Lunedì 01 Giugno

Settimana dopo Pentecoste – Lunedì – Maria Madre della Chiesa

Iniziamo un nuovo tempo liturgico, il tempo dopo la Pentecoste. Questa settimana è del tutto particolare, perché è quella che segue la grande festa che abbiamo celebrato ieri, la festa della Pentecoste. Oggi celebriamo la memoria di Maria Madre della Chiesa, poi mercoledì celebreremo S. Carlo Lwanga e i compagni martiri; venerdì San Bonifacio, oltre ad essere il primo venerdì del mese dedicato al Sacro Cuore e sabato il primo Sabato del mese, dedicato a Maria e al suo cuore Immacolato. Quindi una settimana molto ricca.

Maria Madre della Chiesa.

La celebrazione di oggi è del tutto particolare e si può comprendere nella luce del Concilio Vaticano II che ha attribuito alla Vergine Santa questo titolo e alla luce della festa della Pentecoste che, di fatto, inaugura il tempo della Chiesa. Ecco perché noi celebriamo proprio oggi questa memoria. Le scritture ci rimandano al momento culminante della vita di Gesù, sia nel Vangelo che nella lettera ai Romani.

Vangelo

Gv 19,25-34
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». 27Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. 28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». 29Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. ascolta mp331Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 33Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.

La scena è di grande impatto anche emotivo. Proviamo ad immaginare la scena del Golgota. Proviamo ad immaginare con quale sentimento, con quali pensieri, con qual patema d’animo Maria, la Madre, era là presso la Croce del Figlio. Proviamo anche a comprendere lo stesso stato d’animo di Giovanni, dopo che molti dei suoi compagni se ne erano andati ed egli era lì, solo con Maria, sotto la Croce del Signore. È in questo momento che avviene questo duplice affidamento.

Da un lato l’affidamento di Maria al discepolo. Dal momento che Gesù non sarebbe stato più presente sulla terra, dal momento che Maria sarebbe rimasta sola, Egli la affida, dall’alto della Croce, al discepolo presente. Ma sono lì presenti anche altre donne e, benchè non siano fisicamente presenti anche altri discepoli è come se, spiritualmente, lo fossero. Ecco perché Gesù affida la Madre alla comunità dei discepoli e delle donne che avrebbero continuato a radunarsi nel cenacolo e a dare vita alla prima chiesa.

Dall’altro l’affidamento del discepolo alla Madre. Anche qui, non è solo l’affidamento di Giovanni, ma di tutta quanta la comunità dei discepoli, ovvero della prima nascente Chiesa, alla Madre.

È in questo duplice affidamento che nasce quel sostegno che la Chiesa tutta trova nella beata  Vergine Maria, che è Madre di tutta la Chiesa, lei che era presente alla crocifissione del Signore, lei che ha sperimentato la Pentecoste e l’abbondante discesa del dono promesso dal Figlio su coloro che avrebbero portato nel mondo la sua parola.

Romani

Prima lettera di san Paolo apostolo ai romani

12Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, e così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato… 13Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, 14la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
15Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo si sono riversati in abbondanza su tutti. 19Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
20La Legge poi sopravvenne perché abbondasse la caduta; ma dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia. 21Di modo che, come regnò il peccato nella morte, così regni anche la grazia mediante la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

È il tema trattato anche da San Paolo nella lettera ai Romani, che meriterebbe un commento molto profondo. Partendo dal fatto che tutti gli uomini sono peccatori e che, con il loro peccato, si oppongono a Dio, San Paolo sviluppa il tema della “solidarietà in Cristo”. Gli uomini non solo sono solidali tra di loro nel peccato, ma vivono la grazia di essere costituiti in una sola realtà dallo splendore e dalla potenza di Cristo Risorto, sperimentando così la forza che viene da Dio, che, perdonando il peccato del mondo nella Croce del Figlio, rende possibile il principio di una umanità rinnovata. Questa umanità rinnovata è la chiesa, che, confidando nell’aiuto della Vergine Maria di cui oggi facciamo memoria, continua il suo cammino nel tempo, nella storia, nella sequela di Cristo, e testimonia i valori che il Vangelo stesso porta con sè.

Per noi.

Noi tutti siamo parte della Chiesa. Lo siamo dal Battesimo, che ci ha costituito come “pietre vive” per quell’”edificio spirituale” che è la Chiesa stessa. Dunque siamo noi che, ogni giorno, veniamo affidati alla Madre, camminiamo con lei nella storia, testimoni del Risorto e dell’efficacia della sua morte di Croce fino alla fine dei tempi. Anche se abbiamo già celebrato la Pentecoste e abbiamo già concluso il mese di Maggio, non dobbiamo né smettere la preghiera alla Vergine né quella allo Spirito Santo. Infatti siamo chiamati a rendere splendente la nostra immagine di Chiesa, che deve essere sempre rinnovata e riformata, se vogliamo essere fedeli al compito che Gesù Cristo ha affidato a ciascuno di noi, proprio in qualità di battezzati.

Al Signore chiediamo questa grazia, alla Vergine Maria chiediamo di intercedere per noi, e non perdiamo l’occasione di domandarci:

  • Mi sento parte attiva della mia chiesa?
  • Invoco la Vergine Maria perché renda la Chiesa immagine sempre più splendente del Figlio suo?
  • Dopo questa Pentecoste, so rinnovare il mio desiderio di essere membro attivo di questa Chiesa?
2020-05-30T09:59:12+02:00