Settimana della 1 domenica dopo la dedicazione – mercoledì
La spiritualità di questa settimana
Anche oggi cerchiamo di rileggere per noi, per la nostra vita e per la nostra Chiesa la Parola di Dio che è stata proposta per questo giorno.
La Parola di questo giorno
LETTURA Ap 13, 11-18
Lettura del libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
In quel giorno. Vidi salire dalla terra un’altra bestia che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, ma parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. Opera grandi prodigi, fino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Per mezzo di questi prodigi, che le fu concesso di compiere in presenza della bestia, seduce gli abitanti della terra, dicendo loro di erigere una statua alla bestia, che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. E le fu anche concesso di animare la statua della bestia, in modo che quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non avessero adorato la statua della bestia. Essa fa sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, ricevano un marchio sulla mano destra o sulla fronte, e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: è infatti un numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei.
SALMO Sal 73 (74)
Non abbandonarci, Signore.
Ricòrdati della comunità
che ti sei acquistata nei tempi antichi.
Hai riscattato la tribù che è tua proprietà,
il monte Sion, dove hai preso dimora.
Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:
il nemico ha devastato tutto nel santuario. R
Hanno dato alle fiamme il tuo santuario,
hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome;
pensavano: «Distruggiamoli tutti».
Hanno incendiato nel paese tutte le dimore di Dio.
Fino a quando, o Dio, insulterà l’avversario?
Il nemico disprezzerà per sempre il tuo nome? R
Tu hai frantumato le teste di Leviatàn,
lo hai dato in pasto a un branco di belve.
Non abbandonare ai rapaci la vita della tua tortora.
Volgi lo sguardo alla tua alleanza;
il povero e il misero lodino il tuo nome.
Àlzati, o Dio, difendi la mia causa. R
VANGELO Mt 19, 9-12
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio». Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
Apocalisse
Forse siamo di fronte al brano più “famoso” dell’Apocalisse, brano che ha una spiegazione storica. Il numero 666, secondo le regole della cabala ebraica, corrisponde al nome di Nerone. San Giovanni sta descrivendo l’effetto malefico di quei politici che impongono il proprio modo di pensare ed escludono dalla vita sociale, dalla vita politica, dalla vita economica chi non la pensa come loro. Nella comunità cristiana di quel tempo, quando si veniva a sapere dell’appartenenza alla Chiesa di qualcuno, si rimaneva sconvolti nel vedere costui deriso, escluso da tutto, spesso ridotto a nullità quando poi non si doveva affrontare tortura, sofferenza e martirio nel nome del Signore. San Giovanni, sempre nell’ottica della consolazione del suo libro, rincuora la comunità. Queste difficoltà devono essere affrontate, anzi, ci dice San Giovanni, queste difficoltà storiche sarebbero poi ricapitate. Ecco perché San Giovanni non ci dà una descrizione di quello che avviene nel suo tempo, ma copre tutto con simboli per dire che, nel corso della storia, alcune realtà sarebbero capitate di nuovo. In questo San Giovanni si dimostra profondo conoscitore dell’uomo. È però chiaro il suo messaggio: mai perdersi d’animo, mai abbandonare il Signore. Con la perseveranza, anche quando si fa tremendamente duro il cammino, si salva l’anima.
Vangelo
Così è per quanto riguarda il matrimonio. Gesù sa benissimo che molti, nel suo tempo, mettevano in crisi questo istituto e infrangevano deliberatamente la legge di Mosè a tal proposito. Sa bene anche che il matrimonio, pure elevato a Sacramento, avrebbe corso seri pericoli e, in molti tempi, non sarebbe stato rispettato, anzi la fedeltà matrimoniale sarebbe diventata qualcosa contro cui scagliarsi. A tal proposito Gesù chiarisce il suo pensiero. Non ci sarà mai un tempo in cui tutti si convertiranno a questa visione, per cui il cristiano accetta che la sua visione sia solo una visione. Egli si impegna a viverla, cerca di dare buona testimonianza di quello che sente. Cerca di vivere con tutte le sue forze al meglio che può. Questa perseveranza diventa strumento per lottare contro chi riduce la visione del matrimonio ad un puro fatto umano. Questa visione diventa conforto e speranza per coloro che, pure con fatica, camminano sulla medesima strada.
Per noi e per il nostro cammino di fede
Noi potremmo fare l’elenco dei tempi in cui la visione dell’Apocalisse si è ripetuta. Ci sono tempi vicini e tempi lontani, ci sono luoghi vicini e luoghi lontani, dove, quando è iniziata qualche persecuzione per la Chiesa, non è stato più possibile partecipare alla vita sociale, economica, di aggregazione di una nazione, di un paese, di una comunità. Come sono innumerevoli i cristiani che hanno visto la propria vita distrutta in tutte le cose fondamentali per vivere: c’è chi ha perso il lavoro, o la casa, o è stato vessato in ogni modo. Anche in tempi recentissimi. Abbiamo però la testimonianza di chi non si è opposto con la forza a tutto questo, ma ha saputo dare spazio al proprio sentire della fede e, in perseveranza e preghiera, ha affrontato tutte queste cose.
Questo è anche l’insegnamento che ci giunge da molti luoghi di missione. Non solo i missionari ma, spesso, tante popolazioni hanno pagato molto caro il proprio essere cristiani. Eppure il loro esempio è ricordato ancora oggi nella Chiesa perché tutti possiamo trarre forza da quegli episodi di vita delle persone che, avendo affrontato questa lotta, sono di esempio per tutti. Un richiamo anche per noi, per sostenere la lotta contro le tentazioni, e per dare al nostro tempo la testimonianza di gente che, fidandosi di Dio, affronta ogni tipo di contrarietà.
Provocazioni dalla Parola
- Cosa pensiamo noi in merito?
- Quanto è distante il nostro modo di vedere dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato?