Settimana della 7 domenica dopo Pentecoste – sabato
Introduzione
Come è facile intuire, le Scritture sono tutte legate insieme dallo stesso tema che riguarda la fedeltà nel matrimonio, tema sul quale è bene che anche noi sostiamo nuovamente.
La Parola di Dio per questo giorno
LETTURA Nm 5, 11. 14-28
Lettura del libro dei Numeri
In quei giorni. Il Signore parlò a Mosè e disse: «Qualora uno spirito di gelosia si impadronisca del marito e questi diventi geloso della moglie che si è resa impura, oppure uno spirito di gelosia si impadronisca di lui e questi diventi geloso della moglie che non si è resa impura, il marito condurrà sua moglie al sacerdote e per lei porterà come offerta un decimo di efa di farina d’orzo; non vi spanderà sopra olio né vi metterà sopra incenso, perché è un’oblazione di gelosia, un’oblazione commemorativa per ricordare una colpa. Il sacerdote farà avvicinare la donna e la farà stare davanti al Signore. Poi il sacerdote prenderà acqua santa in un vaso di terra; prenderà anche un po’ della polvere che è sul pavimento della Dimora e la metterà nell’acqua. Il sacerdote farà quindi stare la donna davanti al Signore, le scioglierà la capigliatura e porrà nelle mani di lei l’oblazione commemorativa, che è oblazione di gelosia, mentre il sacerdote avrà in mano l’acqua di amarezza che porta maledizione. [Il sacerdote la farà giurare e dirà alla donna: Se nessun altro uomo si è coricato con te e se non ti sei traviata rendendoti impura con un altro mentre appartieni a tuo marito, sii tu dimostrata innocente da quest’acqua di amarezza, che porta maledizione. Ma se ti sei traviata con un altro mentre appartieni a tuo marito e ti sei resa impura e un altro uomo ha avuto rapporti con te, all’infuori di tuo marito…, a questo punto il sacerdote farà giurare la donna con un’imprecazione e il sacerdote dirà alla donna: Il Signore faccia di te un oggetto di maledizione e di imprecazione in mezzo al tuo popolo, facendoti lui, il Signore, avvizzire i fianchi e gonfiare il ventre; quest’acqua che porta maledizione ti entri nelle viscere per farti gonfiare il ventre e avvizzire i fianchi! E la donna dirà: Amen, Amen! E il sacerdote scriverà queste imprecazioni su un documento e le cancellerà con l’acqua di amarezza. Farà bere alla donna quell’acqua di amarezza che porta maledizione e l’acqua che porta maledizione entrerà in lei per produrre amarezza.] Il sacerdote prenderà dalle mani della donna l’oblazione di gelosia, presenterà l’oblazione con il rito di elevazione davanti al Signore e l’accosterà all’altare. Il sacerdote prenderà una manciata di quell’oblazione come suo memoriale e la farà bruciare sull’altare; poi farà bere l’acqua alla donna. Quando le avrà fatto bere l’acqua, se lei si è contaminata e ha commesso un’infedeltà contro suo marito, l’acqua che porta maledizione entrerà in lei per produrre amarezza; il ventre le si gonfierà e i suoi fianchi avvizziranno e quella donna diventerà un oggetto d’imprecazione all’interno del suo popolo. Ma se la donna non si è resa impura ed è quindi pura, sarà dimostrata innocente e sarà feconda».
SALMO Sal 95 (96)
Popoli tutti, date gloria al Signore!
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri. R
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine. R
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli. R
EPISTOLA 1Cor 6, 12-20
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, «Tutto mi è lecito!». Sì, ma non tutto giova. «Tutto mi è lecito!». Sì, ma non mi lascerò dominare da nulla. «I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!». Dio però distruggerà questo e quelli. Il corpo non è per l’impurità, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! Non sapete che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? «I due – è detto – diventeranno una sola carne». Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. State lontani dall’impurità! Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all’impurità, pecca contro il proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo!
