Giovedì 02 dicembre

Settimana della 3 domenica di Avvento – Giovedì

Le sorprese di Dio non finiscono mai!

La Parola di Dio per questo giorno

EZECHIELE 12, 8-16

Lettura del profeta Ezechiele

In quei giorni. Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, non ti ha chiesto la casa d’Israele, quella genìa di ribelli, che cosa stai facendo? Rispondi loro: Così dice il Signore Dio: Questo messaggio è per il principe di Gerusalemme e per tutta la casa d’Israele che vi abita. Tu dirai: Io sono un simbolo per voi. Quello che ho fatto io, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitù. Il principe che è in mezzo a loro si caricherà il bagaglio sulle spalle, nell’oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese. Stenderò su di lui la mia rete e rimarrà preso nel mio laccio: lo condurrò nella terra dei Caldei, a Babilonia, ma non la vedrà e là morirà. Disperderò ai quattro venti quanti sono intorno a lui, le sue guardie e tutte le sue truppe; snuderò contro di loro la spada. Quando li avrò dispersi fra le nazioni e li avrò disseminati in paesi stranieri, allora sapranno che io sono il Signore. Tuttavia ne risparmierò alcuni, scampati alla spada, alla fame e alla peste, perché raccontino tutti i loro abomini alle nazioni fra le quali andranno; allora sapranno che io sono il Signore».  

 

PROFETI Sof 2, 1-3

Lettura del profeta Sofonia

In quei giorni. Sofonia disse: «Radunatevi, raccoglietevi, o gente spudorata, prima che esca il decreto, prima che passi il giorno come pula, prima che piombi su di voi l’ira furiosa del Signore, prima che piombi su di voi il giorno dell’ira del Signore. Cercate il Signore voi tutti, poveri della terra, che eseguite i suoi ordini, cercate la giustizia, cercate l’umiltà; forse potrete trovarvi al riparo nel giorno dell’ira del Signore».  

 

VANGELO Mt 16, 1-12

✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. I farisei e i sadducei si avvicinarono per mettere alla prova il Signore Gesù e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo. Ma egli rispose loro: «Quando si fa sera, voi dite: “Bel tempo, perché il cielo rosseggia”; e al mattino: “Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo”. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi? Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona». Li lasciò e se ne andò. Nel passare all’altra riva, i discepoli avevano dimenticato di prendere del pane. Gesù disse loro: «Fate attenzione e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei». Ma essi parlavano tra loro e dicevano: «Non abbiamo preso del pane!». Gesù se ne accorse e disse: «Gente di poca fede, perché andate dicendo tra voi che non avete pane? Non capite ancora e non ricordate i cinque pani per i cinquemila, e quante ceste avete portato via? E neppure i sette pani per i quattromila, e quante sporte avete raccolto? Come mai non capite che non vi parlavo di pane? Guardatevi invece dal lievito dei farisei e dei sadducei». Allora essi compresero che egli non aveva detto di guardarsi dal lievito del pane, ma dall’insegnamento dei farisei e dei sadducei.

La sorpresa di una parola, di un segno

Chissà quante volte abbiamo chiesto un segno, magari prima di prendere una decisione, per noi, importante. Chissà quante volte abbiamo visto segni, perché il segno dei deportati di oggi, il segno degli esuli di oggi, il segno dei migranti di oggi, che partono con le quattro cose che hanno, lo vediamo proprio tutti. Ma non tutti abbiamo il coraggio di sostare sulle immagini e di chiedere, di informarci, di interrogarci, di riflettere. Credo che sia proprio quello che è capitato nella vita del profeta. Molti hanno visto, pochi hanno chiesto. Molti hanno capito, ma molti non solo non hanno capito il segno che rivelava. Non si sono neppure fermati per interrogarsi, per domandare, per chiedere. Con la fretta nel cuore, più che nel corpo, hanno semplicemente superato l’ostacolo posto davanti a loro: il segno di un uomo che se ne va esule.

Più forte ancora il profeta Sofonia che, nel dirci che sono importanti i segni che si ricevono da Dio, aggiungeva anche che sono importanti i segni che si danno. Il segno da ricercare è il segno dell’umiltà. Quando uno offre un cuore umile a Dio, Dio lo riempie dei suoi beni, perché Dio cerca questo segno: sarà anche il cuore umile di Gesù a rendere ancora più efficace ciò che i profeti già avevano intuito e insegnato.

Così Gesù nel Vangelo. Predica per due volte sul tema dei segni. Anzitutto il problema di molti che sanno interpretare le cose della vita ma non quelle della fede. Come, credo, capiti anche a noi, capaci di dire cosa succederà al tempo, o anche a cose che riguardano la nostra società, ma assolutamente incapaci di cogliere i segni della fede e i richiami di Dio. Gesù, poi, passa ad un altro segno, il segno del pane che ha appena moltiplicato. Segno della sua presenza, segno del suo prendersi cura delle persone. Al discepolo che ha dimenticato di prendere il cibo e che va in ansia per questo, Gesù chiede di ricordare come, in sua presenza, si è sempre fatto carico delle loro fatiche e delle fatiche di chi lo segue. Perché preoccuparsi adesso? Chiaro l’insegnamento. Chi crede, confida sempre in Dio. Si dà da fare per tutte le cose della vita, ma non va in ansia. Gli basta sapere che Dio è con lui. Questa è la fede di chi crede in Dio!

Per noi

  • Che segni cerchiamo?
  • Sappiamo cogliere i segni che Dio ci dona?
  • Cosa diciamo dei segni della fede?

Per gli sposi e la famiglia

Penso che in famiglia le preoccupazioni per cosa mangiare, simbolo di tutte le cose pratiche della vita, sia presente ogni giorno. Dai genitori giovani che si domandano se saranno in grado di provvedere a ciò che necessiterà ai loro figli, agli anziani, che, forse per l’età, sono sempre preoccupati del cibo o di dar da mangiare ai nipoti, appena giungono in casa anche solo per una visita.

  • Come arginiamo questi pensieri?
  • Come rimediamo a queste difficoltà?
  • Come cerchiamo di porre un freno alle ansietà della vita?
  • Ci educhiamo ed educhiamo ancora al senso della provvidenza?

Impegno del giorno

Prendiamoci l’impegno di credere, almeno oggi, alla provvidenza di Dio.

2021-11-25T22:13:37+01:00