Sabato 04 febbraio

Settimana della 4 domenica dopo l’Epifania – sabato

La spiritualità di questo giorno

Il comandamento dell’amore.

La Parola di questo giorno

LETTURA Es 21, 1; 22, 20-26
Lettura del libro dell’Esodo

In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «Queste sono le norme che tu esporrai loro. Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani. Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse. Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso».

SALMO Sal 96 (97)

Il Signore regna: esulti la terra.

Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. R

Un fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e trema la terra. R

I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. R

EPISTOLA Gal 5, 13-14
Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Voi, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: «Amerai il tuo prossimo come te stesso».

VANGELO Mt 22, 35-40
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Un dottore della Legge, interrogò il Signore Gesù per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

L’atteggiamento di sapienza

Tutti noi abbiamo studiato i comandamenti fin da bambini. Li abbiamo anche imparati a memoria, come si usava. Sappiamo poco, però, dello spirito che ha portato alla codificazione dei comandamenti e meno ancora della legislazione di Israele che ha sostenuto questi testi. La prima lettura di oggi è una pagina di grandissima sapienza sul tema. Il comandamento di rispetto del prossimo è qualcosa di estremamente moderno ed inaudito per il tempo storico in cui sono nati i comandamenti. Non c’era rispetto per lo straniero. Israele lo inserisce nella logica del rispetto per gli altri, espressione di grande novità. Non c’era nessuna tutela per gli orfani e per le vedove, Israele la inserisce nella propria legislazione come carattere di assoluta novità. Così come il divieto di prendere il mantello, che a noi non dice molto, ma per l’epoca il mantello era tutto: cappotto, coperta per la notte, sporta per portare gli alimenti. Come anche il non prestare a tassi di usura, realtà che è ancora una piaga per noi.

In questa logica Gesù risponde alla domanda del dottore della legge sul comandamento più importante. La risposta di Gesù chiarisce la logica del Primo Testamento, dell’intervento di Mosè. Il primo comandamento riguarda Dio. È, infatti, dall’amore di Dio che discendono tutte le altre cose. Quando uno ama Dio, quando uno loda Dio, come potrebbe, poi, non amare gli uomini creati ad immagine e somiglianza di Dio? La radice è, però, fondamentale. Se si toglie il valore del primo comandamento, anche tutto il resto va in crisi. Se si toglie il primo comandamento si rischia di ridurre l’amore per l’altro a pura filantropia, ma, normalmente, si rischia di cancellare proprio il rispetto per gli altri. Non è un caso se, ai momenti di minore fede, corrisponde anche la minore carità.

Infine la parola di San Paolo. L’Apostolo ci ha ricordato che l’amore per il prossimo nasce solo dove c’è una libertà grande che si dona a Dio. Non può essere altrimenti. Solo quando la libertà riconosce il proprio creatore e si apre alla sua presenza, nascono i cammini dei santi. Dove la libertà è usata come arma o come scusa per giustificare i propri egoismi, non solo non c’è nessuna apertura verso il creatore e Padre di tutti, ma c’è un ripiegamento sui propri interessi e una chiusura sulle proprie posizioni che diventa, di fatto, rinnegamento di Dio.

Il nostro cammino di fede

Anche noi, in questo “sabato del tempo”, mentre stiamo per essere nuovamente introdotti nella festa che è la domenica cristiana, siamo invitati a riflettere sull’idea e sulla presenza dei comandamenti nella nostra vita. Accade che, spesso, anche noi percepiamo i comandamenti più come una legge esterna che non come una grazia per l’anima. Accade anche per noi di utilizzare la libertà per coprire i nostri egoismi. Siamo, come accennavo, ancora alle prese con cose della vita che la fede di Israele ha già risolto 3000 anni fa! Eppure siamo ancora qui a vedere gli effetti della corruzione, della mancata cura dei deboli, del tasso di usura praticato da molti con disinvoltura…

Forse dovremmo riflettere su come la mancanza di fede nel nostro tempo ha riportato alla luce problemi antichi. La mancanza di fede, infatti, da sempre, porta alla luce quelle tensioni che l’uomo porta sempre dentro di sé, tensioni al male che riemergono sempre, ma soprattutto quando ci si allontana da Dio. La soluzione è già data ed è già compresa in queste parole. Se è l’allontanamento da Dio che produce questo male, solo l’avvicinamento a Dio potrà risolvere questi problemi e donarci quell’avvicinamento al bene che, solo, può guarire le nostre vite.

Ecco, allora, l’appello di questo sabato. Riscopriamo il vero senso della libertà. Diamo il giusto valore al comandamento. Impariamo a capire che la libertà non va usata, ma va educata e, per fare questo, la via migliore è quella del comandamento.

Chiediamo al Signore la grazia di incamminarci su questa via, perché impariamo a far risplendere nelle nostre vite la luce e la grazia della fede, vero slancio verso la verità di Dio.

Intenzioni di preghiera

Preghiamo per noi, riscopriamo la via dei comandamenti.

Preghiamo per la nostra Chiesa, perché sappia far risplendere la via dell’amore di Dio come radice di ogni bene.

Preghiamo perché impariamo ad osservare i comandamenti non come una legge esterna alla quale sottostare, ma come una via di libertà alla quale aderire.

Chiediamo a Maria di vegliare su di noi con il suo materno affetto.

2023-02-03T17:37:17+01:00