Sabato 25 maggio

Settimana dopo Pasqua – sabato

La spiritualità di questa settimana

Concludiamo la settimana con il sabato che ha un ordinamento di letture diverso dal quotidiano ritmo della settimana. Il tema di questo sabato è ben desumibile dalla lettera agli Ebrei che abbiamo letto come epistola: il termine della legge è Cristo.

La Parola di questo giorno

LETTURA Es 20, 1-21
Lettura del libro dell’Esodo

In quei giorni. Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. Non ucciderai. Non commetterai adulterio. Non ruberai. Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo». Tutto il popolo percepiva i tuoni e i lampi, il suono del corno e il monte fumante. Il popolo vide, fu preso da tremore e si tenne lontano. Allora dissero a Mosè: «Parla tu a noi e noi ascolteremo; ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo!». Mosè disse al popolo: «Non abbiate timore: Dio è venuto per mettervi alla prova e perché il suo timore sia sempre su di voi e non pecchiate». Il popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò verso la nube oscura dove era Dio.

SALMO Sal 91 (92)

Come sono grandi le tue opere, Signore!

È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte. R

Perché, mi dai gioia, Signore, con le tue meraviglie,
esulto per l’opera delle tue mani.
Come sono grandi le tue opere, Signore,
quanto profondi i tuoi pensieri! R

Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.
Per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità. R

EPISTOLA Rm 10, 4-9
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, il termine della Legge è Cristo, perché la giustizia sia data a chiunque crede. Mosè descrive così la giustizia che viene dalla Legge: «L’uomo che la mette in pratica, per mezzo di essa vivrà». Invece, la giustizia che viene dalla fede parla così: «Non dire nel tuo cuore: Chi salirà al cielo? » – per farne cioè discendere Cristo –; oppure: «Chi scenderà nell’abisso?» – per fare cioè risalire Cristo dai morti. Che cosa dice dunque? «Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore», cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.

VANGELO Mt 28, 16-20
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che il Signore Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Esodo

Anzitutto, nella prima lettura, abbiamo proprio letto la “legge”, ovvero i 10 comandamenti che sono il primo frutto della legge, il cuore di essa, la pagina a cui fare riferimento costante. I 10 comandamenti ci vengono presentati come il nucleo, il centro, il cuore della legge, cioè quelle 10 parole che tutti siamo sempre invitati ad avere nel cuore, se vogliamo avere un punto di riferimento per la vita. Sappiamo bene quanto i figli del popolo ebraico sono affezionati a questa espressione della legge che condensa insieme tutto il cuore della rivelazione di Mosè. Ovviamente, per tutto il popolo ebraico questa pagina è stata il punto di riferimento per i cammini di fede seri, autentici, profondi.

Ebrei

L’autore della lettera agli Ebrei rilegge in profondità questa pagina e comprende che è davvero centrale per il cammino di fede di tutti, ma se riletta alla luce di Cristo. Il cuore di ogni cammino di fede, infatti, è l’incontro con Cristo. Ciò che deve stare a cuore al credente è la conoscenza personale del Signore Gesù. Ad essa si può arrivare in vario modo. Certamente uno di questi modi è anche la via aperta dal popolo ebraico, ma solo se non si assolutizzano le mediazioni della fede e se si rimette tutto in controluce con la figura di Cristo. Così anche i comandamenti non hanno un valore assoluto in sé, ci ricorda il testo, ma solo se messi in relazione a Cristo. Anche la “legge” di Mosè mantiene un suo valore dopo la venuta del Signore, ma solo se si sa come riferirla a Cristo che, anche della legge antica, è il compimento.

Vangelo

Così possiamo comprendere bene anche il Vangelo. Gesù, che viene per dare pieno compimento alla legge antica e per essere il compimento della rivelazione di Dio Padre, ascendendo al cielo ricorda all’uomo di essere sempre con lui, fino al compimento del tempo, mentre all’uomo stesso è chiesto di portare la testimonianza di fede fino agli estremi confini della terra. Chi ha conosciuto la rivelazione di Cristo, chi ha conosciuto che Cristo è la piena rivelazione dell’amore del Padre, si mette a disposizione di questo annuncio missionario, desiderando che altri fratelli in umanità conoscano la rivelazione del volto di Dio che è Gesù Cristo.

A Maria

È così, è con questi occhi che Maria ha guardato al “suo” Gesù. Fin dal giorno dell’annunciazione, Maria ha compreso davvero che quel bambino che sarebbe nato attraverso di lei era davvero la pienezza della legge. Quelle cose che aveva studiato, quelle promesse di cui aveva sentito parlare dai testimoni di fede che erano accanto alla sua famiglia, ora venivano finalmente portate a compimento. Maria intuisce tutto questo e vede tutto questo realizzarsi proprio nella nascita e poi nel mistero pasquale del Signore. È così che Maria, per prima, ha compreso qual era l’adempimento della Parola dei profeti antichi.

Per noi e per il nostro cammino di fede

Credo che anche noi tutti, in questa settimana dopo Pentecoste, siamo chiamati a vivere la medesima ricchezza spirituale di cui ci hanno parlato le Scritture. Avendo ripreso il cammino per i giorni del tempo dopo Pentecoste, non possiamo perdere quella luce che il Mistero dell’Incarnazione e quello della Pasqua hanno acceso dentro di noi. Anche noi abbiamo compreso che la venuta del Signore è in ordine alla redenzione. Anche noi, nei giorni della Pasqua che si compie nella Pentecoste, abbiamo capito che Cristo viene come rivelatore di questi beni presenti e futuri che la fede porta con sé. Ora, forti di questa rivelazione, dobbiamo vivere il nostro cammino colmi della potenza dello Spirito che guida i nostri passi, ci rassicura e ci guida ad una sempre più vera e sempre più alta comprensione del mistero di Cristo. È questo il dono che con fede chiediamo per intercessione di Maria.

Provocazioni dalla Parola

  • Cerco anch’io di essere partecipe di questa elezione che Dio, attraverso Gesù, riserva agli uomini?
2024-06-15T22:25:39+02:00