Sabato 27 novembre

Settimana della 2 domenica di Avvento – Sabato

Le sorprese di Dio non finiscono mai!

La Parola di Dio per questo giorno

Lettura del profeta Ezechiele 7, 1. 15-27

In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «La spada all’esterno, la peste e la fame di dentro: chi è in campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste. Chi di loro potrà fuggire e salvarsi sui monti, gemerà come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquità. Tutte le mani si indeboliranno e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua. Vestiranno il sacco e lo spavento li avvolgerà. Su tutti i volti sarà la vergogna e tutte le teste saranno rasate. Getteranno l’argento per le strade e il loro oro si cambierà in immondizia, con esso non si sfameranno, non si riempiranno il ventre, perché è stato per loro causa di peccato. Della bellezza dei loro gioielli fecero oggetto d’orgoglio e fabbricarono con essi le abominevoli statue dei loro idoli. Per questo li tratterò come immondizia, li darò in preda agli stranieri e saranno bottino per i malvagi della terra che li profaneranno. Distoglierò da loro la mia faccia, sarà profanato il mio tesoro, vi entreranno i ladri e lo profaneranno. Prepàrati una catena, poiché il paese è pieno di assassini e la città è colma di violenza. Io manderò i popoli più feroci e s’impadroniranno delle loro case, abbatterò la superbia dei potenti, i santuari saranno profanati. Giungerà l’angoscia e cercheranno pace, ma pace non vi sarà. Sventura seguirà a sventura, allarme succederà ad allarme: ai profeti chiederanno responsi, ai sacerdoti verrà meno la legge, agli anziani il consiglio. Il re sarà in lutto, il principe sarà ammantato di desolazione. Tremeranno le mani della popolazione del paese. Li tratterò secondo la loro condotta, li giudicherò secondo i loro giudizi: così sapranno che io sono il Signore».

Epistola

Lettera agli Ebrei 8, 6-10

Fratelli, Cristo ha avuto un ministero tanto più eccellente quanto migliore è l’alleanza di cui è mediatore, perché è fondata su migliori promesse. Se la prima alleanza infatti fosse stata perfetta, non sarebbe stato il caso di stabilirne un’altra. Dio infatti, biasimando il suo popolo, dice: / «Ecco: vengono giorni, dice il Signore, / quando io concluderò un’alleanza nuova / con la casa d’Israele e con la casa di Giuda. / Non sarà come l’alleanza che feci con i loro padri, / nel giorno in cui li presi per mano / per farli uscire dalla terra d’Egitto; / poiché essi non rimasero fedeli alla mia alleanza, / anch’io non ebbi più cura di loro, dice il Signore. / E questa è l’alleanza che io stipulerò con la casa d’Israele / dopo quei giorni, dice il Signore: / porrò le mie leggi nella loro mente / e le imprimerò nei loro cuori; / sarò il loro Dio / ed essi saranno il mio popolo».

Vangelo

 Lettura del Vangelo secondo Matteo 12, 43-50

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva agli scribi e ai farisei: «Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. E, venuto, la trova vuota, spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora; e l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione malvagia». Mentre egli parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

La sorpresa della nuova alleanza

Come sempre le immagini del profeta Ezechiele sono molto forti e sembra davvero che non c’è scampo per nessuno: chi riesce a sfuggire alla violenza feroce della guerra, non sfuggirà alla peste. Chi sfuggirà al nemico, lo ucciderà la malattia. In tutte le città fame, fuoco, desolazione. Non ci saranno né profeti né sacerdoti. È l’immagine buia, tetra, che ha governato Israele per molto tempo ma che non è sconosciuta nemmeno alla Chiesa. Quando hanno cercato di estromettere la vita della Chiesa dalla vita delle persone, la vita di tutti si è imbruttita ed è comparso un generale impoverimento dei valori. La storia insegna, ma noi non ascoltiamo. Che cosa ci salva da questa catastrofe? Chi ci può venire in aiuto in questa stagione così buia, difficile, nera, tetra che il profeta descrive? Dio solo.

Così come, ed eccoci alla predicazione del Signore, chi vive per un certo tempo un cammino di fede e, poi, lo abbandona. Non è difficile vedere come, in queste situazioni, tutti i vizi che erano in un’anima prima della conversione ritornino e, talora, siano anche più forti. Ritornano e sono più forti perché accade che i demoni trovino “una casa bella, spazzata e adorna”, dove poter tornare “con altri sette spiriti peggiori di lui”. Noi pensiamo poco a questo insegnamento veritiero del Signore, eppure è proprio quello che accade. Purtroppo, dentro di noi.  Cosa ci salva? Dio solo.

Non ci salva la buona volontà, non ci salvano i buoni propositi che, spesso, rimangono solo tali. L’autore della lettera agli Ebrei che leggiamo in questo giorno che ci immette nella Pasqua settimanale, ne è certo. Ci salva solo Gesù Cristo. È la sua alleanza, quella che si è rivelata attiva nel suo sangue, nella sua morte di Croce e nella sua risurrezione. Solo la celebrazione continua e attenta della nuova alleanza, ci spinge a non cambiare la nostra vita andando di male in peggio, e ci permette di ritornare a quella primitiva grazia di cui parlavamo l’altro giorno.  Così, con questo animo, celebriamo la domenica che ci attende e la settimana che ci porterà a metà del tempo di Avvento! Sarà questa la forza della fede che ci guiderà fino alla culla del Signore.

Per noi

  • Sappiamo vivere la Messa come rinnovamento della nuova ed eterna alleanza?
  • Come celebreremo la S. Messa di domani? Con quali sentimenti di fede?

Per gli sposi e la famiglia

Anche in famiglia la Messa, il sacramento della nuova alleanza, deve rimanere sempre centrale. Forse tocca anche alla nostra famiglia riscoprirlo. Forse potremmo mettere una fedeltà maggiore nel viverla, o, forse, potremmo incominciare a non venire solo a Messa la domenica o “quando ci sentiamo”, ma con regolarità o, per chi è già fedele al sacramento, qualche volta in più nella settimana. Provate! Guardate l’effetto sulla vostra anima e sulla vostra coscienza! Deciderete di conseguenza!

Impegno del giorno

Ci impegniamo a vivere bene, con attenzione, con profondità, la S. Messa festiva.

2021-11-18T12:17:58+01:00