Sabato 26 marzo

Settimana della 3 domenica di quaresima – Sabato

La misericordia di Dio

Come anche negli altri sabati vogliamo prendere in considerazione un aspetto della misericordia di Dio che ci viene rivelato sempre per contrastare quelle paure che, nei giorni feriali, cerchiamo di mettere al centro della nostra riflessione di fede. Le Scritture di oggi ci aiutano a riflettere sulla misericordia di Dio in relazione al popolo di Dio.

La Parola di Dio per questo giorno

LETTURA Ez 36, 16-17a. 22-28
Lettura del profeta Ezechiele

In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, annuncia alla casa d’Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi. Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli, vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio».

SALMO Sal 105 (106)

Salvaci, Signore, nostro Dio.

Abbiamo peccato con i nostri padri,
delitti e malvagità abbiamo commesso.
I nostri padri, in Egitto,
non compresero le tue meraviglie,
non si ricordarono della grandezza del tuo amore
e si ribellarono presso il mare, presso il Mar Rosso. R

Ma Dio li salvò per il suo nome,
per far conoscere la sua potenza.
Molte volte li aveva liberati,
eppure si ostinarono nei loro progetti
e furono abbattuti per le loro colpe. R

Ma egli vide la loro angustia,
quando udì il loro grido.
Si ricordò della sua alleanza con loro
e si mosse a compassione, per il suo grande amore. R

Salvaci, Signore Dio nostro,
radunaci dalle genti,
perché ringraziamo il tuo nome santo:
lodarti sarà la nostra gloria. R

EPISTOLA 2Cor 6, 14b – 7, 1
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, quale rapporto può esservi fra giustizia e iniquità, o quale comunione fra luce e tenebre? Quale intesa fra Cristo e Bèliar, o quale collaborazione fra credente e non credente? Quale accordo fra tempio di Dio e idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: «Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi, dice il Signore, non toccate nulla d’impuro. E io vi accoglierò e sarò per voi un padre e voi sarete per me figli e figlie, dice il Signore onnipotente». In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la santificazione, nel timore di Dio.

VANGELO Mc 6, 6b-13
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Il Signore Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Ezechiele

La pagina che abbiamo ascoltato dal profeta è una delle più conosciute e classiche. Il profeta rivela a tutti che essere popolo di Dio non dipende solo dalle proprie buone doti, dalle proprie qualità, da ciò che si sa o non si sa fare. È Dio che raduna il suo popolo! È Dio che forma, con la sua costante benedizione e con la sua forte protezione, un popolo che gli appartenga e che lodi il suo nome. “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo. Porrò il mio spirito dentro di voi…”. Essere popolo di Dio non dipende anzitutto da noi, dalla nostra buona volontà. Noi siamo popolo di Dio perché ci riconosciamo da Lui radunati, da Lui amati, da Lui benedetti.

Vangelo

Il Vangelo di oggi ci mostra l’azione dei discepoli che radunano il popolo di Dio. All’origine della loro missione c’è un preciso comando di Dio: essi dovranno portare la sua presenza a ciascuno e i prodigi che li accompagneranno saranno il segno del loro mandato. Il popolo di Dio si riconoscerà dal fatto che saranno gli uomini e le donne che si lasceranno radunare dalla parola di Verità che è lo stesso Cristo Gesù. Il discepolo, conscio di questa verità, si dispone a fare esattamente questo: egli chiama nel nome del Signore, offre i segni della Sua presenza, porta alla comunione con Dio coloro che si lasciano radunare dalla sua parola e dalla sua volontà.

Corinzi

“Noi siamo il tempio del Dio vivente, come Egli stesso ha detto: io con loro abiterò e camminerò con loro e sarò il loro Dio”. Paolo riprende in forma sintetica sia la predicazione dei profeti che quella del Signore e comprende che è proprio nel Signore Gesù che si è avverata quella parola che i profeti avevano preannunciato. Dio che aveva detto che avrebbe radunato il suo popolo, lo ha fatto in Gesù Cristo. Dio che aveva promesso di essere presente nel cuore di tutti gli uomini, entra con la sua potenza nel cuore dell’uomo che lo accoglie attraverso il sacramento della Santa Eucarestia. È soprattutto nell’essere radunati come popolo di Dio intorno al suo sacramento che si rivivono queste verità. Dio è il Dio di tutti coloro che amano stare alla sua presenza: presenza che raggiunge il suo culmine nella celebrazione della “frazione del pane”, o, come diciamo noi più frequentemente, della Messa.

“In possesso di queste promesse, fratelli, purifichiamoci nella carne e nello spirito, portando a compimento la nostra santificazione”. Paolo ha anche in mente con chiarezza che essere popolo di Dio è una grazia, ma questa grazia lascia anche un compito: portare a compimento la nostra santificazione. Uscire dalla paura e essere popolo di Dio è capire che questa santificazione è nostro compito e nostra responsabilità.

Per uscire dalla paura, la misericordia

n questa settimana abbiamo riletto alcune paure che sono nel cuore dell’uomo e che possono essere anche nel nostro cuore:

  • La paura dei segni
  • La paura della fine
  • La paura delle rivalità
  • La paura di morire
  • Le paure di Maria

e abbiamo trovato, come antidoto alla paura,

  • La preghiera
  • Il digiuno
  • Il richiamo ad “essere grandi nel regno di Dio”
  • Il richiamo all’affidamento a Dio anche attraverso Maria.

Il tutto ci ha portato a dire, proprio oggi, che il pieno compimento di ogni cosa è quel sentirsi popolo di Dio che genera fiducia.

Esame di coscienza quaresimale

  • Come ho vissuto questa settimana?
  • Quale paura ho trovato nel mio cuore?
  • Quale rimedio alla paura già di fatto vivo? Quale dovrei vivere maggiormente?
  • Tra gli impegni che mi sono preso, quale mi è stato di maggiore aiuto?

Procediamo speditamente verso la Pasqua, essendo ormai a metà di questo tempo santo e forte.

2022-04-14T08:08:24+02:00