Sabato 02 gennaio

Ferie prima dell’Epifania

La sapienza dei grandi. San Basilio e San Gregorio: due giganti, due grandi, come lo stesso titolo attribuito a Basilio bene dice e spiega. Qual è la sapienza dei grandi?

Vangelo

Lc 2, 28b-32
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Simeone accolse il bambino Gesù tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».

Partiamo dal Vangelo che ci mostra tutta la grandezza di Simeone. Un profeta, un vecchio che ha speso tutta la vita ad attendere “il conforto di Israele”. Un uomo saggio e pio, un uomo buono che ha pregato ininterrottamente fino a quel giorno, il giorno in cui, per grazia, merita di prendere tra le mani il piccolo Gesù mentre incontrava anche Maria e Giuseppe venuti al tempio per la presentazione e per la festa della purificazione. Un incontro nel quale si vede tutta la grandezza di quest’uomo: quella data dal silenzio, quella ricercata nella contemplazione, quella custodita in una vita tutta dedita a Dio.

Filippesi

Fil 1, 1-11
Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi

Paolo e Timòteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono a Filippi, con i vescovi e i diaconi: grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo. Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi. Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. È giusto, del resto, che io provi questi sentimenti per tutti voi, perché vi porto nel cuore, sia quando sono in prigionia, sia quando difendo e confermo il Vangelo, voi che con me siete tutti partecipi della grazia. Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù. E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.

Anche la seconda lettura ci parla di una grandezza: la grandezza di un apostolo che dedica tutta la vita alla ricerca di Dio e alla predicazione del Vangelo. Questa grandezza non è solo una grandezza personale. La lettura ci attesta che è la grandezza di una Chiesa intera, alla quale partecipano i suoi membri: diaconi, presbiteri e tutti coloro che si occupano della predicazione e della comunione nella vita fraterna. È questa sapienza, la sapienza del Vangelo, che sostiene ciascuno nel ricercare ciò che è “il meglio” possibile, non tanto umanamente inteso, quanto, piuttosto, nel senso spirituale. In una Chiesa si vive e si collabora per capire cosa lo Spirito chiede e per comprendere quale attuazione pratica dare a ciascun consiglio evangelico.

Daniele

Dn 2, 26-35
Lettura del profeta Daniele

In quei giorni. Il re disse a Daniele, chiamato Baltassàr: «Puoi tu davvero farmi conoscere il sogno che ho fatto e la sua spiegazione?». Daniele, davanti al re, rispose: «Il mistero di cui il re chiede la spiegazione non può essere spiegato né da saggi né da indovini, né da maghi né da astrologi; ma c’è un Dio nel cielo che svela i misteri ed egli ha fatto conoscere al re Nabucodònosor quello che avverrà alla fine dei giorni. Ecco dunque qual era il tuo sogno e le visioni che sono passate per la tua mente, mentre dormivi nel tuo letto. O re, i pensieri che ti sono venuti mentre eri a letto riguardano il futuro; colui che svela i misteri ha voluto farti conoscere ciò che dovrà avvenire. Se a me è stato svelato questo mistero, non è perché io possieda una sapienza superiore a tutti i viventi, ma perché ne sia data la spiegazione al re e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore. Tu stavi osservando, o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto. Aveva la testa d’oro puro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e le cosce di bronzo, le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte d’argilla. Mentre stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma senza intervento di mano d’uomo, e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e d’argilla, e li frantumò. Allora si frantumarono anche il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro e divennero come la pula sulle aie d’estate; il vento li portò via senza lasciare traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempì tutta la terra».

Anche la prima lettura ci parla della grandezza di un uomo, Nabucodonosor, un non ebreo, un “non credente”, se volessimo usare termini appropriati. Eppure un uomo che, in qualche modo, è stato strumento della grazia di Dio. Un uomo politico, eppure il profeta ci diceva che Dio è Signore di tutti e che si serve di tutti per attuare il suo disegno nel mondo, anche di coloro che non credono, anche di coloro che non sono parte del suo popolo. Dio guida tutta la storia e la storia di tutti con sapienza. Ecco l’insegnamento della prima lettura. Anche un grande, come Nabucodonosor, partecipa di questo piano di Dio, sebbene ne sia inconsapevole.

I Santi

Anche i Santi di cui facciamo memoria oggi sono partecipi di questa sapienza dei grandi.

Basilio: colui che è ritenuto il fondatore del monachesimo orientale, colui che, con la sua parola, edificò la Chiesa in diversi modi, con diverse forme, con una sapienza che ha portato il popolo cristiano a riconoscerlo come grande.

Gregorio: la sua sapienza pastorale fu importante anche per Sant’ Ambrogio, che ne ammirò le doti di uomo spirituale, commentatore della Scrittura ed anche poeta.

Due grandi che insegnano che tutti abbiamo un ruolo nella storia della salvezza. Nascosto come quello di Simeone, di corresponsabilità come nella Chiesa apostolica, un ruolo che, addirittura, possiamo vivere in maniera inconsapevole.

La sapienza dei grandi è quella di chi non pretende riconoscimenti, ruoli o altro. È la sapienza degli “umili operai” che nella “vigna del Signore” operano per il bene.

Chiediamo questa sapienza, mentre attendiamo la celebrazione dell’Epifania.

2021-01-01T21:59:14+01:00