lunedì 05 dicembre

Settimana della 4 domenica di Avvento – lunedì 

La spiritualità di Avvento per questo giorno

Come uno spauracchio in un campo di cetrioli”. Scelgo questa frase che incontreremo proprio oggi, nel profeta Geremia, per dare il tono di questa settimana. Settimana nella quale siamo invitati a liberarci dagli idoli, sostenuti anche dalla forza della preghiera di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata.

La Parola di Dio per questo giorno

GEREMIA 10, 1-10
Lettura del profeta Geremia

In quei giorni. Geremia disse: «Ascoltate la parola che il Signore vi rivolge, casa di Israele. Così dice il Signore: “Non imparate la condotta delle nazioni e non abbiate paura dei segni del cielo, poiché di essi hanno paura le nazioni. Perché ciò che provoca la paura dei popoli è un nulla, non è che un legno tagliato nel bosco, opera delle mani di un intagliatore. Li abbelliscono di argento e di oro, li fissano con chiodi e con martelli, perché non traballino. Gli idoli sono come uno spauracchio in un campo di cetrioli: non sanno parlare; bisogna portarli, perché non possono camminare. Non temeteli: non fanno alcun male, come non possono neppure fare del bene”. Nessuno è come te, Signore; tu sei grande e grande è la potenza del tuo nome. Chi non temerà te, o re delle nazioni? A te solo questo è dovuto: fra tutti i sapienti delle nazioni e in tutti i loro regni nessuno è simile a te. Tutti sono stolti e sciocchi, vana la loro dottrina, come un pezzo di legno. Sono fatti d’argento battuto e laminato, portato da Tarsis, e oro di Ufaz, opera di artisti e di orafi; sono rivestiti di porpora e di scarlatto, lavoro di sapienti artigiani. Il Signore, invece, è veramente Dio, egli è Dio vivente e re eterno; al suo sdegno trema la terra, le nazioni non resistono al suo furore».

SALMO Sal 134 (135)

Il Signore guida il suo popolo
e si muove a pietà dei suoi servi.

Gli idoli delle nazioni sono argento e oro,
opera delle mani dell’uomo.
Hanno bocca e non parlano,
hanno occhi e non vedono. R

Hanno orecchi e non odono;
no, non c’è respiro nella loro bocca.
Diventi come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida. R

Benedici il Signore, casa d’Israele;
benedici il Signore, casa di Aronne;
benedici il Signore, casa di Levi;
voi che temete il Signore, benedite il Signore.
Da Sion, benedetto il Signore,
che abita in Gerusalemme!

PROFETI Zc 9, 1-8
Lettura del profeta Zaccaria

Oracolo. «La parola del Signore è sulla terra di Adrac e si posa su Damasco, poiché al Signore appartiene la perla di Aram e tutte le tribù d’Israele, e anche Camasua confinante e Tiro e Sidòne, ricche di sapienza. Tiro si è costruita una fortezza e vi ha accumulato argento come polvere e oro come fango delle strade. Ecco, il Signore se ne impossesserà, sprofonderà nel mare le sue mura ed essa sarà divorata dal fuoco. Àscalon vedrà e ne sarà spaventata, Gaza sarà in grandi dolori, e così pure Ekron, perché svanirà la sua fiducia; scomparirà il re da Gaza e Àscalon rimarrà disabitata. Bastardi dimoreranno ad Asdod, abbatterò l’orgoglio del Filisteo. Toglierò il sangue dalla sua bocca e i suoi abomini dai suoi denti. Diventerà anche lui un resto per il nostro Dio, sarà come una famiglia in Giuda ed Ekron sarà simile al Gebuseo. Mi porrò come sentinella per la mia casa contro chi va e chi viene, non vi passerà più l’oppressore, perché ora io stesso sorveglio con i miei occhi».

VANGELO Mt 19, 16-22
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo

In quel tempo. Un tale si avvicinò e disse al Signore Gesù: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

Geremia

L’immagine è eloquentissima e tutti noi l’abbiamo vista, o magari anche realizzata: lo spauracchio nel campo di cetrioli è lo “spaventapasseri”, ovvero quel manichino che il contadino pone in mezzo ai suoi campi per fare almeno in modo che sembra che ci sia qualcuno intento al lavoro, così da spaventare quegli uccelli che vengono per rovinare il suo lavoro e mangiare dal campo. Questa immagine è presa dal profeta per indicare l’idolo. L’idolo è così, come uno spauracchio. È un’opera dell’uomo, è una sua proiezione, è qualcosa a cui l’uomo si affida per avere sicurezza, forza, piacere… Dipende da quale idolo si crea l’uomo. Il profeta mette tutti in avviso: avere degli idoli non era solo la prerogativa dei popoli pagani antichi, ma è qualcosa insito nel cuore dell’uomo che, in qualche modo, cerca sempre qualche idolo a cui assoggettarsi: possono essere i soldi, la fama, la bellezza, la giovinezza da rincorrere sempre e a qualsiasi costo, oppure anche cose più concrete e legate al mondo della moralità, come vediamo fin troppo spesso nei racconti di cronaca dei nostri giorni. L’idolo, ci diceva il profeta, è qualcosa che tenta di entrare nel cuore dell’uomo per renderlo schiavo, distogliendolo da quella lode di Dio che, invece, salva la coscienza.