VANGELO Gv 8, 1-11
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Numeri
Anzitutto il libro dei Numeri che mette insieme due temi importanti. Il primo tema è la fedeltà. Fedeltà che è sempre data come compito e che non tutti riescono, per diversi motivi, a vivere, a rispettare. Altro tema decisamente affascinante è il tema della gelosia, che può impossessarsi degli uomini, per diversi motivi, intervenendo a rovinare tutte le cose. Il rituale che viene proposto ha il sapore del magico, dello scaramantico e anche della maledizione. Pensiamo a quelle poverette che hanno dovuto bere questa “acqua di amarezza”, che doveva farle ingrassare e renderle sterili se fossero state infedeli verso i mariti! Un rito che ci fa sorridere ma che, in verità, con tutti i dettami di quel tempo, intende semplicemente dire che la fedeltà è la custodia della bellezza della relazione matrimoniale e della sua fecondità. Il tema è importante per tutti e per sempre! Al di là di come il contesto sociale e culturale, oltre che religioso, tenta di esprimerlo.
Vangelo
Questa è la scuola alla quale si formavano tutti! Il contenuto della prima lettura rappresenta l’orizzonte culturale del tempo di Gesù. Gesù sa benissimo queste cose e anche a lui viene presentato un caso di infedeltà per vedere come si comporterà, cosa dirà ad una donna infedele. Gesù toglie tutti i dettami del tempo e parla solo di misericordia. È possibile non vivere la fedeltà, per mille motivi. Dio guarda a ciascuno con misericordia, Dio guarda a ciascuno con quella passione del cuore che rende poi possibile il recupero. “Va’ e non peccare più”, è detto alla donna. Non più un rito di maledizione, non più qualche gesto scaramantico, ma una parola consolatrice e consolatoria. Una parola di benedizione, di assoluzione, potremmo dire, che introduce ad un compito: quello della vigilanza sui propri pensieri e sui propri sensi, perché non si cada più in quella fattispecie di peccato che abbruttisce la vita e rende sterile la propria esperienza di vita, al di là della fecondità del generare.
Corinti
È così che San Paolo, istruito dalla legge antica ma illuminato dalla legge nuova, può insegnare a tutti che il corpo di ognuno è fatto per essere tempio dello Spirito Santo. Può essere che intervengano molte cose contro questa idea di santificazione, può essere che mille cose della vita si oppongano a questo progetto di Dio. Tuttavia non per questo dobbiamo cancellarlo. Non per questo dobbiamo ritenere tutto lecito! È lecito solo ciò che dà pace al cuore. È lecito solo ciò che realizza il progetto di Dio. È lecito solo ciò che realizza appieno la vocazione di ogni uomo, ovvero la vocazione ad amare e la vocazione alla felicità.
Per noi
Noi viviamo in un tempo in cui non è nemmeno necessario dire: “tutto mi è lecito!”. La cosa è talmente scontata che nemmeno ci stupiamo più di quello che accade o nemmeno abbiamo la forza per reagire a ciò che non è secondo la fede e non realizza la felicità dell’uomo. Ci va bene tutto e, spesso, ci lasciamo scivolare tutto addosso. Come vediamo bene, per altro verso, che lo spirito di gelosia interviene ancora non solo a rovinare relazioni che sembravano promettenti, ma anche a distruggere famiglie intere, spesso portando via la vita di persone che si erano promesse amore eterno. Cosa fare? Cosa dire? Come reagire? Io credo che sia San Paolo a darci la giusta direzione. Se noi non arriveremo a capire che il nostro corpo è tempio dello Spirito Santo, se noi non giungeremo a comprendere che siamo fatti per la santità, se noi non arriveremo a capire che non ci è tutto lecito e che ci sono dei paletti che dobbiamo mettere come custodia a noi stessi, noi non faremo un vero servizio di amore all’uomo. Anche a noi è detto che la via passa da qui, passa dal recupero della Parola di Dio che ci spiega come tenere a bada lo spirito di gelosia che rovina le cose. Parte dalla medesima parola che ci aiuta a concepire anche la nostra corporeità come un dono dello Spirito Santo che, sempre, deve lasciarsi illuminare da lui, se vogliamo che il bene trionfi in noi.
- Sappiamo di essere tempio dello Spirito Santo?
- Cosa facciamo per togliere lo spirito di gelosia che spesso opera dentro di noi?
Chiediamo al Signore e a Maria di aiutarci, per vivere un serio recupero di questa visione biblica che, sola, può toglierci da quelle meschinità nelle quali, tutti, spesso, cadiamo.