Settimana della 3 domenica di Avvento – Mercoledì
Le sorprese di Dio non finiscono mai!
La Parola di Dio per questo giorno
EZECHIELE 12, 1-7
Lettura del profeta Ezechiele
In quei giorni. Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono una genìa di ribelli. Tu, figlio dell’uomo, fatti un bagaglio da esule e di giorno, davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare; davanti ai loro occhi emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo. Forse comprenderanno che sono una genìa di ribelli. Davanti ai loro occhi prepara di giorno il tuo bagaglio, come fosse il bagaglio di un esule. Davanti a loro uscirai però al tramonto, come partono gli esiliati. Fa’ alla loro presenza un’apertura nel muro ed esci di lì. Alla loro presenza mettiti il bagaglio sulle spalle ed esci nell’oscurità. Ti coprirai la faccia, in modo da non vedere il paese, perché io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti». Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio bagaglio come quello di un esule e, sul tramonto, feci un foro nel muro con le mani. Uscii nell’oscurità e sotto i loro occhi mi misi il bagaglio sulle spalle.
PROFETI Sof 1, 1. 14-18
Lettura del profeta Sofonia
Parola del Signore che fu rivolta a Sofonia, figlio di Cusì, figlio di Godolia, figlio di Amaria, figlio di Ezechia, al tempo di Giosia, figlio di Amon, re di Giuda. «È vicino il grande giorno del Signore, è vicino e avanza a grandi passi. Una voce: “Amaro è il giorno del Signore!”. Anche un prode lo grida. Giorno d’ira quel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebra e di oscurità, e giorno di nube e di caligine, giorno di suono di corno e di grido di guerra sulle città fortificate e sulle torri elevate. Metterò gli uomini in angoscia e cammineranno come ciechi, perché hanno peccato contro il Signore; il loro sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi. Neppure il loro argento, neppure il loro oro potranno salvarli. Nel giorno dell’ira del Signore e al fuoco della sua gelosia tutta la terra sarà consumata, poiché farà improvvisa distruzione di tutti gli abitanti della terra».
VANGELO Mt 15, 10-20
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Riunita la folla, il Signore Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!». Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?». Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso! ». Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». Ed egli rispose: «Neanche voi siete ancora capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e viene gettato in una fogna? Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende impuro l’uomo. Dal cuore, infatti, provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie. Queste sono le cose che rendono impuro l’uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l’uomo».
La sorpresa di una novità che nasce dall’angoscia
Dev’essere stato angosciante, per il profeta, intanto sentire questa parola di Dio con questo invito. Certo un’azione simbolica, il profeta lo sa bene, eppure un’azione angosciante. Preparare il bagaglio da esiliati, cioè prendere quelle quattro cose che si riescono a prendere e che possono essere trasportate in un bagaglio. Bagaglio di chi deve andare da solo, a piedi, senza aiuti. Cosa avrà mai potuto prendere un uomo esiliato? In secondo luogo parola angosciante perché è angoscioso partire senza sapere dove andare. In aggiunta diciamo che è il giorno, sono le ore della luce quelle in cui si deve camminare. Al profeta, invece, è chiesto di uscire dalla città al tramonto, quando si incomincia ad essere immersi nel buio e si sa bene che, presto, si dovrà camminare nelle tenebre. Perché il profeta deve fare questo? Perché, in realtà, a camminare nelle tenebre, senza una meta e come se si fosse esiliati, sono gli uomini senza fede, quelli che non sanno udire o che non vogliono udire la voce di Dio e i richiami che i profeti trasmettono. Sarà proprio da questa angoscia che nascerà qualcosa di nuovo.
Anche il profeta Sofonia utilizzava l’immagine dell’angoscia, quella che prenderà il cuore di chi si è lasciato incantare solo da cose transitorie, quella di chi ha messo tutta la sua fiducia solo nelle cose concrete, quantificabili, come, ad esempio, le ricchezze che venivano ricordate. Tutti costoro, diceva il profeta, hanno cercato di evitare l’angoscia in vita, ma non potranno evitarla l’ultimo giorno, quando sarà palese a tutti il progetto di vita inconsistente che hanno seguito. Poiché non hanno seminato nulla, non potranno raccogliere nulla nel giorno del giudizio universale. Per questo quel giorno sarà tenebra, caligine, angoscia, morte.
Così Gesù. Chi nella vita ha cercato solo di piacere a sé stesso e di procurarsi tutti i piaceri della vita possibili ed immaginabili, nel giorno finale scoprirà l’inconsistenza di tutta la sua vita. Solo chi avrà saputo vigilare sul cuore, che è capace di amare ma che è anche capace di odiare, che è capace di cose alte e bellissime ma che è anche capace delle peggiori cose contro altri uomini, solo costui non sarà in angoscia. Chi dal cuore trae cose buone, accumula un tesoro che rimane. Chi non vigila sul male e lascia che dal proprio cuore fluisca il male, avrà la sorte dei malvagi.
Per noi
- Cosa fluisce dal nostro cuore?
- Quale tesoro stiamo accumulando?
- Cosa ci sta più a cuore?
- Quale angoscia di vita proviamo?
Per gli sposi e la famiglia
Una vera educazione del cuore, che è un’educazione degli affetti, parte sempre dalla famiglia. Molti ragazzi che non hanno ricevuto questo genere di educazione non sanno bene quale progetto di vita servire. Forse dovremmo farci un po’ l’esame di coscienza sulla capacità di educare il cuore. Forse possiamo ancora fare qualcosa. Per noi o per chi viene dopo di noi. Soprattutto, per togliere quell’angoscia del vivere che rende pesante, o addirittura impossibile, la vita di molti.
Impegno del giorno
Prendiamoci l’impegno di educare alla pace e di stemperare ogni angoscia nostra e degli altri.