di morte, la solitudine che nascono quando ci si allontana da Dio. Ma quando si ha la grazia del ricordo, allora tutto rifiorisce da capo. Quando si ha il coraggio di rimettere Dio al centro della propria vita, allora tutto cambia. Questo è vero sia in modo personale, sia per tutta una comunità. Quando si accede alla grazia della conversione, un’anima si rinnova profondamente. Quando ad accedere a questa grazia non è solo un’anima ma molte anime, allora si rinnova tutto un popolo. Il “ricordo” di Dio è equivalente, nella Scrittura, al ritorno alla fede. Quando ci si ricorda di Dio, si riprende la pratica della fede e si comincia un cammino nuovo, profondo, sincero, che Dio non può non apprezzare e benedire.
Anche il profeta Gioele descriveva molto bene questa grazia della conversione, del ritorno a Dio. I termini sono a noi poco usuali. Si faceva riferimento ad alcune piccole aree della Terra Santa che, ritrovando Dio, ritrovano la loro compattezza. Il progetto non è politico. Il profeta ricordava infatti che, quando avverrà la conversione dei cuori, “il regno sarà del Signore”, cioè Dio regnerà nelle coscienze dei singoli. È questo quello che Gesù chiamerà, nella sua predicazione, il “regno di Dio”. Non una nazione contro altre, non un popolo contro altri, ma l’insieme di anime preziose e care a Dio, l’insieme di anime che imparano a lodare il suo nome e a rispettare la sua volontà di salvezza. Questo è ciò che cerca il Signore. Beati noi se saremo noi queste anime!
Anche il Vangelo va in questa direzione. Dio scaccia il potere di satana per permettere alle anime che satana “ruba”, di tornare alla sorgente di ogni verità. Oggi crediamo poco all’azione del demonio. Le pagine dei Vangeli sono piene di riferimenti al demonio e ai demoni. Così insegnano che il compito del divisore, è proprio quello di dividerci da Dio. Cosa ci può salvare? Solo la grazia di Dio che opera in Cristo. Lui è venuto non solo a cacciare, ma anche a battere definitivamente il demonio che attanaglia l’umanità. È grazie alla sua opera che tutto questo avviene. L’anima che, pian piano, sa entrare in se stessa, sa riconoscere il suo male, sa lasciarsi guarire da Dio, è un’anima nella quale il regno di Dio si attua. L’anima di chi rimane impenitente, ed anzi pensa di poter fare a meno di Dio, è l’anima che, allontanandosi dal Signore, non potrà che morire.
Per noi
- Sappiamo “ricordarci di Dio?”
- In questo Avvento, come viviamo questo ricordo delle esigenze della fede?
- Quale primato stiamo dando a Dio, essendo ormai nel vivo della seconda settimana di preparazione al S. Natale?
Per gli sposi e la famiglia
Anche nelle nostre famiglie possiamo scoprire come è solo la grazia di qualche cambiamento salutare che permette a tutti di non sedersi, di non adagiarsi nelle solite cose, che sono confortevoli, ma che spengono ogni spirito di intraprendenza e di desiderio di cammino verace. Tutto questo può accadere da un lato quando non si creano abitudini che diventano tradizioni, ma dall’altro lato solo quando nelle nostre famiglie ci ricordiamo di Dio.
- Sappiamo ricordarci di Dio in famiglia?
Impegno del giorno
Mi impegno a fare bene l’esame di coscienza serale, per tutti i giorni della settimana, come già detto, ma anche proviamo a vedere se sappiamo ricordarci di Dio in famiglia.