Zaccaria

Il profeta Zaccaria utilizza un’immagine molto citata nella Scrittura, specie nel Primo Testamento: il “bastardo”, cioè il figlio illegittimo, il figlio concepito fuori dal matrimonio. Molti autori sacri hanno fatto riferimento al figlio bastardo per comunicare qualche cosa del loro percorso spirituale. Zaccaria utilizza questa immagine in senso molto provocatorio: Israele è, rispetto a Dio, come il figlio primogenito, l’amato, l’atteso, l’eletto. Eppure, con il suo comportamento con il quale dimentica Dio, egli si comporta proprio come un figlio bastardo. Il profeta dice questo riferendosi alle alleanze politiche con i popoli stranieri che, spesso, hanno fatto deviare Israele da quella condotta che sarebbe stata richiesta al popolo santo. Ecco perché il profeta interviene, ancora una volta, per dire che Dio interverrà nella storia, porterà a termine la sua azione, non lascerà impunito il peccato, ma salverà il peccatore. Ancora una volta egli interverrà a favore di Israele e lo ricostituirà, di nuovo, il suo popolo santo. Dio stesso veglierà su ciascuno perché questo avvenga. Al profeta è chiesto di essere come una sentinella. Una sentinella che vigila perché la Parola si realizzi.

Vangelo

Quando Israele è diventato infedele ed ha seguito dei stranieri che sono come uno spauracchio? Quando si è comportato come un figlio bastardo? Quando si è lasciato prendere dalla brama del potere, del possedere, quando ha fatto tutto per orgoglio, quando ha pensato di valere qualcosa cercando una posizione politica sullo scacchiere geopolitico del tempo. Questo, in realtà, vale per ogni uomo. Il rischio c’è sempre per tutti. Ecco perché il Signore richiama a quale condizione ci si può guardare da questi rischi. Lo spirito della sobrietà, lo spirito della povertà è quello che serve ed è quello che può garantire di percorrere una via di perfezione che ci porta lontano dagli idoli vani come pure dal ricercare quelle amicizie potenti che sembrano dare solidità al cammino ma che, invece, portano lontano dalla Verità di Dio.

Il nostro cammino alla luce di queste immagini

Il nostro cammino è fortemente nutrito da queste immagini, perché tutti noi abbiamo degli idoli. Consapevolmente o inconsapevolmente cerchiamo in talune realtà o in altri atteggiamenti o più semplicemente in alcune cose, ciò che dà sicurezza alla nostra vita. Questo problema c’è da sempre, c’è per ogni uomo. Tutti noi siamo in una situazione di questo genere e non ci sono poi serviti a molto i richiami esteriori del tempo per vincere quella propensione naturale alla costruzione degli idoli. Non ci è servita la crisi economica, non ci è servita la pandemia, non ci serve, ora, la guerra… pare davvero che tutto scorra sopra di noi senza interpellarci troppo da vicino.

Intenzioni di preghiera

In questo giorno potremmo riservare una prima intenzione di preghiera per chiedere al Signore di farci conoscere i nostri idoli. Come ho detto tutti ne abbiamo, più palesi o più nascosti. La preghiera da fare oggi è anzitutto questa: “Signore, fammi conoscere quali sono gli idoli che sono dentro di me”.

Una seconda intenzione di preghiera la riserverei per chiedere il dono di uno spirito di sobrietà. I richiami dell’Avvento servono anche a questo. Forse abbiamo già fatto delle scelte vere, profonde, significative. Forse ce lo eravamo ripromessi, ma non l’abbiamo ancora fatto. Credo davvero che occorra osare di più. Chiediamo al Signore, quindi, questa grazia, la grazia di accedere allo Spirito di sobrietà e di povertà che porta anche a quella condivisione così necessaria perché sia realmente Natale.

Una terza intenzione di preghiera: entriamo ormai nella fase finale dell’Avvento. Le feste dell’Immacolata e di Sant’Ambrogio ci aiuteranno a chiedere al Signore con più forza la grazia di un cammino più serio verso il Natale. Chiediamo al Signore di intensificare il nostro cammino per non rimanere indietro! Chiediamo al Signore la grazia di avere un cammino sempre più profondo per imparare ad adorarlo e ad amarlo.

2023-02-03T17:54:44+01:00