Giovedì 03 setembre

Settimana della 1 domenica dopo il martirio – Giovedì

Vangelo

Lc 16,16-18
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «La Legge e i Profeti fino a Giovanni: da allora in poi viene annunciato il regno di Dio e ognuno si sforza di entrarvi. È più facile che passino il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge. Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio».

L’invito pressante del vangelo di oggi è quello a non considerare cosa da poco conto il richiamo della fede rispetto alle cose della vita. La precisazione di Gesù è ben comprensibile. Alcuni, infatti, pensavano che la “legge di Mosè” fosse terminata con Giovanni il Battista. Pertanto, per chi si predispone a credere in Cristo, quella legge di Mosè non avrebbe alcun valore. Gesù precisa: non è così! È vero che il compito della legge era quello di portare verso la piena rivelazione di Dio, ma la Parola stessa di Dio ha un valore eterno e immutabile. Così anche la legge di Mosè, ricompresa alla luce della rivelazione del Signore, ha un valore eterno e immutabile.

L’esempio concreto viene subito dalla materia citata alla fine del Vangelo: l’adulterio. Quello che era un dettato della legge, ora va ricompreso con la predicazione del Signore. L’invito alla fedeltà non deve nascere da un obbligo a cui ci si sottomette, ma dalla comprensione della bellezza dell’amore umano attraverso la rilettura di questo mistero dell’uomo che può avvenire grazie alla rivelazione dell’amore di Dio. Non più l’obbligo, il dovere, la “legge”, ma l’amore di Dio che invita a vivere con la medesima fedeltà di Dio le cose degli uomini. È molto diversa la motivazione per vivere la fedeltà, che rimane, comunque, un valore sia presso la religione ebraica che presso quella cristiana.

1 Petri

1Pt 2,4-12
Lettura della prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: «Ecco, io pongo in Sion una pietra d’angolo, scelta, preziosa, e chi crede in essa non resterà deluso». Onore dunque a voi che credete; ma per quelli che non credono «la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata pietra d’angolo e sasso d’inciampo, pietra di scandalo». Essi v’inciampano perché non obbediscono alla Parola. A questo erano destinati. Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia. Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all’anima. Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita.

È San Pietro che, nel corso di questa sua lunga predicazione ci spiega il perché della perenne validità della Parola di Dio pur dentro un nuovo modo di interpretare la rivelazione.

Voi siete la stirpe eletta, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato”. C’è una chiara identità del cristiano, che è quella che motiva e sorregge ogni cosa. Il cristiano sa di essere nazione santa, popolo che Dio si è scelto, non per chissà quale merito, ma per la bontà di Cristo. Questa consapevolezza nasce solamente quando ci si “stringe a lui”, cioè a Cristo, la pietra angolare, per diventare a nostra volta “pietre vive” nella costruzione dell’edificio spirituale che è la Chiesa la quale deve sempre essere luce per le genti. Pietro propone quindi di mettere sempre al centro della propria riflessione di fede il mistero di Cristo e di lasciare che da questo mistero derivino tutte le conseguenze pratiche per la vita cristiana.

Così, poi, sul finale interveniva per lo stesso tema citato dal Vangelo: “carissimi, come stranieri e pellegrini vi esorto ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all’anima”.  Il motivo di questa astensione non è certo l’obbligo, il dovere, la prescrizione. Questa scelta nasce dall’amore di Dio che illumina ogni cosa e che chiede di vivere in un modo conforme a quello che si professa nella fede. “tenete una condotta esemplare”, concludeva poi San Pietro, perché sapeva bene che solo dall’esemplarità della condotta nasce quella testimonianza di fede di cui il mondo ha bisogno.

Per noi

  • Qual è il mio rapporto con le “prescrizioni” della fede?
  • Riesco a comprendere la loro fondatezza alla luce della rivelazione del mistero di Dio o sono anch’io tra quei credenti che hanno in testa solo una grande confusione?

Credo davvero che la lezione che riceviamo sia di grandissima bellezza. Anche noi siamo chiamati a guardare tutto alla luce dell’amore di Dio che si rivela, e a comprendere anche le “cose antiche della fede” alla luce della rivelazione dell’amore di Dio di cui siamo partecipi. Sarebbe troppo sbrigativo lasciare molte di queste cose e rinchiuderci nel comodo di ciò che desideriamo sentirci dire: è molto meglio che la fede continui a scomodarci e continui ad indicarci quella via sicura di salvezza che è possibile percorrere per ciascuno di noi.

Maria, che onoreremo tra pochi giorni nella sua natività, ci aiuti a vivere sempre in questo rapporto con la Parola di Dio, nella perenne ricerca della verità per la nostra vita.

2020-08-30T23:00:38+02:00