Settimana della 7 domenica di Pasqua – sabato
La spiritualità di questo giorno
L’attesa dello Spirito Santo Paraclito.
La Parola di questo giorno
EPISTOLA 1Cor 2, 9-15a
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, sta scritto: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa.
SALMO Sal 103 (104)
Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra.
Oppure Alleluia, alleluia, alleluia.
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
La terra è piena delle tue creature. R
Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. R
Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore. R
VANGELO Gv 16, 5-14
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Attesa e vigilia
Questo giorno è diverso dagli altri sabati. Come vedete, infatti, c’è una sola lettura. Il perché è molto semplice. Oggi è giorno di vigilia. Vigilia di Pentecoste! Vigilia solenne, come apparirà chiaro anche a tutti coloro che parteciperanno alla S. Messa vespertina, con le sue sei letture, che ci introdurrà nel giorno di Pentecoste. Come ogni giorno di vigilia, il cuore della proposta spirituale è proprio quello dell’attesa. Noi siamo qui perché vogliamo attendere che l’effusione dello Spirito Santo possa rinnovarsi in ciascuno di noi. Noi che già abbiamo ricevuto molte volte lo Spirito di Dio chiediamo umilmente al Padre e al Figlio, ancora una volta, di donarci lo Spirito.
Per aiutarci in questo giorno di attesa e vigilia, ecco le due Scritture. Anzitutto l’epistola, che ci ha ricordato la necessità del dono dello Spirito di Dio. Senza questo dono non ci è possibile comprendere molte cose della vita cristiana, della vita di fede, della vita in Dio. Solo alla luce della rivelazione di questo dono è possibile cercare di intuire quello che il Signore ci vuole dire. Solo alla luce di questo dono è possibile intuire quello che il Signore ci chiama a compiere. È il tema del “giudicare” che Paolo proponeva. Il “giudizio” che il credente è chiamato ad esprimere non è la critica, non è quel giudicare feroce che etichetta, ma è semplicemente il saper riconoscere quali sono le occasioni che lo Spirito ci offre per vivere bene il nostro cammino. Noi tutti, su questo tema, siamo un po’ in difficoltà. Facciamo fatica a capire bene, facciamo fatica a comprendere fino in fondo cosa il Signore ci chiede e come possiamo continuare la nostra esistenza in senso cristiano. Molto spesso ci facciamo andare bene tutto, esprimiamo giudizi che diventano critica e non desiderio di capire a cosa il Signore ci sta chiamando in un dato momento della vita. Il dono ulteriore da chiedere allo Spirito di Dio rispetto a quelli che abbiamo già chiesto gli altri giorni è, dunque, questo: la grazia di saper giudicare cosa viene da Dio e cosa no.
Il Vangelo ci ha mostrato, invece, la rassicurazione stessa del Signore Gesù che ci ha detto che lo Spirito serve per portare il peso delle cose che gravano sulla nostra vita. La parola del Signore è una fortissima rassicurazione: lo Spirito di Dio ci aiuta a portare il peso delle cose che dobbiamo sopportare nella vita. Credo che questa parola così dolce ci aiuti a capire che il tempo che va dall’Ascensione alla fine del tempo non è il tempo dell’assenza di Cristo, quanto piuttosto il tempo della presenza dello Spirito che sostiene e guida ogni cosa. Ecco perché anche questo giorno dovrebbe aiutarci a vivere bene ciò che la nostra vita ci riserva. È la consapevolezza di non essere soli, è la consapevolezza che lo Spirito ci aiuta, è la certezza che tutto è già nelle mani di Dio che dovrebbe aiutarci a vivere bene ogni cosa della nostra esistenza, anche quella più insopportabile, difficile, dolorosa o luttuosa.
Il nostro cammino di fede
Concludendosi questo tratto del cammino, vi propongo una verifica:
- Come abbiamo pregato lo Spirito di Dio?
- Quale dono, tra quelli del settenario classico e quelli proposti in questi giorni, abbiamo invocato con fede e con fervore?
- Quale dono posso invocare oggi, alla fine di questo lungo periodo pasquale dedicato a comprendere la gioia per la presenza di Cristo risorto?
Preghiera a Maria
Maria, tu eri là nel cenacolo dove avvenne la prima Pentecoste. Sii presente in mezzo a noi, perché nei nostri cenacoli, ovvero nei luoghi della nostra vita, le nostre case, le nostre chiese, i nostri luoghi di lavoro, possano essere luoghi dove si rivive e si rinnova la Pentecoste. Maria, tu che invochi lo Spirito per noi, aiutaci oggi a vigilare su noi stessi, perché possiamo compiere quell’ultimo tratto di questo tempo spirituale che deve portare ciascuno di noi a rinnovarsi nello Spirito di Dio. Maria, tu che invocata sempre provvedi alle necessità dei tuoi figli, donaci di vivere bene questo giorno, chiedendo per tutti il dono dello Spirito consolatore. Maria, guidaci fino alla contemplazione della gioia eterna nella pace di Cristo!