Sabato 05 settembre

Settimana della 1 domenica dopo il martirio – Sabato

Cogliere i segni della presenza di Dio e del suo regno. Penso che sia questo il cuore di questo primo sabato del mese.

Vangelo

Lc 17, 20-21
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. I farisei domandarono al Signore Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».

“Il regno di Dio è qui in mezzo a voi”. Quando Gesù dice questa frase del Vangelo, ovviamente, pensa a sé stesso. Egli può dire questa frase a coloro che lo ascoltano perché è Lui ad essere fisicamente presente in mezzo al popolo di Israele, ed è la sua presenza a dire la verità di questa espressione. Tuttavia, essa ha anche un senso più ampio. Il Signore sta dicendo che dove ci sarà una testimonianza particolarmente forte e credibile, lì sarà la sua presenza. Dove ci saranno uomini e donne che renderanno possibile una testimonianza autentica ai valori del Vangelo, lì sarà presente lui stesso, attraverso le persone che apriranno a lui il cuore.

Deuteronomio

 Dt 11, 18-24
Lettura del libro del Deuteronomio

In quei giorni. Mosè disse: «Porrete nel cuore e nell’anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi; le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando sarai seduto in casa tua e quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai; le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte, perché siano numerosi i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, come i giorni del cielo sopra la terra, nel paese che il Signore ha giurato ai vostri padri di dare loro. Certamente, se osserverete con impegno tutti questi comandi che vi do e li metterete in pratica, amando il Signore, vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi uniti a lui, il Signore scaccerà dinanzi a voi tutte quelle nazioni e voi v’impadronirete di nazioni più grandi e più potenti di voi. Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, sarà vostro: i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume, il fiume Eufrate, al mare occidentale».

Cambierà così la testimonianza alla fede che, nei tempi antichi, era legata a quelle circostanze esteriori che tutti conosciamo: l’abito, l’avere i rotoli della scrittura collocati su braccia, mani, cuore o tra gli occhi… queste testimonianze erano solamente esteriori, ma Dio guarda al cuore, non certo all’esteriorità dei riti! Ecco perché Gesù chiede qualcosa di profondamente diverso rispetto alla “scenograficità”, se vogliamo così dire, della legge antica.

Efesini

Ef 2, 11-18
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

Fratelli, ricordatevi che un tempo voi, pagani nella carne, chiamati non circoncisi da quelli che si dicono circoncisi perché resi tali nella carne per mano d’uomo, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne. Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, eliminando in se stesso l’inimicizia. Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.

Lo sapeva molto bene anche San Paolo, il quale ricordava a tutti che non sono i segni esteriori a rendere vera la professione di fede di un uomo, nemmeno i segni che si sono iscritti nella carne. A rendere vera la testimonianza di un uomo è la “circoncisione del cuore”, cioè il portare iscritta nel proprio cuore, nel proprio animo la legge di Dio, che guida, poi, tutte le azioni e tutte le manifestazioni della vita.

A tutti è possibile questa “circoncisione del cuore”, dal momento che Cristo è venuto non solo per il popolo di Israele ma per tutti i popoli ed ha tolto di mezzo qualsiasi separazione che rendeva divisi gli uomini. Cristo ha unito tutti in un’unica lode al Padre perché ha iscritto nel cuore di ogni uomo quel desiderio di Dio che rende possibile e bella ogni ricerca di fede.

Anzi, è Cristo che ha tolto di mezzo qualsiasi ostacolo del peccato e che rende possibile una nuova vita per tutti coloro che si affidano a Lui e alla sua Parola.

Per noi

  • Mi sforzo di vedere presente il “regno di Dio” nelle persone che con me vivono, che incontro, o nelle cose che capitano tutti i giorni?
  • Quale testimonianza di fede porto scritta nel cuore?

Credo proprio che sia indispensabile e necessario che tutti noi cerchiamo di vivere con fede il tempo che ci viene donato e che cerchiamo di vedere presente tra noi il regno di Dio, cioè la stessa persona di Cristo. Sono molti i segni di questa presenza e ciascuno ha un po’ i suoi, perché Dio non dimentica e non trascura di rendersi vicino a chi lo cerca con tutti quei segni che sono necessari. Se noi abbiamo occhi e cuore per vedere, possiamo già comprendere che Cristo è vicino e presente a ciascuno di noi.

Viviamo così questa giornata e, forti della testimonianza di fede che riceviamo, disponiamoci a dare la nostra perché il vangelo sia sempre più testimoniato a tutti.

2020-09-04T15:47:08+02:00