Venerdì 26 novembre

Settimana della 2 domenica di Avvento – Venerdì

Le sorprese di Dio non finiscono mai!

La Parola di Dio per questo giorno

EZECHIELE 7, 1-14

Lettura del profeta Ezechiele

In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Ora, figlio dell’uomo, riferisci: Così dice il Signore Dio alla terra d’Israele. Ecco la fine: essa giunge sino ai quattro estremi della terra. Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira, per giudicarti secondo le tue opere e per domandarti conto di tutti i tuoi abomini. Non avrà pietà di te il mio occhio e non avrò compassione, ma ti riterrò responsabile della tua condotta e diverranno palesi in mezzo a te i tuoi abomini; saprete allora che io sono il Signore. Così dice il Signore Dio: Ecco, arriva sventura su sventura. Viene la fine, viene su di te: ecco, viene! Viene il tuo turno, o abitante della terra: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te, e su di te darò sfogo alla mia ira, per giudicarti secondo le tue opere e per domandarti conto di tutti i tuoi abomini. Non avrà pietà di te il mio occhio e non avrò compassione, ma ti riterrò responsabile della tua condotta e diverranno palesi in mezzo a te i tuoi abomini: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce. Ecco il giorno, eccolo: arriva. È giunto il tuo turno. L’ingiustizia fiorisce, germoglia l’orgoglio e regna la violenza, scettro della malvagità. È giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga, perché l’ira pende su tutti! Chi ha venduto non tornerà in possesso di ciò che ha venduto, anche se rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto non sarà revocata e nessuno, per la sua perversità, potrà salvare la sua esistenza. Si suona il corno e tutto è pronto; ma nessuno muove a battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine».

PROFETI Ml 2, 4-9

Lettura del profeta Malachia

Così dice il Signore Dio: «Saprete che io ho diretto a voi questo monito, perché sussista la mia alleanza con Levi, dice il Signore degli eserciti. La mia alleanza con lui era alleanza di vita e di benessere, che io gli concessi, e anche di timore, ed egli mi temette ed ebbe riverenza del mio nome. Un insegnamento veritiero era sulla sua bocca né c’era falsità sulle sue labbra; con pace e rettitudine ha camminato davanti a me e ha fatto allontanare molti dal male. Infatti le labbra del sacerdote devono custodire la scienza e dalla sua bocca si ricerca insegnamento, perché egli è messaggero del Signore degli eserciti. Voi invece avete deviato dalla retta via e siete stati d’inciampo a molti con il vostro insegnamento; avete distrutto l’alleanza di Levi, dice il Signore degli eserciti. Perciò anche io vi ho reso spregevoli e abietti davanti a tutto il popolo, perché non avete seguito le mie vie e avete usato parzialità nel vostro insegnamento».

VANGELO Mt 12, 38-42

✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Alcuni scribi e farisei dissero al Signore Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

La sorpresa che nasce dal recupero di un insegnamento veritiero

In questa prima parte dell’Avvento sono molteplici i richiami che noi viviamo rispetto al “giorno del Signore”. Il profeta Ezechiele anche oggi insiste con questa predicazione. Noi facciamo molta fatica a guardare a questo insegnamento veritiero. Mettiamo qualche pezza qua e là, diciamo che sono immagini del Primo Testamento e che, quindi, appartengono poco alla Chiesa, cerchiamo di dire a noi stessi che “tutto andrà bene!”. Che tutti siamo nelle mani di Dio e che tutti siamo oggetto della sua premura e della sua grazia è, certamente, una verità della nostra fede. Non possiamo però eludere anche il richiamo al giorno finale verso il quale siamo tutti diretti, quello che chiamiamo “giorno del giudizio” e che tendiamo, invece, a cassare o a far passare in sordina. L’insegnamento di oggi ci ricorda che ci sarà, che, in esso, Dio dividerà il bene dal male, ponendo fine a quella commistione che, invece, adesso dobbiamo sopportare. Ecco l’insegnamento che dobbiamo fare nostro, senza avere la pretesa di capirlo fino in fondo, ma anche senza esprimere l’esigenza di escluderlo dagli insegnamenti che la Chiesa propone e rinnova.

Il profeta Malachia aveva parole dure per i sacerdoti che, invece di proporre un insegnamento veritiero, non hanno fatto altro che compiacere l’uomo. Se la fede deve essere tale, occorre anche che gli uomini di Dio sappiano pungolare il cammino delle persone. Altrimenti si cade in quel far andare bene tutto che, pian piano, erode le coscienze. Parola dura che viene a tutti gli annunciatori e i testimoni della fede, famiglie comprese. Il profeta insegna rettamente che, quando si compiace l’uomo, si scontenta Dio. Quando si va troppo dietro alle esigenze dell’uomo, si rischia di ritagliare una fede su misura, che non è mai la fede a misura di Dio.

Per noi

  • Ci stiamo creando una fede su misura o sappiamo accedere a quella misura dell’amore di Dio che è il fondamento della fede?
  • Accettiamo gli insegnamenti veritieri che molti ci donano o vogliamo trattenere solo quello che ci piace maggiormente?

Per gli sposi e la famiglia

Il compito di essere insegnanti veritieri della fede è, in primo luogo, della famiglia. Il compito è, anzitutto dei genitori. Direi che occorre fermarsi, occorre riflettere:

  • Siamo capaci di un insegnamento veritiero della fede per noi e per i nostri figli?
  • A chi dobbiamo rivolgerci per recuperare questa forza, se non a Cristo Signore?

Impegno del giorno

Mi impegno a fare bene l’esame di coscienza serale, per tutti i giorni della settimana. Oggi in particolare mi metto a considerare tutte quelle volte in cui non ho trasmesso rettamente la fede!

2021-11-18T11:58:48+01:00